(Keivan Karimi) – La solita folle, pazza, imbarazzante Roma: la squadra di Eusebio Di Francesco torna ancora una volta a suicidarsi, a gettarsi dalla rupe tarpea dopo aver provato a vincere contro il Cagliari. La formazione sarda manda i giallorossi in bambola dopo essere andata sotto di due reti e nel finale, complici le scelte tattiche assurde del mister romanista, trova un insperato pareggio anche in inferiorità numerica.
Alla Sardegna Arena la Roma, priva ancora di molti titolari, parte fortissimo: dopo un quarto d’ora Cristante trova il sinitro vincente ed i giallorossi sembrano dominare il match senza difficoltà, visto che il Cagliari è orfano di due leader come Barella e Pavoletti. Nel finale di tempo Kolarov su punizione (deviata) trova anche il raddoppio e la gara sembra ormai indirizzata verso una vittoria facile.
Nella ripresa però la musica cambia: i giallorossi regrediscono e perdono fiducia, il Cagliari invece si getta verso la rimonta. Zaniolo spreca le occasioni in contropiede ed i cambi deleteri di Di Francesco mettono in difficoltà la Roma. Nel finale succede di tutto: all’85’ segna Ionita in mischia, poi nei minuti di recupero vengono espulsi ben due calciatori sardi per proteste, ovvero Srna e Ceppitelli. Ma all’ultimo pallone del match, con la Roma in vantaggio numerico 11 vs 9, Manolas sbaglia l’intervento e spalanca a Sau l’occasione del 2-2. Il sardo non fallisce e trova un pareggio che sa di vittoria, dando la mazzata definitiva ad una squadra, quella ospite, che continua a perdere occasioni e moralmente finisce sbattuta a terra. Tutti colpevoli a Trigoria: calciatori, staff e dirigenza, ora per rialzarsi servirà un’impresa.
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