Roberto Gentili – Finisce qui. Se già le speranze di poter realizzare una scalata al quarto posto erano residue, ora possono considerarsi del tutto esaurite. Contro il Torino la Roma cade 3-1 in rimonta. Pronti, partenza e via ed arriva il vantaggio. Veretout raccoglie la palla carambolata su Villar, verticalizza per Pedro che di tacco lancia in porta il connazionale Mayoral. Borja batte Milinkovic-Savic e firma il vantaggio (3’). Dopo check del Var, la rete viene convalidata.
Diverse sono le occasioni dei giallorossi, che capitano soprattuto sui piedi di Pedro. Lo spagnolo, però, è impreciso, frettoloso ed egoista. Il Torino cresce e tenta l’affondo. Mirante – anche con il brivido – e la mancanza di precisione non aiutano. Almeno fino al 57’ quando l’ex Sanabria sorprende Mirante in uscita e di testa riapre i giochi. Giochi che poi si complicato dopo. Belotti se ne va a Fazio e calcia: Mirante respinge, ma sui piedi di Zaza (71’). Rincon nel recupero la chiude (90+2′).
LE PAGELLE
Mirante 5,5 – Ancora titolare in campionato, tiene a galla la squadra. Attento per quasi tutto l’arco della sfida, non lo è quando il tiro di Mandragora gli sfugge rischiando di finire in porta. In ritardo sull’uscita del pareggio di Sanabria. Respinge il tiro di Belotti, poi da terra non può fare nulla sulla respinta di Zaza.
Fazio 4,5 – Con il Bologna ha sostituito lo squalificante Cristante, quest’oggi fa rifiatare Mancini. La sua è una gara tutto sommato positiva. Non si fa sorprendere da Belotti e Sanabria, che si scontrano con l’esperienza ed il fisico dell’argentino. Lascia comunque passare qualche pallone di troppo. E lascia passare anche Belotti il quale fa partire il tiro che propizia il sorpasso.
Cristante 5,5 – Torna in campionato dopo la squalifica con il Bologna. Provvede a risolvere le imprecisioni dei compagni di reparto. Sfarzosa la chiusura senza guardare a fine primo tempo. Rimane fermo sul cross di Ansaldi che porta al pareggio.
Ibanez 6 – Nessuna sbavatura. Quando l’attacco granata passa dalle sue parti non trova spazio. Azzarda anche qualche uscita fuoriporta. Segue il ritmo della squadra e nella ripresa cala.
Reynolds 5,5 – La seconda da titolare lo vede cresciuto, anche se di poco. Più preciso dietro, dove comunque ha da migliorare tanto. Vede bene i movimenti offensivi e cerca di contribuire con i cross, non sempre lasciati partire con la giusta misura. Nel secondo tempo scende di più, ma è troppo precipitoso nel mettersi in mostra. (Dall’80’ Karsdorp 6 – Non al meglio, entra a dieci dalla fine e può fare poco).
Villar 6 – L’azione del vantaggio nasce da una sua respinta involontaria. Dopodiché cade diverse volte in errore regalando palloni ai granata. Da quando Mandragora gli strappa palla dai piedi cambia radicalmente. Torna nella giusta carreggiata – da dove comunque deraglia di tanto in tanto – e mette ordine. (Dall’82’ Pastore sv)
Veretout 6,5 – Prende parte all’azione del vantaggio. È un camaleonte. Quando la manovra è in avanti c’è, così come quando si stratta di difendere. I giri si stanno scaldando, ma necessitano di tempo. (Dal 64’ Diawara 4,5 – Entra, prende due gialli ed esce).
Peres 5,5 – Non riesce ad inserirsi nelle trame giallorosse. Forse sarà perché quando ha il pallone fa fatica a restituirlo ai compagni. In difesa è comunque puntuale ed aiuta il connazionale Ibanez.
Perez 5 – Tenta di prendere parte ai dialoghi con i compagni di reparto. Cercato, è spesso macchinoso nel decidere ed agire.
Pedro 5 – Si ricorda chi è e di tacco manda Mayoral in porta per sbloccare il risultato. Poi se lo scorda. Decisioni sbagliate e talvolta egoiste sotto porta lo accompagnano fino a fine primo tempo, quando esce per un risentimento muscolare. (Dal 45’ Mkhitaryan 5 – Qualche bel guizzo, ma non riesce ad incidere),
Mayoral 6,5 – Un pallone ed un gol. Fa a sportellate con la difesa, ma riesce comunque a smistare. Soffre di solitudine lì davanti, fa poco per cercare la cura. (Dal 75′ Dzeko 6 – A dieci minuti dalla fine spizza di testa, ma manda fuori di poco vicino al palo).
All. Fonseca 5 – La corsa Champions – se mai fosse ancora viva – termina qui. La stanchezza si fa vedere, ma in gare contro squadre di questa portata l’atteggiamento deve essere diverso. Dietro si prendono troppi rischi, mentre davanti è mancata la cattiveria. Oggi c’è stata la conferma che l’Europa League occupa il primo dei pensieri suoi e della squadra.