(Jacopo Venturi) – La Roma perde la prima partita dal ritorno di Claudio Ranieri sulla panchina giallorossa. I capitolini durante il corso della gara non sono quasi mai riusciti ad esprimere una chiara idea di gioco, diventando poco pericolosi negli ultimi metri. La difesa, oggi scesa in campo con l’inedita soluzione Karsdorp-Marcano-Fazio-Jesus, dimostra i soliti limiti evidenziati già nel corso della stagione e qualche scelta discutibile dell’arbitro Rocchi non basta a spiegare una sconfitta pesante in ottica quarto posto.
Kluivert 5 – In un solo tempo in campo non entra mai in partita ed è spesso impreciso. I pochi spazi concessi dalla SPAL incidono sulla sua capacità di correre palla al piede che aveva acceso la manovra offensiva giallorossa contro l’Empoli.
Nzonzi 5 – Impalpabile. Il francese non riesce a incidere con giocate positive, ma non fa nessun danno. Non era comunque di certo questo il giocatore che serviva alla Roma a centrocampo per fare il salto di qualità.
Cristante 5.5 – Prestazione leggermente superiore a quella del compagno di reparto per intensità e ritmo, proponendosi anche in zona tiro negli ultimi minuti.
El Shaarawy 5.5 – La sua partita dura 45 minuti, nei quali non riesce ad essere concreto come nelle scorse partite. Il miglior marcatore della stagione della Roma sembrava però uno dei più attivi, avendo creato un paio di potenziali occasioni da rete.
Dzeko 5.5 – Partita nervosa quella del numero 9, che sembra soffrire ancora l’attacco a due punte. Da annotare però come si conquisti il rigore del provvisorio 1-1 e vada a un passo dal 2-2, fermato solo da un grande intervento di Viviano.
Schick 5 – Di sicuro l’atteggiamento dell’attaccante ceco è migliorato rispetto a qualche mese fa: pressing, aggressività sull’avversario e intensità. Le giocate che hanno però convinto Monchi nell’estate del 2018 a puntare sul suo talento sono ormai una rarità.
Perotti 5.5 – Entra nel secondo tempo per fare quello che gli riesce meglio: trasformare in gol i calci di rigore. Oltre a questo però nella partita dell’argentino c’è poco altro.
Zaniolo 6 – Il suo ingresso è sembrata la mossa che avrebbe potuto far girare il match a favore degli uomini di Ranieri. La sua forza fisica e la sua imprevedibilità hanno subito dato nuova verve alla manovra giallorossa e la sua palla per Dzeko nell’occasione del rigore guadagnato dal bosniaco è di sicuro la giocata tecnicamente più importante della partita.
Santon s.v. – Entra nel finale al posto di Karsdorp senza incidere.
Ranieri 5 – È tornato a Roma per dare un’anima alla squadra, ma i risultati ancora non si vedono. I giallorossi non riescono ad esprimere un gioco convincente e sembrano spesso non sapere che cosa fare in campo. È presto per dire che il cambio di allenatore non abbia sortito gli effetti sperati, ma di certo non bastano le motivazioni invocate dal tecnico di Testaccio per invertire la rotta.
(Jacopo Venturi)