(Jacopo Venturi) – Gianluca Mancini si sta rivelando un elemento imprescindibile per la Roma di Fonseca. La sua duttilità sta aiutando e trasformando la squadra. Le prestazioni iniziali da difensore centrale sono state buone, nulla da dire. Ma l’emergenza e l’avanzamento in mediana hanno fatto emergere delle qualità che non sembrava potesse avere. Il giocatore da giovane giocava in mezzo al campo e questo si vede: la personalità con la quale gioca nel reparto, unita alla buona qualità dei piedi, lo rende tutt’oggi un signor centrocampista. Con lui in quel ruolo, la Roma ha rimediato tre vittorie e una sconfitta. Ora per Fonseca si può porre un dilemma: insistere con Mancini a centrocampo o riportalo dietro? A livello tattico la prima opzione potrebbe non essere così scellerata come appare; Mancini ha dato al reparto un’interpretazione che alla Roma mancava, “alla De Rossi”: chiusure e impostazione, senza magia ma con qualità e sostanza. D’altra parte però è probabile che Fonseca lo riporti in difesa, per motivi di equilibri della squadra. È evidentemente il miglior difensore in rosa insieme a Smalling, mentre a centrocampo con Veretout, Cristante, Diawara e Pellegrini, la Roma sembra essere più coperta, quando tutti questi saranno disponibili. Nel futuro prossimo dunque l’esperimento resterà tale, senza consolidarsi in una nuova certezza; non è così improbabile però che nei prossimi mesi il centrale toscano possa riprendersi nuovamente in mano il centrocampo romanista.
(Jacopo Venturi)