(S. Valdarchi) – La carriera di Stefano Okaka si preannunciava come quella di un predestinato, corteggiato da grandi club europei fin da piccolo e bomber indiscusso nelle categorie giovanili. Ma come spesso accade, la fisicità a quell’età influisce molto sulle previsioni e sulle valutazioni, illudendo i più, ma non riuscendo poi ad affermarsi ad alti livelli.
Nato a Castiglione del Lago nell’agosto del 1989 da genitori nigeriani, Okaka arriva alla Roma nel 2004, segnalato a Bruno Conti da Zbigniew Boniek. I giallorossi riescono ad assicurarsi le sue prestazioni, battendo la concorrenza di Aston Villa e Milan. Da lì parte il suo percorso al Fulvio Bernardini.
Record dopo record
Dopo una decina di partite disputate con gli Allievi, Alberto De Rossi lo porta con sé nella Primavera e nel 2004/05 Okaka sigla 20 reti, aiutando la Roma a conquistare il titolo di Campione d’Italia. Il centravanti umbro detiene il record come marcatore più giovane del Torneo di Viareggio. Tale primato non rimane l’unico nella sua carriera per molto; visti gli ottimi risultati ottenuti con la formazione di De Rossi, la convocazione ed il debutto in prima squadra non tardano ad arrivare. Il 29 settembre 2005, in occasione di un Aris Salonicco-Roma di Coppa Uefa, diventa il più giovane italiano ad esordire nelle competizioni europee. L’8 dicembre dello stesso anno, invece, diventa il più giovane marcatore nella storia della Coppa Italia, andando in rete in un Napoli-Roma 0-3. Rimane a Trigoria fino all’estate del 2007, prima di essere mandato in prestito al Modena.
Il suo straordinario “Arrivederci Roma”
Da quel momento in poi, Stefano Okaka trascorre 5 anni come tesserato della Roma, vestendo le maglie di altrettanti club in prestito (Modena, Brescia, Fulham, Bari e Parma), tra Serie B, A e Premier League. I risultati in queste compagini sono vari, con esperienze esaltanti, come le prime in Italia, ed altre meno. I ducali nell’estate del 2012 riscattano il classe ’89, acquistandolo a titolo definitivo, ma il trasferimento che resta più nel cuore e nella mente dei tifosi romanisti è, probabilmente, quello al Fulham; non tanto per i risultati ottenuti in Inghilterra, quanto per l’ultimo atto nella squadra romana prima della partenza. È il 30 gennaio 2010 e la Roma, impegnata nella rincorsa Scudetto all’Inter, sfida in casa il Siena. La gara è bloccata sull’1-1 e Ranieri, con Totti, Vucinic e Toni in tribuna per vari infortuni, nel secondo tempo inserisce Okaka al posto di Brighi. Il giorno dopo, a Fiumicino, c’è un aereo direzione Londra che lo aspetta per portarlo al Fulham, ma l’attaccante decidere di salutare il popolo romanista in gran stile. A due minuti dal termine del tempo regolamentare, il centravanti gira in porta con il tacco il pallone servitogli da Pit e corre verso la Curva Sud, rincorso da Daniele De Rossi che, con la solita vena gonfia, gli urla di tutto. Parole intuibili dal labiale, non trascrivibili in un articolo, e che riassumeremo con un semplice e stupito: “Ma che cosa hai fatto?”.
La Samp, la Nazionale ed il presente in bianconero
Negli anni successivi al suo passaggio al Parma, Stefano Okaka gira ancora molto, accostando esperienze all’estero con le maglie di Anderlecht e Watford, ad altre in Italia con Spezia, Sampdoria ed Udinese. I suoi anni migliori, senza dubbio, sono quelli che vanno dal 2013 al 2016, ai tempi di Sampdoria ed Anderlecht. In queste due esperienze, Okaka viene messo al centro del progetto e, giocando con una certa frequenza, torna ad affinare il suo feeling con la porta avversaria. I risultati ottenuti in rossoblù gli permettono anche di arrivare a vestire la maglia della Nazionale, sotto la guida tecnica di Antonio Conte. Disputa 4 partite con l’Italia, tra il 2014 ed il 2016, segnando il gol vittoria al debutto, in un’amichevole contro l’Albania. Dal gennaio del 2019 ad oggi, l’attaccante scuola Roma è sotto contratto con l’Udinese ed il suo rendimento in Friuli è promettente: 11 reti in 38 gare. Uno stato di forma che ha portato Stefano a confessare recentemente in un’intervista di auspicare ad una convocazione da parte del CT Mancini, per gli Europei in programma nel giugno del 2021.
(S. Valdarchi)