Simone Indovino – È una nottata piuttosto amara quella che i tifosi della Roma si apprestano a vivere. L’Europa che conta, quest’anno, deve essere salutata già a inizio marzo. Forse troppo presto per quello che i capitolini hanno dimostrato nella complessità della doppia gara. Pur vero che anche questa sera si sono visti gli erroriche stanno contraddistinguendo la squadra di questa stagione. Troppe disattenzioni difensive che regalano circostanze favorevoli al Porto. Ai supplementari vengono fuori cuore e orgoglio, e i ragazzi meriterebbero di andare avanti nella competizione. A quel punto subentra il Var, mal utilizzato dall’arbitro: rigore dubbio assegnato al Porto, penalty piuttosto netto negato a Schick. E si chiude il palcoscenico della Coppa dalle grandi orecchie, con la speranza di riaprirlo l’anno prossimo.
ROMA
Olsen 6 – Quello che può fare lo fa. Incolpevole sui gol subiti, è anzi bravo a sventare diverse situazioni pericolose.
Juan Jesus 7 – Generosissimo, ci mette il cuore in qualsiasi situazione e lotta come un leone contro Marega, una vera forza della natura.
Manolas 4.5 – Imperdonabile l’uscita sbagliata che causa la prima rete avversaria. Per il resto della partita è vigile, ma quella disattenzione pesa in maniera netta nell’ottica generale di gara e qualificazione.
Marcano 5 – Perché rimanere fermo nella propria posizione e non andare immediatamente ad aggredire l’attaccante avversario, quando parte il cross dalla trequarti? La sua partita si consuma in quell’errore lì, che permette a Marega di fare il 2-1.
Karsdorp 5 – Corona lo fa letteralmente impazzire per tutti i minuti in cui è in campo. Le marcature praticamente non esistono, proprio le basi della fase difensiva. La sua sciocchezza clamorosa dà il via alla seconda rete del Porto.
De Rossi 6.5 – Primo quarto d’ora da dimenticare, in cui soffre la maggior fisicità degli avversari come del resto tutta la squadra. Poi qualche lampo, tra cui il pallone recuperato che porta al rigore che lui stesso trasforma con gigantesca freddezza. È purtroppo costretto ad arrendersi dopo appena 45 minuti a causa di un problema muscolare.
Kolarov 6 – Non gli si può che fare un plauso per l’applicazione che mette all’interno della gara dal primo all’ultimo minuto. Fino allo scadere è in proiezione offensiva per tentare di rivoltare la gara.
Zaniolo 5.5 – Paradossalmente gioca meglio nei supplementari rispetto ai tempi regolamentari. Troppi gli errori all’interno della gara, anche in occasioni semplici, parzialmente bilanciate con buone giocate in uscita.
Dzeko 5 – La stella europea del bosniaco, questa volta, non brilla. I 90 minuti sono complicati, e non riceve nessun pallone. Ma nei supplementari ha due occasioni troppo ghiotte che non riesce a trasformare.
Perotti 6 – La sua miglior qualità è la velocità sulla fascia, e la sfrutta a pieno considerata anche la non perfetta fase difensiva di Militao. Si procura il rigore, ed è pericoloso per tutta la partita. Eroico nei supplementari in cui, nonostante il debito di ossigeno, è pericoloso fino alla fine. Se solo avesse dato quel pallone al centro a Pellegrini…
Pellegrini 5 – Entra malissimo in gara, perdendo palle e contrasti. Non conferisce qualità al centrocampo, e si fa male dopo 45 minuti. Peggio di così…
Cristante 5.5 – Qualche uscita corretta, qualcuna spregiudicata. Fornisce un perfetto assist a Dzeko che il bosniaco non riesce a sfruttare.
Florenzi 5 – Sarebbe uno scampolo di gara a dir poco splendido quello giocato dal romano, che attacca, difende, e compie diagonali perfette. Troppo, ma davvero troppo ingenua la trattenuta che causa il rigore (giusto o meno) che decide la qualificazione.
Schick 6 – Fa bene vederlo lottare con grinta, vederlo scivolare per riconquistare palla e guadagnare un rigore piuttosto netto che Cakir decide gentilmente di non assegnare.
Di Francesco 5.5 – Troppo remissiva la squadra in avvio. Timorosa, non ha il coraggio e la forza fisica e psicologica per provare a far gol. La sveglia arriva solamente dopo il primo gol subito, peccato solo che dopo il pari di De Rossi gli errori difensivi continuino a fioccare. Sfortunato poi l’epilogo: la squadra, con quel tipo di gioco dimostrato ai supplementari, non meritava certo di uscire.
Simone Indovino