Gianluca Notari – Sono quasi le ore 21 e a Plzen fa un freddo boia. Al Mesta Stadion i giocatori della Roma sono negli spogliatoi e hanno appena perso per 2-1 contro i padroni di casa del Viktoria. Sul groppone, oltre all’umidità del campo, una bordata di fischi da parte dei circa 700 tifosi che hanno raggiunto la Repubblica Ceca nonostante il periodo nero che la squadra sta attraversando.
Nella testa di Monchi, così come in quella degli altri dirigenti, la domanda – uguale ormai da diverse settimane – è la stessa: andare avanti o cambiare allenatore?
La risposta, come è evidente, finora è sempre stata quella della continuità. Ma la pazienza ha un limite, e potrebbe non durare per sempre. E allora, su chi puntare in caso di esonero di Di Francesco?
Il primo nome che rimbalza su radio, tv e giornali è sempre quello di Paulo Sousa: amico di Franco Baldini, braccio destro – nascosto, ma neanche troppo – di James Pallotta, l’ex Fiorentina sembra essere il nome più accreditato in caso di cambio allenatore. Le sue squadre, come il Basilea o la Fiorentina, hanno sempre mostrato un bel gioco ed una spinta attitudine offensiva. Per dirne una, Bernardeschi con Sousa faceva l’esterno destro di un centrocampo a 5. Il suo sembra il percorso più fattibile, anche perché non più di qualche settimana fa il tecnico ha scoperto le carte: “Io alla Roma? Un giorno mi piacerebbe allenarla“.
Un altro nome attorno a cui si discute parecchio è quello di Laurent Blanc: fermo da un paio di stagioni, il francese ha allenato Bordeaux e Paris Saint-Germain, intervallando le due esperienze con il biennio alla guida della Nazionale della Francia. Con i due club ha vinto molto: 4 campionati francesi, 4 coppe di Lega, 5 Supercoppe e due Coppe di Francia. Un curriculum niente male ed un profilo certamente appetibile. C’è poi Vincenzo Montella, uno che la Roma l’ha già allenata e che, soprattutto, l’ambiente giallorosso lo conosce bene. Le sue ultime esperienze sulle panchine di Milan e Siviglia, però, fanno tentennare la dirigenza giallorossa, nonostante l’idea di calcio che l’areoplanino imprime alle sue squadre piaccia molto a Monchi ed al suo staff. Altri nomi che sono circolati sono quelli di Jardìm, Donadoni e Sampaoli, ma tutti e tre, per ragioni diverse, non sembrano rientrare nei piani del club capitolino.
Il sogno, come è noto a tutti, rimane sempre quello di Antonio Conte. La pista però sembra al momento impossibile sia per il budget a disposizione che per le esigenze del tecnico pugliese, il quale non avrebbe nessuna fretta di accasarsi – forte dello stipendio che ancora percepisce da parte del Chelsea -, specialmente se la situazione appare complicata come quella della Roma. Per il momento dunque Di Francesco resta, ma la panchina traballa: se nella gara con il Genoa le cose andassero male, il filo che lo lega ai giallorossi potrebbe spezzarsi definitivamente.
Gianluca Notari