La Roma scende in campo al fianco dei cittadini

Alice Dionisi – La Roma per Roma. Attraverso la Onlus Roma Cares, fondata dal club nel 2014, la società si è impegnata nel sociale, schierandosi al fianco dei più bisognosi, sfruttando l’eco mediatico dei calciatori e sostenendo lo sviluppo sano dello sport e della cultura. Tra i progetti promossi dalla Fondazione c’è “A Scuola di Tifo”, dedicato agli studenti delle scuole elementari, medie e superiori, volto a promuovere il rispetto reciproco e la sana aggregazione. Non c’è spazio per bulli e razzisti nella vita: i ragazzi delle scuole coinvolte ne discutono insieme nel corso di un laboratorio didattico, al termine del quale ricevono la visita a sorpresa di uno o più calciatori della Roma, ai quali possono mostrare cosa hanno imparato e domandare il loro punto di vista su tematiche che (purtroppo) tengono banco sia fuori che dentro il campo da calcio. Un pensiero speciale anche per le associazioni sportive dilettantistiche, che vengono coinvolte nel progetto “Calcio con il cuore”. Roma Cares si impegna a fornire alle società dei corsi di primo soccorso, che alla fine ricevono in dono un defibrillatore che rimarrà in dotazione alla struttura partecipante. Tra i progetti più emozionanti sostenuti dalla Fondazione c’è anche il “Toys Day”, una giornata speciale in cui i calciatori si impegnano a visitare bambini e ragazzi ricoverati negli ospedali della Capitale, portando loro in dono i regali raccolti presso le scuole calcio AS Roma o i Roma Store. “Calcio insieme” invece è un’iniziativa rivolta ai ragazzi dai 6 ai 16 anni affetti da disabilità che attraverso il calcio possono migliorare il livello di integrazione con gli altri ragazzi, ma anche quello motorio. Attraverso il sito della Roma, nella sezione dedicata alla Fondazione, è possibile partecipare alle aste di beneficenza (si possono trovare spesso le maglie indossate dai calciatori durante le gare) per poter finanziare le iniziative promosse. È possibile anche donare il 5×1000 per offrire il sostegno ai progetti a sostegno dei più bisognosi.

Alice Dionisi

La Roma perde in casa col Bologna: Bergamo è ormai l’ultima spiaggia

Pagine Romaniste (F. Belli) – Dopo la debacle contro il Sassuolo, la Roma perde anche contro il Bologna. All’Olimpico finisce 3-2 per i rossoblu, decisivo Orsolini e la doppietta di Barrow. Inutili invece l’autogol di Denswil e il gol di Mkhitaryan che nel secondo tempo ha acceso per un attimo le speranze dei tifosi capitolini. Nel finale è stato espulso anche Cristante, che salterà quindi la trasferta di Bergamo.  Si tratta di un’altra batosta pesantissima e inaspettata. Nel nuovo anno solare, la formazione di Paulo Fonseca ha collezionato ben 5 sconfitte in 8 gare ufficiali, oltre a 2 vittorie (con Parma in Coppa Italia e Genoa in campionato) e il pareggio nel derby. I giallorossi inanellano la 4^ partita interna consecutiva senza vittoria (un pari e 3 ko). L’ultimo trionfo risale ormai al 15 dicembre: 3-1 contro la Spal di Semplici. Una striscia così lunga di gare casalinghe senza successi non si verificava dalla stagione 2014-2015: 6 pareggi con Sassuolo, Milan, Lazio, Empoli, Parma e Juventus e la sconfitta (0-2) contro la Sampdoria, peraltro allenata proprio da Sinisa Mihajlovic. Quella serie di risultati negativi, che stavano compromettendo il secondo posto dell’allora squadra allenata da Rudi Garcia, fu poi accantonato con la vittoria contro il Napoli (1-0, gol di Pjanic). I bolognesi avevano ben 6 assenze pesanti: Medel, Poli, Dijks, Krejci, Sansone e Santader. La squadra di Fonseca, invece, non esprime più calcio, non ha più il controllo del gioco ormai da mesi (con l’eccezione del derby, giocando su alti livelli in modo più che convincente). La prossima gara è contro l’Atalanta a Bergamo e rappresenta quasi l’ultima spiaggia per la corsa al quarto posto. Questa l’analisi di Fonseca: “Sono preoccupato per una questione di fiducia della squadra e dei giocatori. Abbiamo accusato molto la sconfitta col Sassuolo ed oggi la squadra è entrata poco tranquilla. E’ evidente che è successo. Anche il modo in cui abbiamo preso i tre gol è una situazione di poca tranquillità. Questa stagione abbiamo fatto grandi partite, se lo abbiamo fatto è perché abbiamo capacità. Ora è una questione mentale. Una squadra vincente non può accusare come noi la sconfitta col Sassuolo. Ho parlato coi giocatori prima della partita e gli ho detto che l’ultima cosa che voglio vedere è la paura. Io ho visto paura oggi in questa squadra. E’ l’ultima cosa che dobbiamo fare: giocare con paura. Di cosa? E’ difficile, devo lavorare sulla testa dei giocatori perché penso sia il principale problema. Perché ho sostituito Veretout e non Cristante? Con un risultato negativo di 3-2 ho pensato che di far entrare Kalinic e che con Mkhitaryan il francese non era molto offensivo. Senza di lui c’era più libertà per Mkhitaryan per andare avanti, ma dopo Cristante è stato espulso. L’ho fatto per giocare in maniera più offensiva”.

Francesco Belli

La Roma crolla a Sassuolo, le pagelle: poche le sufficienze, Dzeko predica nel deserto

Pagine Romaniste (F. Belli) – La Roma non da seguito alla buona prestazione del derby e crolla a Reggio Emilia. Il match contro il Sassuolo, ventiduesima giornata di Serie A 2019-2020, è finito 4-2 per i neroverdi. Decisive le reti di Caputo (doppietta), Djuricic e Boga. Inutile la centesima rete di Dzeko e quella di Veretout, che ha riaperto momentaneamente il match. Ora i giallorossi dovranno subito dimenticare questo brutto stop e pensare al Bologna. Di seguito le pagelle dei giallorossi:

PAU LOPEZ: 5.5 Sul primo gol potrebbe uscire e arrivare prima di Caputo sul pallone ma decide di non farlo e poi prende il gol. Subito dopo un’altra indecisione su un’azione di Obiang. Non commette errori come quello del derby ma sembra mancare di sicurezza.

SANTON: 5.5 In fase di spinta è completamente innocuo. Fonseca gli chiede di fare il terzo centrale quando la Roma imposta ma stare così basso è troppo. Rischia seriamente di farsi espelle e se l’allenatore portoghese non lo togliesse a inizio ripresa non avrebbe quasi sicuramente fino la partita.

SMALLING: 6 Nel naufragio totale della difesa romanista, l’inglese è forse l’unico a salvarsi. Deve mettere le pezze anche a tutti gli errori di Mancini ma non è facile. Fa quel che può.

MANCINI: 4 Facciamo finta che questa serata non sia mai esistita. Sul primo gol fa l’unica cosa che un difensore non dovrebbe fare, andare con il sedere per terra. Sul secondo ripiega troppo verso la porta e lascia libero Caputo. Sul terzo sbaglia il lancio e poi tiene tutti in gioco. Sul quarto si fa saltare da Boga come se fosse un birillo. Prende 4 come gli errori decisivi.

SPINAZZOLA: 6 Continua sulla scia delle buone prestazioni dopo il passaggio saltato all’Inter. Non brilla certo come le scorse partite ma è uno dei pochi a salvarsi. Sulla sinistra è uno dei più pericolosi e questo è tutto dire.

VERETOUT: 6 Vince per distacco il confronto con il suo compagno di reparto. Segna il rigore con freddezza e in mezzo al campo cerca di dare atletismo con risultati alterni. Sbaglia anche lui il posizionamento nel passaggio di Berardi per Djuricic sul gol.

CRISTANTE: 4 Forma la coppia horror della serata insieme a Mancini. Sul secondo gol non riesce a fare fallo su Djuricic mentre sul terzo perde il contrasto aereo. Nel mezzo tantissimi errori in fase d’impostazione e un apporto quasi nullo davanti. Deve riattaccare la spina che ha staccato dopo l’infortunio.

UNDER: 6 Inizia la partita con vivacità, risultando il più pericoloso nella sterile fase offensiva giallorossa. Alla distanza si spegne ma probabilmente non era lui quello da dover cambiare nei tre dietro a Dzeko.

PELLEGRINI: 4.5 Qualcuno lo ha visto in campo? Non basta il cross per il gol di Dzeko per riscattare una prestazione totalmente anonima e, anzi, caratterizzata da molti sbagli sia in fase di tiro che di passaggio, oltre all’espulsione che, seppur esagerata, gli fa saltare la prossima e lo mantiene anche in diffida. Non è neppure la prima di queste ultime settimane. L’inizio del 2020 non ha sorriso

KLUIVERT: 5 Fumoso, come in tutte le altre apparizioni di questo inizio anno. Non riesce ad azzeccare un dribbling in tutta la partita e non si capisce come possa restare in campo a discapito di Under.

DZEKO: 6 La prima da Capitano non è la migliore delle partite. Nel primo tempo gli arrivano probabilmente due palloni di numero. Nella ripresa viene servito meglio e riesce anche a segnare. Predica nel deserto.

BRUNO PERES (Dal 45′): 6 Due buone diagonali in chiusura con i giocatori del Sassuolo lanciati verso la porta. forse è uno di quelli che ci mette più voglia.

CARLES PEREZ (Dal 66′): S.V. Ha toccato qualche pallone?

VILLAR (Dal 80′): S.V. Poco tempo per il giovane spagnolo ma qualche passaggio semplice gli riesce e nella giornata di oggi non è una cosa così scontata.

ALL.FONSECA: 5 Tre gol in 25 minuti contro il Sassuolo non sono accettabili. Toglie Under al secondo tempo quando Pellegrini e Kluivert stavano giocando decisamente peggio. Peggior prestazione stagionale per la sua Roma.

Francesco Belli

Calciomercato 2020 – Come cambiano le squadre di Serie A dopo la sessione invernale

(R.Rodio) – Un mercato di riparazione scoppiettante, con tanti movimenti e pochi momenti di pausa. Molto è cambiato nelle rose di Serie A dopo la sessione di gennaio 2020. Dall’Inter, che ha colpito nel segno con ben 3 acquisti dalla Premier inglese, fino alle mosse last-minute di Fiorentina e Genoa.

Ecco allora come cambiano le formazioni titolari delle 20 compagini di Serie A:

ATALANTA (3-4-3): Gollini; Toloi, CALDARA, Palomino; Hateboer, TAMEZE, Freuler, Gosens; Ilicic, Zapata, Gomez.

BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; Mbaye, Danilo, Bani, Dijks; DOMINGUEZ, Poli; Orsolini, Soriano, Sansone; BARROW.

BRESCIA (4-3-1-2): Joronen; Sabelli, Cistana, Chancellor, Mateju; BJARNASON, Tonali, Romulo; SKRABB; Torregrossa, Balotelli.

CAGLIARI (4-3-2-1): Olsen; Faragò, Ceppitelli, Pisacane, Pellegrini; Nainggolan, Cigarini, Rog; PEREIRO, Joao Pedro; Simeone.

FIORENTINA (3-5-2): Dragowski; Milenkovic, Pezzella, IGOR; Lirola, DUNCAN, Badelj, AGUDELO, Dalbert; Chiesa, CUTRONE.

GENOA (3-5-2): PERIN; SOUMAORO, Romero, MASIELLO; Ghiglione, BEHRAMI, Radovanovic, Schone, Barreca; IAGO FALQUE, DESTRO.

INTER (3-5-2): Handanovic; Godin, De Vrij, Skriniar; MOSES, Barella, Brozovic, ERIKSEN, YOUNG; Lautaro, Lukaku.

JUVENTUS (4-3-1-2): Szczesny; Cuadrado, Bonucci, De Ligt, Alex Sandro; Khedira, Pjanic, Matuidi; Dybala; Ronaldo, Higuain.

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi, Radu; Lazzari, Milinkovic-Savic, Leiva, Luis Alberto, Lulic; Correa, Immobile.

LECCE (4-3-2-1): Gabriel; DONATI, Lucioni, PAZ, Calderoni; DEIOLA, Tachtsidis, Majer; SAPONARA, Mancosu; Babacar.

MILAN (4-4-2): Donnarumma; Conti, KJAER, Romagnoli, Hernandez; Castillejo, Kessie, Bennacer, Calhanoglu; IBRAHIMOVIC, Rebic.

NAPOLI (4-3-3): Meret; Hysaj, Manolas, Koulibaly, Mario Rui; LOBOTKA, DEMME, Zielinski; Callejon, Milik, Insigne.

PARMA (4-3-3): RADU; Darmian, Alves, Gagliolo, REGINI; Kucka, Scozzarella, KURTIC; Kulusevski, Cornelius, CAPRARI.

ROMA (4-2-3-1): Pau Lopez; Spinazzola, Mancini, Smalling, Kolarov; VILLAR, Veretout; PEREZ, Pellegrini, Perotti; Dzeko.

SAMPDORIA (4-4-2): Audero; Berezszynski, TONELLI, YOSHIDA, Murru; Ramirez, Vieira, Ekdal, Linetty; LA GUMINA, Quagliarella.

SASSUOLO (4-2-3-1): Consigli; Toljan, Romagna, Ferrari, Kyriakopoulos; Locatelli, Obiang; Berardi, HARASLIN, Boga; Caputo.

SPAL (3-5-2): Berisha; BONIFAZI, Vicari, ZUKANOVIC; D’Alessandro, CASTRO, DABO, Valoti, Reca; CERRI, Petagna.

TORINO (3-4-2-1): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Bremer; Ola Aina, Meité, Rincon, Ansaldi; Verdi, Berenguer; Belotti.

UDINESE (3-5-2): Musso; Becao, Troost-Ekong, Nuytinck; Larsen, De Paul, Mandragora, Fofana, ZEEGELAAR; Lasagna, Okaka.

VERONA (3-4-2-1): Silvestri; Kumbulla, Rrhamani, Dawidowicz; Faraoni, Verre, Amrabat, DIMARCO; BORINI, EYSSERIC; Di Carmine.

Maledette vacanze

Alice Dionisi – Il 2019 della Roma si era concluso con la vittoria per 4-1 ai danni della Fiorentina, con il poker calato da Dzeko, Kolarov, Pellegrini e Zaniolo. Ma il 2020 dei giallorossi si apre con uno scenario differente: l’anno solare comincia con una sconfitta per 0-2 contro il Torino, con la doppia firma di Belotti. Una striscia di cinque risultati utili consecutivi per gli uomini di Fonseca, interrotta dalla sosta natalizia e dai granata. Nell’ultima partita del girone di andata la Roma ha poi incontrato la Juventus, incassando però un’altra sconfitta: 1-2 per i bianconeri che sbloccano il match dopo appena 3 minuti di gioco. Contro il Genoa un sospiro di sollievo: i giallorossi ritrovano la vittoria, conquistando i 3 punti al Marassi grazie alle reti di Under e Dzeko. L’entusiasmo però dura poco, perché gli uomini di Fonseca sono di nuovo chiamati ad affrontare la Juventus per disputare i quarti di finale di Coppa Italia, ma vengono eliminati dai bianconeri che vincono 3-1 allo Juventus Stadium. In campionato arriva una grande prestazione contro la Lazio nel derby capitolino, ma la Roma non riesce ad andare oltre l’1-1. Il turno successivo conferma l’incubo giallorosso, con la sconfitta per 4-2 in casa del Sassuolo, incassando tre gol nei primi 26′. Sei partite disputate, quattro sconfitte, un pareggio e una vittoria. In tutte le partite giocate prima della sosta natalizia erano arrivate soltanto tre sconfitte: contro Atalanta, Parma e Borussia Monchengladbach. Nel 2020 i giallorossi hanno collezionato soltanto quattro punti: clamoroso crollo fisico e mentale degli uomini di Fonseca, che spazzano via le certezze di inizio stagione. Adesso il quarto posto è a rischio, in attesa dell’Atalanta.

Alice Dionisi

 

 

 

 

Viaggiando nella Hall Of Fame: Giuliano Taccola, il “figlio di Roma” ricordato dai tifosi

Pagine Romaniste (F. Belli) – Si dice che la vita sia un sogno da cui ci sveglia la morte. Tutti i tifosi della Roma si sono svegliati quel maledetto 16 marzo del 1969, il giorno della morte di Giuliano Taccola. Si è svegliato anche un ragazzo, ora un po’ più anzianotto, di nome Claudio. Per capire questa storia occorre tornare alla vigilia di Spal-Roma della scorsa stagione, quando i capitolini erano alla disperata ricerca di punti a poche settimane dalla sconfitta col Porto e successivo fine ciclo di Di FrancescoAl termine della conferenza stampa del prepartita, in quella che sembra una normale vigilia di campionato, Ranieri annuncia che i suoi scenderanno in campo con una patch con scritto “Giuliano“, quasi commosso. Non è un giorno qualsiasi, sono passati 50 anni da quel pomeriggio tragico, vissuto in prima persona dallo stesso Ranieri che era entrato da poco nella Primavera giallorossa appena diciassettenne. Un ragazzo, appunto. Si era appena conclusa Cagliari-Roma, e Giuliano Taccola era morto per un arresto cardiaco. Da mesi ormai soffriva di frequenti attacchi febbrili, svenimenti improvvisi, cali di pressione. Aveva subito anche un intervento per l’esportazione delle tonsille, ma i problemi erano continuati. Sono tanti i dolori che affliggono quella giovane promessa, e la necessità di vederlo in campo il prima possibile complica la situazione: è una pedina fondamentale e la Roma non può privarsene. Sono tanti, troppi, i malori avvertiti dopo allenamenti e partitelle, ma continua a giocare e a stare male.

Il processo a Herrera e Taccola “figlio di Roma”

Senza girarci troppo intorno, uno dei principali sotto processo è l’allenatore Herrera. L’accusa proviene da un compagno di squadra, Cordova, intervistato di recente da Rete Sport“All’aeroporto, quando è arrivata la notizia della sua morte Herrera voleva andare via per giocare la Coppa Italia. Ci disse di tornare a Roma e io gli risposi: «Vattene o ti mettiamo le mani addosso». Alla fine io, D’Amato e Sirena rimanemmo a Cagliari dopo la morte di Taccola. Tra l’altro sulla morte di Giuliano non fu detta tutta la verità. Avrebbe dovuto riposarsi in montagna, il presidente Marchini era d’accordo, ma Herrera lo faceva allenare, e così a lui tornava la febbre…”. C’è stata un’inchiesta, ma è stata archiviata. Una ferita aperta per tutti coloro che l’hanno vissuta: dalla moglie che non ha mai dimenticato quell’amore finito troppo presto ai figli rimasti orfani, ai familiari, ai tifosi come quel diciassettenne che magari vedeva in Taccola un modello da seguire. Una storia che finisce nel dimenticatoio insieme a tutte quelle storie che vanno dimenticate, come se così facessero meno male. Improvvisamente però la ferita si riapre, torna a sanguinare: la Curva Sud include Giuliano Taccola tra i 16 “Figli di Roma” nella coreografia del derby dell’11 gennaio 2015. Ed è giusto ricordare, perché come diceva Wang Shu perdere il passato significa perdere il futuro. Pagine Romaniste (F. Belli)

Il mercato invernale della Roma: acquisti per il futuro, ma qualche dubbio sul presente

(Jacopo Venturi) – La Roma ha iniziato il calciomercato di gennaio con buone certezze, sapendo che avrebbe dovuto mettere in rosa un paio di innesti intelligenti per proseguire una stagione, fino a quel momento, di buon livello. Un mese dopo, a mercato chiuso, la situazione sembra essere distante da quella di partenza: sconfitte pesanti e l’eliminazione dalla Coppa Italia hanno un po’ frenato una squadra che sembrava in ascesa. Questo però non ha cambiato le strategie giallorosse in sede di campagna acquisti. La Roma ha fatto tre acquisti, uno per reparto (escludendo la porta), guardando al futuro. Sono arrivati Ibanez dall’Atalanta, Villar dall’Elche e Carles Perez dal Barcellona. Tre acquisti diversi ma con una logica comune, quella di prendere giocatori buoni oggi per fare le seconde linee e forse un domani per essere qualcosa in più. Questo può piacere o meno, ma è comunque un piano di azione che ha pienamente senso. Sul fronte cessioni l’unica di rilievo è quella, pesante, di Florenzi. Il peso della cessione del terzino, e capitano, della Roma non deriva dal suo ruolo all’interno della squadra (e pure se ne potrebbe discutere), ma dal fatto che a prendere il suo posto sia un Bruno Peres di ritorno da due anni di poco calcio e sicuramente poche soddisfazioni. Ora, il brasiliano potrà anche ritrovarsi nella Capitale, ma la differenza di livello tra i due giocatori è evidente. Se invece si immagina una Roma con Spinazzola a destra, allora la coperta diventa corta a sinistra, dove l’unico giocatore di primo livello disponibile per Fonseca è Kolarov. Santon non sembra un’alternativa così affidabile.

(Jacopo Venturi)