Luca Fantoni – Simone Icardi è stato il protagonista dell’incredibile vittoria dell’Entella contro il Genoa in Coppa Italia. Il centrocampista romano ha timbrato il passaggio del turno con una doppietta e ora, agli ottavi di finale, si troverà contro proprio la Roma, squadra di cui è tifoso. Questa l’intervista che ha concesso alla nostra redazione:
Dalla Racing Roma alla doppietta contro il Genoa in Coppa Italia. Come e quanto è cambiato Simone Icardi in questi tre anni e mezzo?
Sono cambiato parecchio già da quando ho vinto il campionato in Serie D e mi sono rapportato alle prime partite in Serie C. La cosa che mi ha cambiato di più è stata quando da una “squadretta” di Roma senza storia, senza un grande pubblico, senza nulla, sono passato ad una squadra del blasone del Catanzaro che ha una grande storia alle spalle, che ha una curva che fa 5000 abbonati all’anno e lì ho cominciato a capire com’è il calcio. Poi sono arrivato all’Entella e ho visto il palcoscenico della B e quanto è difficile il campionato e estenuante per la sua lunghezza, fino all’altra sera contro il Genoa che è stata un sogno.
Dopo l’estate turbolenta per il caos dei ripescaggi in Serie B, vivete questo successo in Coppa Italia come una rivincita?
Si, la rivincita è un po’ totale anche per quanto riguarda i risultati in campionato. Lo abbiamo iniziato a fine ottobre e abbiamo fatto tante vittorie, 6 di fila, e una sola sconfitta. Siamo andati a Genova, abbiamo fatto la nostra partita e abbiamo portato a casa un risultato storico. Tutte queste cose per noi sono una rivincita per quello che ci è stato fatto quest’estate e per quello che ci aspetta perché noi ora giocheremo ogni tre giorni. Finiremo i recuperi delle partite ad Aprile, dovremmo giocarne tante ravvicinate ma dobbiamo trasformare questo fattore in un punto di forza per arrivare all’obiettivo che è la Serie B. Quello che è successo quest’estate è inspiegabile.
Quali sono i tuoi obiettivi futuri? E quelli dell’Entella?
Quelli della squadra sono di salire il prima possibile in Serie B e, visto che siamo andati avanti in Coppa, vogliamo toglierci lo sfizio di giocare all’Olimpico e di fare una figura come quella che abbiamo fatto a Genova. Personalmente voglio continuare come sto facendo, lavorando sempre per arrivare ad un qualcosa che mi dirà il tempo in base a quello che metterò io sul campo. Il sogno è arrivare più in alto possibile, mantenendo i piedi per terra e lavorando.
Tu sei nato qui a Roma. Qual è il tuo rapporto con la città? Torni spesso?
Fino allo scorso anno quando avevo l’opportunità tornavo insieme alla mia ragazza, sopratutto per la famiglia e per gli amici che ho a Roma. Adesso con il fatto che abbiamo iniziato il campionato e abbiamo molte partite non riusciamo quasi mai a tornare e ci siamo stabiliti a Chiavari in maniera fissa. Però tornerò sempre a Roma. Chi nasce a Roma muore a Roma.
Oltre ad essere romano, sei anche romanista e il caso ha voluto che nel prossimo turno affronterete proprio la società giallorossa. Quali saranno le emozioni nel venire all’Olimpico?
Penso di non essere in grado di descriverlo. Me ne renderò conto nel momento in cui salirò le scalette ed entrerò in campo per fare riscaldamento. Ho fatto il raccattapalle quando ero più piccolo e sono stato a bordocampo ma dall’interno sarà diverso. Entrare in campo, vedere quella curva dove sono stato per tanto tempo con mio padre e con gli amici, sarà una cosa unica e la porterò sempre dentro.
Come si può battere questa Roma?
Come c’è stato un modo per mettere in difficoltà e battere il Genoa, forse c’è anche per la Roma. Poi certo la difficoltà aumenta perché i giallorossi sono superiori e anche lo stadio farà il suo effetto. Mai dire mai però perché anche del Genoa si diceva che era impossibile. Magari riusciremo a metterli in difficoltà in qualche modo anche se ancora non ci stiamo pensando a come affrontare questa partita. Quando arriverà il momento sarà bello capire come giocarla.
Sei cresciuto nel settore giovanile della Roma e sei stato allenato anche da Montella. Cosa ricordi di quel periodo?
Ho un ricordo molto bello di Montella. Io con lui ho giocato e mi sentivo apprezzato. Anche quando allenava noi aveva dei concetti che poi ha riportato in Serie A e si vedeva la differenza, si vedeva che poteva fare bene a livello internazionale. Mi sono trovato veramente bene.
Un tuo ex compagno delle giovanili è Lorenzo Pellegrini che sta stupendo tutti. Ti aspettavi questa sua grande crescita?
Con Lollo siamo compagni dai pulcini. Sinceramente, avendolo conosciuto dal settore giovanile, non così tanto perché me lo ricordavo diverso. Poi però al Sassuolo è stato bravissimo con Di Francesco a capire subito quello che doveva fare per rimanere in Serie A e per diventare un giocatore così bravo come sta dimostrando. Quando ho visto come stava andando in neroverde ho pensato che potesse arrivare e infatti il suo percorso l’ha fatto e lo sta facendo molto bene.
Come credi che continuerà la stagione giallorossa?
Sono sempre stato fiducioso per quanto riguarda la Roma. Non ho mai criticato nessuno neanche quando si andava veramente male. Da quando la vedo, la Roma è sempre stata una squadra forte con bei giocatori e secondo me li ha anche quest’anno. Hanno cambiato tanto a livello di mercato: hai perso Alisson che forse è il portiere più forte al mondo al momento, hai perso giocatori come Nainggolan e Strootman che ti tiravano il carro nei momenti di difficoltà e magari adesso hai giocatori che devono capire come tirarlo. Ci sono molti giovani che se dovessero esplodere nell’arco di uno o due anni potrebbero portare la Roma anche ai livelli della Juventus, vedi Kluivert, Under o Schick anche se ultimamente sta facendo fatica. Io reputo Di Francesco un grandissimo allenatore e se la squadra tiene botta in questi ultimi incontri un po’ sfortunati arriverà dove deve arrivare, non al primo posto perché la Juventus è imprendibile, ma tranquillamente in Champions. Si sono qualificati nel girone e non era semplicissimo. Se ci si gioca le partite tra andata e ritorno non è poi impossibile passare gli altri turni. Ci vuole un po’ di pazienza anche se so benissimo che ai tifosi della Roma non si può chiedere, soprattutto se gli si promettono cose che non arrivano mai (ride ndr). Ormai io la Roma la vedo molto da esterno, da osservatore, anche se ovviamente lo scorso anno al gol di Manolas con il Barcellona mi ha sentito tutta Chiavari.
Luca Fantoni