Margherita Bellecca – “Oggi le condizioni non ci sono ma penso che un giorno, prima o poi, andrò ad allenare la Roma”. Con queste parole Antonio Conte ringrazia e respinge al mittente in maniera elegante le avances della Roma, almeno per il momento. Oltre un mese di voci e spifferi sul futuro dell’allenatore vengono messe a tacere da un’intervista alla Gazzetta dello Sport dal diretto interessato. Che però non chiude definitivamente le porte a un futuro giallorosso. Parole che se da una parte lasciano sperare, dall’altra fanno immediatamente scattare nella testa dei tifosi della Roma un meccanismo quasi proustiano, che rimandano direttamente alle dichiarazioni di un altro grande allenatore che più volte è stato accostato ai colori giallorossi senza mai concretizzare il suo arrivo nella capitale.
Ricordate Ancelotti? Tante volte l’ex rossonero ha dichiarato di voler allenare Francesco Totti, metonimia per la Roma. E poi? Ha preferito, nell’ordine, Chelsea, Paris Saint Germain, Real Madrid, Bayern Monaco e Napoli. Stesso scenario che potrebbe ripresentarsi con Conte. L’entusiasmo alimentato dalla tifoseria su un suo possibile ingaggio è scoppiato come una bolla di sapone, aprendo il varco allo sconforto, un altro tipo di eccesso in cui si indugia spesso nell’altalenante ambiente di queste parti. Un grigiore che al momento offusca le menti e forse non permette di vedere che la Roma, con o senza Conte, continuerà ad esistere e strano ma vero giocherà anche il prossimo campionato.
Ora, come inevitabile, si riapre il totonomi legato al prossimo allenatore: dalla conferma di Ranieri, alle ipotesi a basso costo Gasperini e Giampaolo, fino al suggestivo ritorno in Italia di Maurizio Sarri. Conte si è comportato come la ragazza più bella della scuola, che dopo mesi di flirt, carinerie e corteggiamenti, mostrando il tuo lato migliore, decide ugualmente di mettersi con quello più bello di te, magari meno intelligente, e questo basta. Quello che si è perso lo capirà. Se non oggi, domani.
Margherita Bellecca