Simone Burioni – Claudio Ranieri, tecnico della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro la Fiorentina, in programma domani alle ore 21. Queste le parole dell’allenatore giallorosso:
Pastore, Pellegrini e Under come stanno?
Li ho avuti a disposizione pochissimo tempo quindi il mio compito è fare il lavoro del farmacista: valutare bene chi può giocare dall’inizio e chi può subentrare ricordandomi che ho solo tre cambi da fare. Sono a disposizione ma tra virgolette.
La sconfitta di domenica e la famosa debacle in Coppa Italia possono essere una spinta per la squadra?
Mi auguro che queste sconfitte siano la benzina che ti fa reagire, ci dobbiamo proiettare su questo. Sette gol in Coppa sono tanti e molti sono stati fatti sempre nello stesso modo: palla lunga a scavalcare la difesa. Questa è un’arma che la Fiorentina utilizza molto bene, anche contro l’Inter dopo pochi secondi, è un modello che ripetono molte volte al di là di chi gioca, se Chiesa, Simeone, Muriel, Mirallas o tutti gli altri. Dobbiamo stare attenti a non dargli la profondità per farci male.
Manca un rubapalloni alla Roma? Nzonzi e De Rossi possono giocare insieme o a livello di passo la squadra non se lo può permettere?
Indubbiamente è vero quello che dici, ma due mediani possono far filtro. Alcune volte riesce e altre no. E’ logico che avere tutti a disposizione permette di fare scelte differenti.
I giocatori che saltano l’uomo sono più importanti degli altri in questo momento?
E’ una mia convinzione, ma sopra c’è chi sta bene fisicamente. Chi ha fatto una partita e può giocare ogni due giorni. Le mie considerazioni sono varie e devo valutare bene tutto: chi è molto bravo nel fare l’uno contro uno, chi mi può dare mezz’ora o quarantacinque minuti e chi ha bisogno di un recupero più lungo perché hanno dato tanto e non hanno allenamento.Tutte queste considerazioni mi porteranno a scegliere la formazione domani.
Uno dei due tra Dzeko e Schick va in panchina?
Potrebbe, vedremo come stanno. Dzeko ha giocato con una botta all’anca e a fine partita aveva un versamento incredibile, oltre ad avere anche un ‘meloncino’ sopra la caviglia per la botta che aveva preso. Devo vedere come sta, dopo sceglierò.
Sta pensando di cambiare qualcosa nel modulo?
Sto pensando 25 ore al giorno come aiutare la squadra, credetemi. Non è facile, ma ci sto mettendo tutto me stesso. Valuterò bene tutto, gli uomini, il sistema di gioco e gli avversari.
Domani giocherà Olsen o Mirante?
Adesso vediamo. Ci sarà l’ultimo allenamento e, come faccio ogni volta la sera prima della partita, vedremo che sceglierò. Forse questa volta, non parlo di Olsen o Mirante ma di tutta la squadra, dovrò aspettare l’allenamento di domani mattina.
Totti ha chiesto un incarico più incisivo. Come lo vede in questa figura?
Ha già assunto un ruolo importante. Ha smesso da un anno e mezzo se ricordo bene e c’è un processo passo dopo passo per entrare in sintonia con la società e pensare bene quello che deve fare. E’ un punto importante per me, per i giocatori e per la società, ma sarà quest’ultima, insieme a lui, a decidere dove sarà meglio che agisca.
Ha sentito il Presidente dopo il Napoli?
No, non l’ho sentito.
Faticano ad uscire gli attributi come dice il Presidente?
Questa è una squadra che sta vivendo un momento particolare. Ho letto le analisi su velocità, potenza e corsa. Siamo uguali al Napoli, ma non corriamo da squadra al contrario loro. Loro hanno avuta una percentuale di passaggi riusciti notevole, mentre noi siamo stati carenti. Questo dipende da una mancanza o perdita di fiducia che i ragazzi hanno, ma voglio uomini ed una squadra che sappia reagire alle avversità. Quando le cose vanno bene potrei tornare a giocare anche io, quando le cose vanno male devono sapersi aiutare l’un l’altro. Lo chiederò questo alla squadra: un aiuto reciproco.
Kluivert, Marcano, Coric, Riccardi e così via. Si può puntare anche su questi profili se il resto della rosa è scarico mentalmente?
Kluivert l’ho utilizzato immediatamente, Zaniolo non appena si è sentito a disposizione e pronto per essere utilizzato. Voglio dire una cosa: quando le cose vanno bene qualsiasi giocatore metti dentro l’orologio funziona. Quando non vanno così ci devono stare alcuni giovani ma soprattutto giocatori d’esperienza che sappiano guidare gli altri.
Con il recupero di qualche centrocampista è possibile vedere un rombo in quella zona?
Sto pensando a tutto, ma per pensare bene prima devo fare allenamento oggi e vedere le risposte dei giocatori, per poi decidere.
Come mai la squadra non riesce ad essere corta e compatta?
Io voglio la squadra corta e compatta ma è facile da dire, ma non da fare. Chi fa l’allenatore anche nelle giovanili e nei dilettanti sa che vede delle cose, ci lavora e poi la squadra è costruita per fare un certo tipo di gioco, per pressare in avanti. I difensori però hanno paura e restano dietro. Dobbiamo riuscire ad essere compatti e a non dare opportunità all’avversario di infilarti.
Vuole coinvolgere i tifosi per motivare la squadra a Trigoria?
I tifosi hanno capito che la squadra ha bisogno di loro. Devo essere sincero, la Curva Sud fino all’ultimo ci ha incoraggiato. Ha fatto due o tre cori quando non ne potevano più ma anche se stavamo 4-1 ci hanno incoraggiato. Io lo chiedo sempre il supporto, ma il pubblico vuole vedere che la squadra reagisca, che abbia una ribellione e che faccia qualcosa, fare qualcosa per trascinarti dietro il pubblico. Io chiedo solamente questo.
La Roma di Di Francesco prendeva molti gol. Non pensa che bisogna ripartire da questo problema?
Io non gli chiedo nulla quando abbiamo la palla, gli dico di non giocarla nella nostra metà campo. Sono pochissime le squadre che dal portiere riescono a fare gol. Non capisco perché ora tutte le squadre vogliono giocare da dietro, vogliamo tutti imitare il tiki taka, poi ogni allenatore fa le sue scelte. Io voglio rimanere compatto per aiutarci l’uno con l’altro. Se hai delle difficoltà e sei compatto le riesci a mascherare bene. Il fatto è che noi non riusciamo ad essere compatti.
Simone Burioni