(Jacopo Venturi) – La Roma pareggia con il CSKA Sofia in casa in una partita che non verrà ricordata per lo spettacolo. Il fatto che i giallorossi non abbiano vinto una partita ampiamente alla loro portata è comunque molto improbabile che vada a intaccare il primo posto finale della squadra di Fonseca nel girone, visti gli avversari. La partita però può far sorgere una legittima riflessione sulla rosa giallorossa. Contro i bulgari infatti sono scese in campo praticamente in blocco le seconde linee della Roma, similmente a quanto era accaduto nel primo tempo contro lo Young Boys, ed è stato evidente. Quest’anno più che negli scorsi infatti sembra netta la differenza tra la formazione titolare e quella di riserva della Roma. Questo dipende da un mercato con alcune falle evidenti in tal senso, come il fatto che finché non tornerà Zaniolo, a febbraio, l’unico trequartista di ruolo che può far rifiatare Pedro e Mkhitaryan è Carles Perez. Un altro esempio c’è sulle fasce, dove Spinazzola è l’unico terzino sinistro di ruolo, con solo il Primavera Calafiori e l’adattabile Santon a poterlo sostituire. Anche in difesa, Fonseca è stato costretto a ritirare fuori dal dimenticatoio Juan Jesus e Fazio, messi ai margini del progetto inizialmente, per favorire il riposo dei titolarissimi. Ecco dunque che il livello delle prestazioni scende a tal punto da non riuscire a superare avversari più che modesti come il CSKA Sofia. La strategia di Fonseca dunque potrebbe essere diversa: per i titolari sì al riposo, ma part-time. Il piano ha funzionato contro lo Young Boys, quando nel secondo tempo sono entrati i migliori e hanno deciso il match. Contro i bulgari non è andata altrettanto bene, ma la prestazione della seconda frazione di gara è stata decisamente migliore di quella della prima. Questo a dimostrazione che questa strada, che fa perdere di fatto metà partita, non può risultare sempre vincente ma è l’unica che quest’anno la Roma possa percorrere.
(Jacopo Venturi)