(Jacopo Venturi) – Qualche scampolo di partita all’inizio, un paio di panchine, poi la luce, per cinque lunghe giornate e alla fine, di nuovo, inesorabile, il buio. La Serie A di Javier Pastore, in estrema sintesi, è stata questa. Ha fatto qualcos’altro di buono anche in Europa League in corrispondenza del miglior momento di forma, ma poco altro. Anche quest’anno l’argentino si è purtroppo dimostrato il vero errore di quella che fu la gestione Monchi. Un ingaggio spropositato non per il talento, cristallino, del giocatore, ma per la sua continuità fisica. Dopo cinque ottime partite in campionato, nell’arco di tre settimane a cavallo tra ottobre e novembre, Pastore non si è più visto proprio a causa di un infortunio (all’anca). A voler essere precisi, un’altra presenza l’ha accumulata, nell’ultimo minuto del derby contro la Lazio a gennaio. Ma ovviamente è stata un’apparizione buona solo per le statistiche. Quale futuro dunque per il Flaco nella Capitale? Logicamente la Roma dovrebbe cercare di liberarsi il prima possibile di un simile peso, ma è chiaro che non sia così facile, altrimenti lo avrebbe già fatto. Realisticamente dunque la sua permanenza a Trigoria sarà una lenta agonia verso la scadenza del contratto.
(Jacopo Venturi)