Roberto Gentili – Per il primo impegno ufficiale la Roma vola in Turchia. Giovedì alle 19:30 è in programma l’andata del playoff di Conference League. La formazione capitolina dovrà superare l’ostacolo Trabzonspor, qualificatosi dopo la vittoria ai rigori contro il Molde.
Il match d’andata è terminato in parità (3-3), stesso risultato del ritorno (1-1). Data la fine della regola dei gol in trasferta in tutte le competizioni Uefa, il passaggio ai playoff si è dunque deciso ai calci di rigore. Ad avere la meglio è stato il Trabzonspor, vittorioso per 5-4. Vittoria che porta con sé anche un po’ di Roma. Tra i rigoristi dei turchi c’era infatti anche Bruno Peres.
Il terzino brasiliano è arrivato a Trebisonda questa estate dopo aver militato per tre stagioni complessive nella Roma. Non è però l’unico ex giallorosso. A fargli compagnia c’è infatti Gervinho. I due ex romanisti costituiscono la piccola colonia di conoscenze della Serie A. Il primo è Hamsik, seguito da Vitor Hugo – ex Fiorentina – e Cornelius. L’acquisto del centravanti danese ex Atalanta e Parma è stato ufficializzato pochi giorni fa. Inserito in lista Uefa, sarà dunque a disposizione di mister Avci.
IL TRABZONSPOR AI RAGGI X
Adbullah Avci è solito schierare il Trabzonspor con tre moduli: 4-3-3, 4-1-4-1 o 4-2-3-1. Contro il Molde sono stati usati i primi due, rispettivamente all’andata e al ritorno. Il reparto che mostra più carenze è quello difensivo. Come testimoniano le 4 reti totali subite con i norvegesi, la retroguardia non è il punto di forza della squadra. Parimenti vulnerabili le fasce. Non sempre ordinati Hugo e Ié, i due centrali. Assetto difensivo che vacilla anche a causa della sovente imprecisione con i piedi di Cakir, portiere e capitano.
Il Trabzonspor, inoltre, non disdegna lasciare il possesso palla – situazione in cui si dispone con un 4-1-4-1 – in modo tale da poter sfruttare la velocità dell’attacco, di Gervinho in particolar modo.
Attenzione soprattutto ai calci d’angolo. Sia nella partita d’andata che in quella di ritorno il vantaggio è arrivato da corner. Ad occuparsene è quasi sempre Bakasetas. Il centrocampista greco – già a quota tre assist in due partite – è solito mettere in mezzo dei cross taglienti sul primo palo. Quando i tiri dalla bandierina non producono gol, creano comunque scompiglio in area. In entrambe le partite, infatti, dagli sviluppi degli angoli sono arrivate due traverse.
Offensivamente, poi, il gioco si sviluppa perlopiù sulla catena di sinistra, alimentata dalle combinazioni di Peres, Hamsik e Nwakaeme. Il 32enne nigeriano può rappresentare uno dei maggiori pericoli con la sua vivacità ed imprevedibilità. È inoltre presente anche in fase difensiva, dando così supporto a Peres.
Seppur non partito titolare né all’andata né al ritorno, un giocatore cui occorre prestare attenzione è il 22enne franco-turco Sari. Brevilineo (168 cm) con la sua rapidità di gambe è in grado di causare molti pericoli nelle difese avversarie. Nei minuti finale della gara d’andata, ad esempio, ha guadagnato un calcio di rigore, sbagliato però da Bakasetas.
LA TRADIZIONE DEL MINUTO 61
Tra le squadre più seguite di Turchia (con 12 milioni di tifosi è il quarto club), come la maggior parte dei club turchi ha una tifoseria calda. Nota per una peculiarità. Al 61’ di ogni gara – quasi sempre in casa, ma non fa granché differenza – prende vita uno dei riti tra i più caratteristici.
Allo scoccare del suddetto minuto, i tifosi più accesi illuminano il proprio settore con luci, fumogeni, petardi e tutto quello che può rendere omaggio ad una data storica per la città di Trebisonda. Sì, perché questa tradizione affossa le propri radici nella storia cittadina. Nel 1461 cadde l’impero di Trebisonda, ultimo territorio dei bizantini. Da questo momento la questione religiosa cambiò: ogni chiesa divenne infatti una moschea.
Dal 1998 esiste anche un club denominato proprio 1461 Trabzonspor. Acquistato direttamente dal Trabzonspor nel 2008, milita attualmente nella quinta serie turca. Qualificatasi ai playoff della TFF 1.Lig 2012-13, non venne ammessa dalla federcalcio poiché seconda squadra di un club militante nello stesso campionato.