Roma-Parma 2-1: le pagelle. Tutti in piedi per Daniele. Perotti, l’uomo dei gol d’addio

Simone Indovino – Classifica rimasta invariata dopo gli ultimi 90 minuti di questo campionato. Partita all’Olimpico che, si capiva fin dall’inizio, non vedeva in campo 22 giocatori motivatissimi. Il pensiero era ovviamente a Daniele De Rossi, e lo stadio gli ha tributato scroscianti applausi dal primo all’ultimo minuto. I tre punti sono poi arrivati, grazie alle reti di Pellegrini prima e Perotti poi. In mezzo, il classico gol dell’ex di Gervinho. Arrivederci alla prossima stagione. Senza De Rossi.

ROMA

Mirante 6 – Provvidenziale su Gervinho nel primo tempo. Non può nulla sullo stesso ivoriano nel gol subito.

Florenzi 6.5 – Il momento più emozionante della sua partita è quando eredita la faccia da Daniele De Rossi. La gara ha ben poco da dire.

Fazio 6.5 – Puntuale in tante chiusure in tackle scivolato, volte a sventare diverse occasioni pericolose. Preso in controtempo da Gervinho, che poi realizza.

Jesus 6 – Esemplare il suo recupero in corsa su un involato Gervinho. Per il resto ordinaria amministrazione.

Kolarov 6 – Si diverte, sgroppando sulla corsia.

De Rossi 10 – Grazie anche a te, Daniele.

Pellegrini 7 – Quanta vivacità per Lorenzo. Suo l’ultimo gol dell’era De Rossi, come un segno per capire da chi si deve ripartire.

El Shaarawy 6 – Non segna, ma gli rimane il titolo di miglior marcatore annuale della Roma.

Pastore 6.5 – Cinquantasei minuti di buon livello de parte dell’argentino, che è parte attiva del vantaggio romanista.

Perotti 6.5 – Nei giorni degli addi dei capitani, le partite le risolve sempre lui all’ultimo minuto. Ha voglia e si vede sin dall’inizio, può concludere bene la sua anonima stagione.

Dzeko 6 – Siamo a fine campionato, sù. Però i fischi sono ingenerosi e poco rispettosi. Si dimentica tutto troppo presto.

Cristante 6 – Un po’ di legna a centrocampo.

Schick 6 – Poca verve, come al solito. Ma ormai va bene così.

Under 6 – Ha il merito di regalare l’assist per il gol decisivo di Perotti.

Ranieri 7 – Un applauso a un grande uomo, romano e romanista. Venuto in un momento di bisogno, non è riuscito a compiere il miracolo. Il pubblico l’ha ringraziato comunque. Giusto così.

Simone Indovino

I tifosi salutano De Rossi e Ranieri. Inizia la rivoluzione in casa Roma

Alice Dionisi – Due anni dopo l’addio di Francesco Totti, anche Daniele De Rossi saluta per l’ultima volta squadra e tifosi. Roma-Parma è stato l’ultimo dei 616 match disputati dal numero 16 con la maglia giallorossa, ma anche l’ultima partita del tecnico Ranieri, alla sua seconda esperienza sulla panchina del club. L’allenatore testaccino è stato celebrato dalla Curva Sud, che ha esposto uno striscione in suo onore, “Nel momento del bisogno hai risposto presente. Adesso ricevi l’omaggio della tua gente”. I cori, l’inchino verso i tifosi e poi le lacrime, in una serata tutta all’insegna delle emozioni. Nel post-partita il tecnico ha ironizzato: “Non erano lacrime, ma pioggia. Non mi aspettavo questo gesto, per questo mi sono commosso. A saperlo mi sarei preparato mentalmente, ma è bello saper esternare le proprie emozioni. Questa serata per me sarà indimenticabile, adesso tornerò a fare il tifo sfrenato”. Saluta così la sua Roma Claudio Ranieri, che al minuto 81 sostituisce Daniele De Rossi, per fargli avere la standing ovation che merita, dai suoi tifosi e nel suo stadio. Dopo il triplice fischio il capitano è tornato in campo, un abbraccio commosso con Francesco Totti e un altro con Bruno Conti, un trio romano e romanista, poi il saluto della sua gente. L’ex Gervinho ha rischiato di rovinare la festa all’Olimpico, ma i gol di Pellegrini e Perotti hanno regalato alla squadra l’ultima vittoria della stagione. Una vittoria amara, perché i giallorossi non riescono a centrare l’obiettivo Champions. Dzeko esce dal campo infuriato con Ranieri per la sostituzione in quella che potrebbe essere la sua ultima partita con il club e i tifosi fischiano. Adesso sarà rivoluzione in casa Roma: inizia una nuova era.

Alice Dionisi

La lettera d’addio di De Rossi: “Nessuno vi amerà più di me”

(Keivan Karimi) – La lettera pubblicata da Il Romanista scritta da Daniele De Rossi alla vigilia del suo addio alla Roma e dedicata a tutti i tifosi che lo hanno apprezzato e acclamato:

Che te ridi regazzi’?
So’ felice!
Perché sei felice?
C’ho la maglietta della Roma
Ma non è che è falsa?
Ma no, il numero l’ha cucito mia zia…
E se te dico che la indosserai più di seicento volte?
A me ne basterebbe una di partita.

Riguardando questa foto, che ormai conoscete tutti, mi rendo conto di quanto io sia stato fortunato, una fortuna mai data per scontata e per la quale non sarò mai abbastanza grato.
È stato un viaggio lungo, intenso, sempre accompagnato dall’amore per questa squadra.

Questa gratitudine non voglio lasciarla sospesa per aria, perché, mentre scrivo la parola grazie, non mi passano per la testa dei concetti astratti, ma dei ricordi e delle sensazioni, delle facce e delle voci.

Permettetemi di ringraziare tutta la Roma che ho conosciuto:

la famiglia Sensi, il presidente Pallotta.

Tutte le donne e gli uomini che hanno lavorato e lavorano a Trigoria.

Gli allenatori che mi hanno guidato, ognuno mi ha insegnato qualcosa di importante, nessuno escluso.

Gli staff medici che si sono presi cura di me; Damiano, senza il quale le mie presenze con questa maglia sarebbero state sicuramente meno.

I miei compagni, la parte più intima del mio lavoro: sono la mia famiglia. La quotidianità dello spogliatoio di Trigoria sarà quella che mi mancherà di più.

Bruno, che ha visto in me qualcosa di speciale e mi ha portato in questo fantastico settore giovanile. È lì che, una mattina di agosto, ho incontrato Simone e Mancio, che mi sono rimasti accanto finora e resteranno per tutta la vita.

Grazie a Davide, anche lui accanto a me per tutta la vita.

Grazie a Francesco. La fascia che ho indossato l’ho ricevuta dalle mani di un fratello, di un grande capitano e del calciatore più straordinario al quale io abbia mai visto indossare questa maglia. Non capita a tutti di giocare 16 anni accanto al proprio idolo. Riconsegno questa fascia, con rispetto, ad Alessandro. Un altro fratello che sono sicuro ne sia altrettanto degno.

Grazie a papà e mamma per avermi cresciuto trasmettendomi due valori che sono ogni giorno con me: non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te stesso e dai una mano a chi è in difficoltà.

Grazie a Ostia, alla sua gente e al suo mare, che mi hanno svezzato da bambino, accompagnato da adolescente e riaccolto da adulto.

Grazie anche a chi mi ha sopportato e supportato tra le mura di casa: senza Gaia, Olivia e Noah e soprattutto Sarah sarei la metà dell’uomo che sono oggi.

Grazie ai tifosi della Roma, i miei tifosi. Mi permetto oggi di dire miei, perché l’amore che mi avete dato mi ha permesso di continuare ad essere in campo parte di voi. Siete stati la ragione per cui tante volte ho scelto di nuovo questa città. Domani sarà la seicentosedicesima volta in cui io considererò questa scelta, la scelta giusta.

Il 26 maggio di qualche anno fa abbiamo vissuto una giornata dopo la quale pensavamo di non poter tornare a sorridere. Lo pensai anche io, finché non vidi il tatuaggio di un tifoso con scritto “27 maggio 2013, eppure il vento soffia ancora”. Non so a chi appartenesse questo tatuaggio, ma so che il vento ricomincerà a soffiare anche da questo 27 maggio.

Mai come in questi giorni ho sentito il vostro affetto: mi ha travolto e mi ha riempito il cuore. Mai come in questi giorni vi ho visto così uniti per qualcosa. Ora, il regalo più grande che mi potete fare è mettere da parte la rabbia e tutti uniti ricominciare a soffiare per spingere l’unica cosa che ci sta a cuore, la cosa che viene prima di tutto e tutti, la Roma.

Nessun mai vi amerà più di me.

Arrivederci.

Daniele De Rossi

Ranieri: “De Rossi? Ha un grande carattere, nei momenti difficili i compagni si affidano a lui”

Simone Burioni – Claudio Ranieri, tecnico della Roma, è intervenuto in conferenza stampa a due giorni dall’ultima partita della stagione contro il Parma. Queste le sue parole:

 

Domani è l’ultima partita della stagione. Che atmosfera si aspetta di trovare? 
Mi auguro che ci sia l’atmosfera che merita De Rossi. Mi auguro di vedere uno stadio colmo d’amore per Daniele, deve essere una festa per quello che ha dato alla Roma e per il modo in cui l’ha dato. Senza dubbio mi aspetto una cosa positiva per lui al 100%.

De Rossi giocherà dal primo minuto? 
Sì, dal primo minuto. Entrerà in campo con la sua fascia, merita questa standing ovation da parte di tutto l’Olimpico. Deve essere una festa e lui deve fare una grande partita: se ci tengo io figuriamoci lui a finire bene.

Cos’ha di così speciale De Rossi? 
Riesce a trasmettere nel suo gioco la passione per la maglia con cui gioca: l’Italia e la Roma. Si vede che esprime la sua voglia di far bene e di impegnarsi al massimo, che non vuol dire giocare sempre bene, ma che cerca di dare sempre il 100%. Dipende poi da cosa ha dentro, ma un giocatore del genere lo puoi solamente apprezzare e per di più è un punto di riferimento positivo per la squadra. Lui è un punto di riferimento. Ha qualità ma anche un grande carattere, nei momenti difficili i compagni si affidano a lui.

Che Roma pensa di lasciare? 
La squadra si è ripresa, ha fatto rivedere di essere squadra e di essere compatta per un obiettivo. Non ci riuscirà? Pazienza, faremo i complimenti ai nostri avversari. Ma fino in fondo noi dobbiamo dare il massimo perché siamo professionisti e giochiamo per il divertimento e per il gusto di giocare, nessuno ce lo impone. Si gioca per la passione, per il divertimento, non per i soldi. I giocatori devono giocare per questo.

Pensa di tornare ad allenare in Inghilterra? 
Da quando andai per la prima volta all’estero, in Spagna, tanti anni fa, io mi sento un allenatore europeo. Dove ci sarà un progetto che mi intriga andrò.

Ha mai avuto la sensazione che la carriera di De Rossi volgesse al termine prima di due settimane fa? Magari parlando con qualcuno all’interno della società…
No, mai pensato e mai parlato. Anche per me è stato un fulmine a ciel sereno, come per lui.

Dove pensava di incidere di più? 
Dopo aver toccato per mano la squadra, ho capito che dovevo incidere moltissimo sull’autostima e sullo stato morale. Ho capito che dovevo riprenderli sotto l’aspetto psicologico. Credo che abbiamo lavorato bene in difesa, abbiamo preso meno gol ed i ragazzi mi hanno capito sempre di più.

Si aspettava di più da qualche calciatore? 
No, tutti hanno dato il massimo durante allenamenti e partite. Non voglio parlare di chi mi ha deluso. Sono convinto che Schick sia un grandissimo giocatore, e gliel’ho detto, ma ci sono alcuni che esplodono a 19 anni ed altri no. Mi dispiacerà vederlo esplodere a 28 anni, come lui può esplodere. Lui è un ragazzo di grande qualità. Spero che possa rimanere e far vedere che non mi ero sbagliato.

Con quale stato d’animo domani lascerai la Roma? Ti emozionerai anche tu? 
Io mi emoziono sempre. Io mi emoziono ogni volta che guido la Roma. L’ho detto in conferenza in settimana, non entro prima per non sentire l’inno di Venditti, altrimenti mi emoziono. Sono contento che ci sia la festa per Daniele e lascerò la Roma col cuore aperto sperando di vederla sempre più in alto.

C’è rammarico nel non andare avanti con la Roma?
L’ho cominciata a sentire mia giorno dopo giorno. Non devi plasmare una squadra da zero, lo era già ed era abituata ad un certo tipo di gioco. Il lavoro quindi è doppio, perché devi togliere determinate cose, usufruire di un lavoro già fatto da Eusebio e rimodellarla per capire chi poteva seguire le mie idee. Non c’è rammarico, perché sono uno pratico, sapevo già che sarebbe finita nel momento in cui ho firmato. L’ho fatto con tutta la mia volontà e la mia passione. Posso augurare a chi viene dopo di me il meglio.

Domani può essere l’addio anche di altri pezzi importanti della Roma, come Dzeko, Manolas e così via. La Roma deve cambiare tanto o no? 
Io credo che il gruppo sia valido e ben miscelato: ci sono anziani giusti, giovani giusti, dai quali forse ci si aspettava di più. Ma va bene così: il nucleo è valido e sano. Non si riparte da zero, ma da una classifica deficitaria perché la Roma aveva preso stabilmente il posto in Champions League. Ma non si ripartirà da zero. Si ripartirà dall’allenatore che verrà secondo le sue direttive, secondo il suo sistema di gioco, secondo le sue idee. Chi prende una squadra a luglio ricostruisce sempre secondo le sue idee ed esperienze. L’allenatore prende sempre l’esperienza dagli altri allenatori che l’hanno lasciata in ogni singolo giocatore e poi ci mette le sue. Il giocatore deve essere intelligente e plastico nel capire quello che vuole e come lo vuole il nuovo allenatore.

La Roma può far indossare la sua fascia di capitano a De Rossi e non quella della Lega?
Non lo so, ma se c’è bisogno la pago io la multa. Non ne avevo sentito parlare ma a me starebbe bene. Sono d’accordo.

Che cosa pensa dell’introduzione della nuova regola sulla rimessa dal fondo?
Tutte le nuove regole hanno bisogno di tempo per essere capite e sfruttate in una maniera o nell’altra.

Cos’ha trovato qui a Trigoria? Che cosa si poteva fare meglio? 
Ho trovato una struttura più moderna, dal mio punto di vista forse c’è troppa gente: mi hanno detto che in molti sono andati nella sede centrale, ma sono abituato con meno gente. Forse c’è un risparmio in questo (ride, ndr). Capisco che la Roma sta diventando internazionale ed il brand conta molto. Si poteva far meglio forse nel momento più importante: questa è una mia opinione e non critico nessuno, né la società né la stampa. Sono uscite troppe voci: Dzeko va via, Zaniolo va via, viene questo, viene quell’altro. Nelle altre squadre all’ultimo è uscito qualcosa su chi andava e chi veniva, da noi proprio sul momento in cui dovevamo spingere in un’unica direzione. Non dico che ci ha tolto qualcosa, però quando tutti a spingere in quel momento difficile – perché quando l’ho presa io era un momento davvero molto difficile – serviva una linea comune. Non è una critica verso nessuno, ma forse quei punti in più li avremmo strappati da qualche parte. Questo è ciò che credo. Sono convinto che quando devi spingere tutti quanti devono essere concentrati verso un’unica direzione, quando ci sono troppe voci vuoi o non vuoi ne vieni assorbito.

I calciatori pensavano alle voci? 
Non dico questo. Per esperienza, dico che quando tutti spingono in un’unica direzione, la squadra fa sicuramente meglio.

Simone Burioni

Domenica d’addii in casa Roma. Ai saluti De Rossi, Ranieri e non solo

Gianluca Notari – La Roma degli addii è pronta a salutare. Sono diversi i calciatori con in mano le valigie pronte e destinati verso nuovi lidi. A partire da Daniele De Rossi: domenica sarà l’ultima sua apparizione con la maglia della Roma, la numero 616 in una carriera che fin qui ha conosciuto solo i colori giallorossi. L’Olimpico è pronto ad accogliere e salutare il suo capitano e a non fare sconti di contestazione alla società, presa di mira dal giorno dell’annuncio del ritiro del numero 16 a fine stagione.

Sicuro dell’addio è anche Claudio Ranieri. Il mister, arrivato a marzo per tentare di portare la Roma in Champions League non è riuscito in quella che a tutti gli effetti sarebbe stata la tredicesima fatica di Ercole e nelle ultime settimane non ha lesinato dubbi e perplessità dell’immediato futuro dei giallorossi. Potrebbero non far parte della Roma del prossimo anno Edin Dzeko. Tentato dall’Inter, il bosniaco lascerebbe la capitale da settimo miglior marcatore della storia giallorossa e un titolo di capocannoniere nel 2017. 87 reti in 178 partite e l’enorme rammarico di non essere riuscito a sollevare un trofeo in giallorosso.

Stesso rammarico condiviso da Kostas Manolas. Anche il greco viene dato nella lista dei partenti dopo 5 stagioni nella capitale, tante prestazioni da gigante della difesa e una clausola rescissoria che fa gola alle big del calcio europeo. 36 milioni per portarlo via da Trigoria, dove il difensore sembra non respirare più l’aria di casa che percepiva qualche tempo fa.
Dubbi anche su El Shaarawy. Trascinatore della stentata annata romanista, il Faraone non è più sicuro del rinnovo e potrebbe proseguire la sua avventura altrove. Chissà che poi la rivoluzione giallorossa 9.0 non riguardi anche qualche altro elemento della formazione, sacrificato per fare cassa, perché sente il bisogno di cambiare aria alla fine di un ciclo o perché non rientra nei piani del club e del prossimo allenatore.
L’unica certezza è che in un modo o nell’altro la nuova Roma ci sarà. Nessuna paura, anche l’anno prossimo vedremo 11 giocatori in campo.

Gianluca Notari

Roma, uno 0-0 di rimorsi e speranza tra Europa League e Champions

Simone Burioni – La Roma non va oltre lo 0-0 in casa del Sassuolo. Gli uomini di Ranieri hanno perso una ghiotta occasione per rosicchiare qualche punto su Atalanta e Inter che hanno rispettivamente pareggiato e perso con Juventus (1-1) e Napoli (nerazzurri sconfitti 4-1). Il Milan invece ha battuto il Frosinone 2-0 allungando a +2 sui giallorossi. Unica nota positiva per i capitolini è la matematica qualificazione all’Europa League, perlomeno ai preliminari. Clamorosa, ma ancora possibile, sarebbe invece l’approdo in Champions League che non si può escludere ancora del tutto. La Roma infatti può qualificarsi alla massima competizione europea in due casi: il primo vede i giallorossi vincenti col Parma con ben cinque reti di scarto ed entrambe le milanesi sconfitte. Nella seconda situazione, da capire se più o meno complicata, né l’Atalanta né le due milanesi dovrebbero guadagnare punti e la Roma, ovviamente, dovrebbe battere il Parma. Difficile quindi, ma non impossibile, e Ranieri – nonostante l’ambiente “sconquassato” per la vicenda De Rossi – ci proverà fino alla fine caricando la squadra a dovere sia per cercare di riuscire in un autentico miracolo sportivo sia per salutare nel modo migliore un’altra bandiera romanista che dirà addio. Di imprese Claudio Ranieri se ne intende, basta far correre la mente a pochi anni fa quando con il Leicester si laureò campione d’Inghilterra in una delle stagioni più gloriose che la storia del calcio abbia mai conosciuto. Intanto però le voci di mercato vedono allontanarsi Dzeko, Kolarov e Manolas da Trigoria, con un occhio di riguardo anche a Zaniolo che è nel mirino di Juventus e Tottenham. Il centravanti sembra essere l’obiettivo numero uno dell’Inter, che proverà a portare a Milano il bosniaco a prescindere dall’ingresso in Champions. Kolarov invece, nonostante abbia ancora un anno di contratto, pare voglia cambiare aria e una sua partenza sembra essere cosa quasi certa. Inoltre la Roma si libererebbe dei 6 milioni di ingaggio lordi percepiti dal serbo. Discorso differente per Manolas, il suo futuro dipende dal mercato e la Roma non è padrona del destino del greco su cui c’è una clausola da 36 milioni di euro. Chi la Roma non vuole cedere è Nicolò Zaniolo: il centrocampista fa gola a molti top club europei, ma l’idea della dirigenza è quella di poter trattenere il giovane talento almeno per un altro anno considerata l’età e il margine di miglioramento con un anno di esperienza in Serie A. Rimane invece il rebus allenatore, con Gasperini in pole per la panchina giallorossa. Il tecnico dell’Atalanta dovrebbe facilmente trovare un accordo con il presidente Percassi per essere liberato a fine stagione e raggiungere Roma in quella che si preannuncia essere un’estate davvero complicata tra polemiche e ringiovanimento della rosa.

Simone Burioni

Sassuolo-Roma, contestazione dei tifosi: “De Rossi eterno capitano”

Simone Burioni – Non sembra placarsi la rivolta dei tifosi giallorossi contro la società dopo aver comunicato la decisione di non rinnovare il contratto al capitano Daniele De Rossi. In occasione della partita tra Sassuolo e Roma, i tifosi hanno mostrato alcuni striscioni ed una coreografia.

LIVE

21:47 – Viene esposto un nuovo striscione accompagnato da un coro per Daniele De Rossi: “Di noi e di De Rossi ve ne fregate. E’ ora che ve ne andate! Anti società“.

21.43 – Viene innalzato un nuovo coro: “Noi non siamo a libro paga“.

21.05 – Dal settore ospiti vengono tirati in campo due fumogeni a pochi passi dal portiere del Sassuolo. Il coro che ha accompagnato il lancio dei fumogeni: “Paga la multa, Pallotta paga la multa”.

20.52 – I tifosi giallorossi espongono una coreografia: i supporter hanno indossato alcuni salvagenti e hanno esposto lo striscione: Per una società all’ultima spiaggia“.

20.45 – Altro striscione: “Una società che ti ha tradito, ddr vanto infinito“.

20.41 – Ennesimo striscione: “Una società che ha tradito, DDR vanto infinito”.

20.30 – Ancora i tifosi: De Rossi eterno capitano, Pallotta eterno riposo“.

20.29 – Un altro striscione: In 7 anni avete distrutto la romanità, via da Roma Pallotta e la società“.

20.28 – Striscione dei tifosi: “Lode a te Daniele, ultimo Imperatore“.

Simone Burioni

Roma, addio al sogno Champions. E Ranieri si scatena: “Errori su mercato, De Rossi e futuro”

(Keivan Karimi) – Un altro pareggio esterno deludente, stavolta un pizzico sfortunato, allontana la Roma dalle ultime chance di agganciare la zona Champions League. Contro un comunque positivo Sassuolo due pali, un paio di miracoli del portiere Consigli, ma anche un primo tempo regalato hanno costretto i giallorossi all’ennesima delusione. Ora non resta che blindare un posto in Europa League.

Claudio Ranieri a fine match, interpellato da Sky Sport, non si è nascosto parlando delle problematiche interne stagionali:

“L’anno scorso è stata fatta una grande stagione, poi inconsciamente sono venute fuori questioni delicate. Sul mercato all’improvviso sono stati ceduti 3-4 calciatori importanti e di carattere, lo spogliatoio è rimasto destabilizzato ed i nuovi non erano pronti a sostituirli. I ‘senatori’ non hanno aiutato forse. Quando sono arrivato ho trovato una Roma giù non fisicamente ma moralmente, nonostante Di Francesco avesse fatto un buon lavoro e portato delle idee buone. La squadra pressava a tutto campo anche quando non poteva, saltato un passaggio veniva divorata dagli avversari, io la penso in modo diverso”.

Un giudizio tremendo anche quello sugli obiettivi della prossima stagione:

“Non so cosa accadrà sul mercato e chi sarà il nuovo allenatore, ci sarà un summit per decidere il tutto. Non penso francamente che si potrà subito puntare alla Champions, sarà dura, al massimo un posto in Europa League più alla portata, poi se andrà bene si tornerà a programmare il piazzamento più alto. De Rossi? Non sta a me decidere ma dico solo che ci sono giocatori diversi da altri all’interno di una squadra…”

Sassuolo-Roma 0-0: le pagelle. Saluti all’Europa che conta e forse non solo. Pesano le occasioni mancate

Simone Indovino – Si è parlato di tutto in settimana tranne che di questa partita. Il risultato è semplice, in campo entra una squadra che non sembra minimamente debba vincere a tutti i costi. La Champions League viene così praticamente salutata ufficialmente, e adesso si complica anche la corsa all’Europa League. I ragazzi di Ranieri appaiono scarichi, ma hanno la capacità di alzare il livello nella ripresa. Peccato che delle tante occasioni avute, non se ne trasformi neanche una.

ROMA

Mirante 6.5 – Compie un’altra prodezza, allungano la gambona sul diagonale di Djuricic, volto ad evitare il vantaggio neroverde. Fa poco altro, ma l’intervento è determinante.

Florenzi 6 – Boga gli crea più di qualche problema. Quando riesce si riversa in avanti, senza risultati troppo eclatanti.

Fazio 6 – Compie ottime chiusure, di cui almeno un paio decisive. Poi cresce il nervosismo e si distrae, intraprendendo una personale lotta con l’arbitro.

Jesus 6.5 – Sempre puntuale negli interventi, aerei e non, che bloccano gli attacchi degli attaccanti avversari.

Kolarov 6 – Partita sufficiente quella del serbo che dal suo lato non accusa troppo le avanzate del Sassuolo e quindi ha libertà di offendere. Qualche cross interessante, qualche altro un po’ di meno.

Nzonzi 6 – Interrompe tantissime situazioni di gioco avversarie, ed è molto bravo nel farlo. Anche quando si prende carico dei compiti di gestione lo fa in maniera corretta.

Cristante 6 – Gara lunatica del friulano che è bravo in fase di rottura, meno in impostazione. Si propone spesso in avanti e va anche vicino alla marcatura. Spesso non si intende con i compagni.

Zaniolo 5.5 – Lucidità ancora lontana, e un ragazzone col suo fisico ha bisogno in primis di quella per rendere al meglio.

Under 5 – Tanto incisivo la settimana scorsa quanto avulso al gioco quest’oggi. Prova qualche spunto ma sempre senza fortune.

El Shaarawy 5.5 – Nell’ottica della sua prestazione quello che passa agli occhi è il gol divorato a pochi metri dalla porta, in maniera piuttosto inspiegabile. Poi è vivace, ma quell’errore è decisivo.

Dzeko 6 – Fa il possibile, smistando palloni nell’ampiezza del campo e facendo da torre per i compagni. Non è neanche fortunato, poiché colpisce un palo.

Kluivert 5 – Quel maledetto vizio di voler entrare in porta con la palla tra i piedi. Ha due occasioni ghiottissime, che non sfrutta per poca cattiveria.

Pastore 5 – Dovrebbe illuminare e dare qualità invece è sempre impreciso.

Perotti s.v. – Tocca si e no due palloni nel periodo in cui è in campo.

Ranieri 6 – Cosa può fare lui se la sua squadra non riesce a buttare la palla in porta in qualunque tipo di circostanza? La partita è stata impostata anche in maniera corretta, sono i giocatori a non trasmutare in campo quanto preparato.

Simone Indovino

Primavera, Roma-Juventus 2-1: giallorossi vincenti con due bellissimi gol di Riccardi e Celar

Luca Fantoni – Torna a vincere la Roma Primavera dopo quattro pareggi consecutivi in campionato. I ragazzi di De Rossi hanno battuto la Juventus per 2-1, dominando per gran parte della gara. I giallorossi si sono portati sul doppio vantaggio già nel primo tempo grazie ad una percussione centrale di Riccardi e ad una splendida rovesciata di Celar. Nella ripresa Vlasenko ha accorciato le distanze ma non è bastato ai torinesi per raggiungere il pareggio.

IL TABELLINO

ROMA (4-3-3): Zamarion; Parodi (dal 90′ Nigro), Cargnelutti (C), Bianda, Semeraro; Riccardi (dal 73′ Bove), Pezzella (dal 51′ Darboe), Greco; Besuijen(dal 90′ Buttaro), Celar, Cangiano (dal 51′ D’Orazio).
A disposizione: Cardinali, Trasciani, Santese, Tripi, Silipo, Bucri, Felipe Estrella.
Allenatore: De Rossi.

JUVENTUS (4-3-3): Loria (C); Bandeira, Capellini, Vlasenko, Anzolin; Portanova (dal 78′ Markovic), Nicolussi Caviglia, Francofonte (dal 46′ Monzialo); Fagioli (dal 60′ Penner), Olivieri (dal 60′ Petrelli), Frederiksen (dal 46′ Sene).
A disposizione: Siano, Gozzi Iweru, Makoun, Leone, Mohamed Ahamada, Morrone, Fernandes.
Allenatore: Baldini.

Arbitro: Sig. Daniele Rutella di Enna.
Assistente 1: Sig. Michele Falco di Bari.
Assistente 2: Sig. Salvatore Marco Dibenedetto di Barletta.

Marcatori: 35′ Riccardi (ROM), 43′ Celar (ROM), 51′ Vlasenko (JUV).
Ammoniti: 31′ Fagioli (JUV).
Espulsi:

LIVE:

SECONDO TEMPO

94′ – Dopo 4 minuti di recupero termina il match. LA ROMA VINCE PER 2-1 CONTRO LA JUVENTUS.

90′ – Cambi per la Roma: dentro Nigro e Buttaro, fuori Parodi e Besuijen. Celar pericoloso di testa.

81′ – Botta dalla distanza di Celar che sfiora il palo.

78′ – Ultimo cambio per la Juventus: fuori Portanova e dentro Markovic.

73′ – Esce Riccardi per crampi ed entra Bove.

72′ – Ancora decisivo Zamarion con una bellissima parata su un tiro di Sene.

66′ – Il neo entrato Petrelli prova la botta da fuori ma Zamarion è reattivo e respinge.

60′ – Altro doppio cambio per la Juventus: fuori Olivieri e Fagioli, dentro Penner e Petrelli.

57′ – D’Orazio si accentra e calcia ma il suo tiro finisce alto.

51′ – La Juventus accorcia le distanze con un colpo di testa di Vlasenko. doppio cambio per De Rossi: dentro Darboe e D’Orazio, fuori Cangiano e Pezzella.

48′ – Olivieri prova il tiro da pochi passi ma Bianda gli sporca la conclusione.

46′ – Inizia la ripresa. Calcio d’inizio alla Juventus. Entrano Sene e Monzialo ed escono Francofonte e Frederiksen.

PRIMO TEMPO

45′ – Senza recupero termina il primo tempo. 2-0 per la Roma.

43′ – RADDOPPIO ROMA! Affondo sulla destra di Besuijen che mette in mezzo per Celarche si coordina e batte Loria in rovesciata. Gol numero 28 per lo sloveno.

37′ – Portanova stacca sul secondo palo ma il suo colpo di testa termina sull’esterno della rete.

35′ – ROMA IN VANTAGGIO! Riccardi ruba palla a centrocampo, salta secco il difensore e con il sinistro batte Loria.

32′ – Olivieri ha un’occasione importante ma calcia alto con il sinistro.

31′ – Ammonito Fagioli nella Juventus per un fallo tattico su Greco.

29′ – Ci prova ancora Pezzella, questa volta a giro, ma Loria è attento.

21′ – Sale la pressione della Roma con Pezzella che tira forte ma centrale.

18′ – Pericolosissimo Besuijen che entra in area di rigore e calcia con il destro ma il suo tiro è messo in angolo da Loria.

13′ – Celar prova a girarsi ma il suo tiro è ribattuto da un difensore.

7′ – La Juve reagisce con un tiro debole di Francofonte.

5′ – La Roma spinge e conquista il secondo calcio d’angolo della partita.

1′ – Colpo di testa di Greco dopo 30 secondi ma la palla finisce alta.

1′ – Inizia la partita. Batte la Roma.

Luca Fantoni