Roberto Gentili – La Roma si inchina ai campioni d’Italia. I giallorossi a San Siro non sfigurano, disputano una gara orgogliosa e volenterosa, pagando il solito momento in cui la lucidità viene meno. L’Inter vince 3-1. I nerazzurri si portano in doppio vantaggio già al 20’, trovando le due reti una ogni dieci minuti. Brozovic all’11’ apre, Vecino (20’) raddoppia.
Alla mezz’ora Mkhitaryan – tra i migliori – accorcia dopo un ottimo assist di Dzeko, anch’egli nota positiva della serata. Durante (quasi) tutto il secondo tempo la Roma cerca la via del raddoppio. La troverebbe anche se non fosse per il palo colpito da Dzeko e qualche scelta infelice. Il risultato, comunque, non influenza la lotta per il settimo posto. Lukaku la chiude negli ultimi minuti (89′). Il Sassuolo, infatti, è stato sconfitto per 3-1 in casa dalla Juve.
LE PAGELLE
Fuzato 6 – Preso in controtempo sulla rete del vantaggio, rivedibile la posizione sul raddoppio. Reattivo su un paio di situazioni a fine tempo.
Karsdorp 6,5 – Spinge con costanza dando più di qualche cross. Così facendo sacrifica i ripiegamenti, ma rimedia subito. Dopo un paio di pericoli, attiva la retromarcia e torna di più. Sbroglia quindi un paio di situazioni con i soliti tagli. Cresce e non poco durante il secondo tempo. È più preciso dietro, ma soprattutto davanti dove è la spina nel fianco dei nerazzurri con i continui cross. (Dall’87’ Bruno Peres – sv)
Mancini 5 – Un suo passaggio ben visto ma mal calibrato restituisce palla all’Inter. I nerazzurri capitalizzano subito raddoppiando, occasione in cui si gira al tiro di Vecino. Non il massimo per un difensore. Caparbio, ci riprova e dà il là al gol di Mkhitaryan, dove vede e serve Dzeko che ricama l’assist per l’armeno. Il secondo tempo lo vede più attento.
Kumbulla 5 – Sul vantaggio segue Sanchez, che lo porta fuori dalla difesa creando spazio – poi sfruttato da Brozovic – e gira per Darmian. Spaesato sul raddoppio dove non sa dove accorciare. Nel dubbio rimane in mezzo, avvicinandosi su Vicino quando è troppo tardi e facendolo con poca convinzione. Il posizionamento, poi, è spesso confusionario.
Santon 5 – Perde nettamente il duello con Darmian. L’esterno nerazzurro crossa indisturbato, così come quando serve il pallone del vantaggio per Brozovic. Scivola troppe volte. Sanchez rischia di fargliela pagare, ma l’ex di serata spende frettolosamente un’ammonizione.
Darboe 5,5 – Quando la manovra gira lo fa anche grazie a lui, sempre rapido nel dettare i tempi in verticale. Sfida insensatamente Lukaku, pur trovando di rado la gloria. Lo fa anche sul raddoppio, occasione in cui solletica il belga che appoggia per Vecino. Sul precedente gol, invece, segue Brozovic – che passa dalla sua zona di competenza – senza nulla fare. Ammonito ad inizio gara, gioca un po’ con il freno a mano tirato. Cresce nella ripresa dove acquisisce sicurezza. (Dall’87’ Carles Perez – sv).
Cristante 6 – Nel momento in cui la squadra gira di più c’è sempre, così come nel momento di appannamento. Rimane a metà sul gol di Brozovic. Sfiora il raddoppio con il colpo di testa su assist di Mkhitaryan, ma la conclusione termina a lato. (Dal 78′ Villar 6 – Torna con il piglio giusto, trovando qualche spunto interessante).
Pedro 5 – Se la manovra è avvolgente ci mette lo zampino dialogando e tirando, imprecisamente. Al contrario, sparisce nel momento di difficoltà. Lascia spazio al ritorno di El Shaarawy. (Dal 46’ El Shaarawy 6 – Il rientro è squillante. Subito disponibile, si cala perfettamente nel ritmo della gara da lui alzato con dribbling e conclusioni).
Pellegrini 5,5 – Porta pressione e tenta di inventare. Taglia con i ritmi giusti l’assist servitogli da Mkhitaryan, calciato però a lato. Fatica ad accendersi, ci riesce nei secondi quarantacinque minuti entrando di più nel gioco.
Mkhitaryan 6,5 – Macchinoso per gran parte del primo tempo, sbaglia la decisione in diverse situazioni. Di sicuro non alla mezzora: Dzeko gli cuce un assist perfetto, da lui capitalizzato con freddezza.
Dzeko 6,5 – Veloce ed elegante nel disegnare l’assist per Mkhitaryan. Prima di questo aveva tentato di accendere la manovra, senza trovare grandi esiti. Con lo stesso movimento, nella ripresa – trovato da Karsdorp – calcia a rete: l’incrocio dei pali nega il pareggio.