Manchester United-Roma 6-2, incubo giallorosso: si salvano Pellegrini e Mkhitaryan

(Federico Sereni) Iniziata male, finita peggio. In una gara al limite dell’epica – tra continui infortuni e rigori opinabili – la spunta il Manchester United. I Red Devils si aggiudicano la semifinale d’andata di Europa League per 5-2. Apre dopo neanche dieci minuti Bruno Fernandes. La Roma reagisce e allo scoccare dei primi quarantacinque minuti si porta in avanti. Pellegrini trasforma il rigore (15′), Dzeko raddoppia (33′). Nella ripresa la nave di Fonseca affonda sotto i colpi di Cavani (48’, 64’), sul rigore di Fernandes (71’) e Pogba (75’). Greenwood (86′) affossa ancora di più la Roma.

Primi quindi minuti da inferno e paradiso. Dopo cinque minuti Veretout avverte un fastidio al flessore ed è costretto ad uscire. Dentro Villar. Il problema tocca la Roma. Con il flipper di passaggi orchestrato Pogba, Cavani e Fernandes il Manchester United trova il vantaggio con il portoghese (8’). I giallorossi si fanno subito sentire. Pellegrini recupera palla a trequarti, Mkhitaryan dirige l’operazione e serve Dzeko: dal limite dell’area il bosniaco svirgola. Villar però è svelto nel girare sulla destra dove c’è Karsdorp che in tackle cerca di mettere dentro. Il pallone trova il braccio di Pogba. Del Cerro Grande consulta l’assistente ed indica il dischetto. Il rigore di Pellegrini è freddo (15’).

La gara è riaperta. La rete del capitano giallorosso dona fiducia alla squadra. La Roma difende meglio gli spazi e – soprattutto – si porta in avanti. E quando lo fa alla mezz’ora arriva il sorpasso. Spinazzola accende i motori e scende sulla sinistra. Bravo nel difendere palla, aspetta Mkhitaryan. Il numero 77 della Roma premia il taglio di Pellegrini che mette al centro per Dzeko: il bosniaco recupera ciò che aveva sprecato prima e – con l’aiuto del ginocchio sinistro – mette dentro (33’). La gioia romanista è però rovinata da un’altra mala novella. A Veretout e Lopez – infortunatosi alla spalla sinistra dopo la parata su Pogba – si aggiunge Spinazzola.

Dagli spogliatoi Fonseca non effettua nessun cambio. Neanche lo United, che però entra in tutt’altra maniera. Al 48’ Cavani si ricorda che la Roma è la vittima preferita in Italia e pareggia i conti. Bruno Fernandes restituisce il favore e mette l’uruguaiano in area che di prima mette sotto l’incrocio. La Roma prova ad alzare la testa col passaggio illuminante di Karsdorp per Pellegrini. In mezzo c’è Dzeko e si prova a ricostruire l’azione del raddoppio. Questa volta, però, gli orologi dei due non sono sincronizzati. Lo sono però sfortunatamente quelli di Mirante e Cavani. 

L’estremo difensore non tiene il diagonale di Wan-Bissaka: sulla respinta corta c’è Cavani, lesto nell’insaccare per il controsorpasso (64’). Pochi minuti e Cavani è di nuovo protagonista. L’ex Napoli e PSG subisce – così vede del Cerro Grande – fallo da Smalling. Fernandes sigla la doppietta e cala il poker (71’). Nella catena dei protagonisti si inserisce poi anche Smalling, il cui ritorno all’Old Trafford è un incubo. Il sempre verde Bruno Fernandes crossa in area, l’inglese non calcola bene i tempi per staccare e si perde Pogba: 5-2 al 75’. Greenwood nel finale affossa ancora di più la Roma (86’).

Manchester United-Roma 6-2, le pagelle: tracollo giallorosso. Si salvano Pellegrini, Mkhitaryan e Karsdorp

Roberto Gentili – Iniziata male, finita peggio. In una gara al limite dell’epica – tra continui infortuni e rigori opinabili – la spunta il Manchester United. I Red Devils si aggiudicano la semifinale d’andata di Europa League per 5-2. Apre dopo neanche dieci minuti Bruno Fernandes. La Roma reagisce e allo scoccare dei primi quarantacinque minuti si porta in avanti. Pellegrini trasforma il rigore (15′), Dzeko raddoppia (33′). Nella ripresa la nave di Fonseca affonda sotto i colpi di Cavani (48’, 64’), sul rigore di Fernandes (71’) e Pogba (75’). Greenwood (86′) affossa ancora di più la Roma.

Primi quindi minuti da inferno e paradiso. Dopo cinque minuti Veretout avverte un fastidio al flessore ed è costretto ad uscire. Dentro Villar. Il problema tocca la Roma. Con il flipper di passaggi orchestrato Pogba, Cavani e Fernandes il Manchester United trova il vantaggio con il portoghese (8’). I giallorossi si fanno subito sentire. Pellegrini recupera palla a trequarti, Mkhitaryan dirige l’operazione e serve Dzeko: dal limite dell’area il bosniaco svirgola. Villar però è svelto nel girare sulla destra dove c’è Karsdorp che in tackle cerca di mettere dentro. Il pallone trova il braccio di Pogba. Del Cerro Grande consulta l’assistente ed indica il dischetto. Il rigore di Pellegrini è freddo (15’).

La gara è riaperta. La rete del capitano giallorosso dona fiducia alla squadra. La Roma difende meglio gli spazi e – soprattutto – si porta in avanti. E quando lo fa alla mezz’ora arriva il sorpasso. Spinazzola accende i motori e scende sulla sinistra. Bravo nel difendere palla, aspetta Mkhitaryan. Il numero 77 della Roma premia il taglio di Pellegrini che mette al centro per Dzeko: il bosniaco recupera ciò che aveva sprecato prima e – con l’aiuto del ginocchio sinistro – mette dentro (33’). La gioia romanista è però rovinata da un’altra mala novella. A Veretout e Lopez – infortunatosi alla spalla sinistra dopo la parata su Pogba – si aggiunge Spinazzola.

Dagli spogliatoi Fonseca non effettua nessun cambio. Neanche lo United, che però entra in tutt’altra maniera. Al 48’ Cavani si ricorda che la Roma è la vittima preferita in Italia e pareggia i conti. Bruno Fernandes restituisce il favore e mette l’uruguaiano in area che di prima mette sotto l’incrocio. La Roma prova ad alzare la testa col passaggio illuminante di Karsdorp per Pellegrini. In mezzo c’è Dzeko e si prova a ricostruire l’azione del raddoppio. Questa volta, però, gli orologi dei due non sono sincronizzati. Lo sono però sfortunatamente quelli di Mirante e Cavani. 

L’estremo difensore non tiene il diagonale di Wan-Bissaka: sulla respinta corta c’è Cavani, lesto nell’insaccare per il controsorpasso (64’). Pochi minuti e Cavani è di nuovo protagonista. L’ex Napoli e PSG subisce – così vede del Cerro Grande – fallo da Smalling. Fernandes sigla la doppietta e cala il poker (71’). Nella catena dei protagonisti si inserisce poi anche Smalling, il cui ritorno all’Old Trafford è un incubo. Il sempre verde Bruno Fernandes crossa in area, l’inglese non calcola bene i tempi per staccare e si perde Pogba: 5-2 al 75’. Greenwood nel finale affossa ancora di più la Roma (86’).

LE PAGELLE

Lopez 6,5 – Fernandes è rapido nel batterlo in uscita, pone rimedio facendosi trovare sull’attenti in occasione del tiro di Pogba. Sarà l’ultimo intervento del match visto che si infortuna alla spalla. (Dal 27’ Mirante 4,5 – Immediatamente chiamato in causa, è pronto su Pogba. Eccellente nei tempi sul tiro di Cavani. L’uruguaiano, però, non dimentica e nella ripresa prima pareggia e poi firma il sorpasso. In quest’ultima occasione ringrazia la respinta sui piedi del portiere giallorosso.

Smalling 4,5 – Torna nel Teatro dei Sogni che lo ha visto protagonista quasi per un decennio e vive un incubo. Cavani e Pogba giocano in anticipo, lasciandogli poco tempo per intervenire. Lo fa soprattutto il francese che così facendo crea l’azione del vantaggio. Si fa perdonare con diversi interventi, tra cui quello che salva dal raddoppio di Cavani. L’intervento a vuoto nel colpo di testa per la cinquina di Pogba certifica l’affanno subìto nella ripresa.

Cristante 5,5 – Non si scompone nonostante la vivacità dell’attacco inglese. Prezioso in più di una situazione, copre di consuetudine le imprecisioni. Errori che commette di tanto in tanto anche lui in costruzione.

Ibanez 5 – Fa le cose a metà. Recupera con precise chiusure, salvo poi disfare il tutto con gli errori di impostazione. A metà, poi, è anche l’incomprensibile passaggio al centro verso chiusura di fine primo tempo. Intercetta un pallone rischioso destinato a Cavani nella ripresa.

Karsdorp 6 – Si fa vedere in egual misura in entrambe le fasi. Con una scivolata sventa un pericolo. E sempre in tackle ottiene il rigore per il tocco di mano di Pogba. Viene quindi cercato con costanza.

Diawara 4,5 – Usato come birillo da Pogba nel vantaggio, torna a galla rimanendo più basso ed avviando spesso le azioni. Come d’abitudine, svolge il silenzioso lavoro di interdizione. È silenzioso però soprattutto nel secondo tempo dove tra errori in uscita e trambusto psicologico cade insieme alla squadra.

Veretout sv – Tocca due palloni, poi il problema al flessore lo costringe ad uscire anzitempo. (Dal 5’ Villar 5 – Entrato a freddo per l’infortunio del compagno di reparto, lo è da subito anche in campo. È infatti rapido e preciso nel girare la palla a destra da dove Karsdorp ottiene il rigore. Prosegue ponendo attenzione ad ambedue le fasi. Nella ripresa svanisce e

Spinazzola 6,5 – Il ritorno da titolare è a due facce. Impreciso nei rinvii e lento in copertura. Scende poco, ma bene. Da una ne arriva il raddoppio. Si unisce poi anche lui al bollettino giallorosso ed esce poco prima di fine primo tempo. (Dal 37’ Peres 5,5 – Appena entrato sbaglia una rimessa laterale. Si ripete poco dopo con un passaggio su Dzeko. Nella ripresa mette la firma sul Titanic giallorosso).

Pellegrini 6 – Nei momenti di buio è il capitano a portare la luce. Dal suo recupero – uno dei tanti della gara – parte l’azione del pareggio, da lui firmato con un freddo rigore. Non pago, mette anche il pallone per Dzeko che vale il sorpasso. Trascinatore, fino a quando non si trascina anche lui nel crollo della squadra.

Mkhitaryan 6 – Il passato lo carica. E si nota. Si vede nelle ripartenze da lui dirette, ma soprattutto in entrambi i gol. Sul pareggio porta – con la complicità del liscio di Dzeko – il pallone sulla destra. Nel raddoppio, invece, vede il sentiero per Pellegrini. Importanti anche un paio di sponde.

Dzeko 5,5 – Inizia portando assistenza nei contropiedi. In quello che porta al pareggio cicca abbastanza goffamente il pallone. Lo ritrova però quando raddoppia, dove è sia bravo che fortunato nel rimpallo sul ginocchio dopo il tocco di destro.

All. Fonseca 5 – Giocarsi la stagione partendo con gli infortuni di Veretout e Lopez è l’incubo di ogni allenatore. A questo va aggiunto il vantaggio dello United dopo l’uscita del francese. La squadra reagisce, portandosi addirittura in vantaggio con Pellegrini e Dzeko. Al bollettino giallorosso si inserisce poi Spinazzola. Da lì la squadra crolla in maniera impietosa, soprattutto dato il vantaggio.