Margherita Bellecca – La Roma perde 3-1 ad Oporto ed è fuori dalla Champions League. Come se non bastassero i demeriti dei giallorossi, anche l’arbitro pensa bene di complicare ulteriormente la strada verso l’abisso a Di Francesco. Cakir usa due pesi e due misure, assegnando il rigore al Porto per la trattenuta di Florenzi a Fernando dopo averlo rivisto nel 15 pollici a bordocampo, ma non ritiene importante andare a controllare il fallo di Marega su Schick pochi minuti dopo. Gli assistenti a bordocampo dicono che è regolare, il turco si fida. Ma la Roma va a casa. Ah, tanto per la cronaca, prima, molto prima, c’era pure un rosso per Pepe già ammonito.
Tra assenza e presenza del var, per la Roma non è cambiato nulla. I clamorosi errori contro il Liverpool sono passati troppo sotto silenzio per il peso che hanno, anzi non hanno avuto sulla storia della partita più importante dei nostri ultimi 30 anni. Il discorso però, va allargato alla poca tutela che hanno le squadre italiane in Europa. Troppe volte negli ultimi anni alle squadre di Serie A è stato riservato un trattamento non di favore, e certo la mancanza di figure importanti e influenti nei piani alti della Uefa si fa sentire. L’unico italiano è Rosetti, designatore degli arbitri. Appunto.
A questo punto spiegateci come funziona questo var. Fate seminari, volantini, video tutorial, disegnini o quello che volete, ma fate un favore a noi tutti povere anime che, nel peggiore dei casi da un anno e mezzo, stiamo cercando di capire i criteri di questa macchina diabolica.
Margherita Bellecca