(Jacopo Venturi) – Daniele De Rossi è tornato. Dopo quasi cento giorni di assenza dal campo (98 per la precisione), il capitano della Roma si è ripreso la sua squadra, riprendendo da dove aveva lasciato: cuore e sostanza. Il numero 16 è stato senza ombra di dubbio l’assenza più pesante della stagione finora per Di Francesco. La sua mancanza ha inciso in diversi ambiti: la leadership, la capacità difensiva ma anche quella costruttiva, la cattiveria agonistica. Qualità che a centrocampo in tanti aspirano ad avere ma in pochi realmente hanno; De Rossi è uno di quelli. Contro il Milan ha dimostrato che nonostante i 35 anni è ancora un insostituibile per questa squadra. Ciò, a rigor di logica, dovrebbe significare che quando è disponibile dovrebbe giocare, ma c’è da fare i conti con la carta d’identità e con la cronologia dei suoi infortuni. De Rossi non potrà garantire la sua presenza costante da qui alla fine della stagione, ma dovrà invece essere gestito, per averlo al meglio nei più importanti appuntamenti della stagione. Ora è dunque prevedibile che verrà fatto riposare contro il Chievo, per averlo al meglio contro il Porto in Champions League. Perché come si è visto, averlo o meno fa ancora la differenza.
(Jacopo Venturi)