(Jacopo Venturi) – L’acquisto di Pedro da parte della Roma quest’estate è passato quasi sotto silenzio. Sarà perché è stata una trattativa lunga ma dall’esito che, a un certo punto, era scontato. Sarà perché è lui stesso a mantenere sempre un basso profilo. Sarà quel che sarà, ma nella Capitale è arrivato un giocatore con un curriculum da fuoriclasse, avendo vinto tutto, e con colpi di un livello superiore. E se qualcuno non se ne fosse reso conto subito, ci ha pensato lo spagnolo a farlo capire in pochissime partite. Fonseca lo ha fatto intendere chiaramente con i fatti: Pedro è un titolarissimo di questa Roma. Già dalle prime due partite con Verona e Juventus l’ex Chelsea aveva messo in mostra classe, talento e leadership, oltre che un feeling naturale con altri due campioni come Mkhitaryan e Dzeko. Contro l’Udinese, in una brutta partita generale della squadra, è stato letteralmente l’uomo in più, quello capace con una giocata di tirare fuori dai guai in compagni in giornata no. Esattamente di questo aveva bisogno la Roma, di una guida tecnica e morale che potesse essere non solo complementare a giocatori come Dzeko ma anche alternativa, perché il bosniaco può spegnersi per qualche partita, com’è fisiologico che sia, ma la squadra non può fermarsi con lui. Insomma, in tre partite Pedro ha fatto vedere quale impatto può avere sulla squadra di Fonseca e non c’è ragione di credere che questo non sarà via via sempre più importante.
(Jacopo Venturi)