(Federico Sereni) – In un campionato oramai privo di significato per la Roma, in Europa si decide tutto in 180 minuti. L’obiettivo è quello di superare i quarti di finale di Europa League e darsi una speranza, sognare un trofeo che manca da tempo. Davanti a sè avrà i temibili ragazzi dell’Ajax allenati da Erik Ten Hag. Chi passa il turno si troverà la vincente di Manchester United-Granada in semifinale. I lancieri non sono più la squadra che ha sfiorato la finale di Champions League, ma si tratta di una buona compagine con ottime individualità su tutti Antony e David Neres. La squadra più titolata in Olanda è peraltro detentrice del titolo e si giocherà la finale di coppa nazionale dopo la sfida contro la Roma.
Fonseca sarà aggrappato a questa chance, l’ultimo treno per il portoghese. Il tecnico sa di giocarsi le sue poche residue possibilità di conferma nelle gare europee: «Servirà una partita perfetta l’Ajax è una squadra con grandissimi giocatori, mi aspetto una sfida equilibrata fino alla fine della gara di ritorno. L’Ajax? Sono molto pericolosi in avanti, la loro filosofia è simile a quella dello Shakhtar e del Sassuolo, noi dobbiamo difendere bene e non lasciarli giocare». In questo senso si spiega la scelta di affidarsi a Diawara in coppia con Veretout, tenendosi Villar come cambio buono durante la gara. Fonseca spera anche in un moto d’orgoglio di Dzeko. Ma sulla fascia da capitano tolta al bosniaco, confessa che «rifarei tutto allo stesso modo».