Simone Indovino – C’è voluto un fallo di mano nettissimo per convincere il signor Rocchi e la sua combriccola a regalare un rigore alla Roma. Ne era stato negato un altro solare, un po’ sulla scia della gara dell’agosto 2017. Direzione a parte, una partita di orgoglio messa in atto dai giallorossi, che peccano in determinate situazioni ma sono bravi in altrettanti. Il gol subito a fine primo tempo sembrava potesse essere la mazzata per la squadra di Di Francesco, che invece si è saputa rialzare con convinzione. Stessa situazione quando Icardi sigla il nuovo svantaggio: i ragazzi non si sono disuniti mentalmente e, con buone manovre, sono riusciti ad ottenere il pari. Zaniolo merita una menzione particolare: non è un caso che sia il più positivo dell’ultimo periodo.
ROMA
Olsen 6 – Può poco sui gol, si fa trovare pronto in determinate situazioni come in quella del tentato scavino di Icardi. Si ritrova a gestire tantissimi palloni con i piedi e la qualità è alternata. Preziosa l’uscita a fine gara che scippa il pallone dai piedi dello stesso argentino.
Santon 6 – Non è il peggiore della linea difensiva, ma la sua gara non passerà agli annali. Buone le discese sulla corsia di destra, in cui arriva spesso all’uno contro uno contro i difensori di Spalletti. Meno mene in retroguardia, sopratutto quando perde malamente un pallone che regala un 5 contro 3 clamoroso in favore dell’Inter.
Manolas 5.5 – Partita da pollice né in sù, né in giù. Sono, come al solito, tantissime le situazioni in cui è prezioso in difesa, ma il salto fuori tempo che consente a Icardi di staccare indisturbato incide sul risultato.
Juan Jesus 5.5 – C’è sempre un po’ di apprensione quando il pallone è tra i suoi piedi, poiché stasera il sinistro non appare elegantissimo. Si fa superare in velocità troppo facilmente da Keita.
Kolarov 6.5 – Con un doveroso sospiro di sollievo, siamo qua a chiederci perché il Kolarov di stasera difficilmente si è fatto vedere nei primi mesi di questa stagione. Quando sta bene, è a dir poco fondamentale per la squadra. Il rigore è da manuale del calcio: fortissimo e angolatissimo.
Cristante 6.5 – Sembra “maturato” improvvisamente. L’ex Atalanta è padrone del centrocampo in impostazione, poiché il suo compagno di reparto è più utile in fase di rottura. Gestisce con attenzione, salvo qualche piccolissima sbavatura, le sfere che gravitano nel suo piede destro. Preciso e forte il passaggio che consente a Under di liberarsi, calciare e segnare.
Nzonzi 6.5 – Si batte enormemente per la squadra, e lo fa anche piuttosto bene. Con Dzeko assente, è lui a fare la torre in zona avanzata, uscendo praticamente sempre vincitore. Un piccolo appunto: nell’occasione ghiottissima che gli capita avrebbe potuto calciare con più cattiveria.
Under 6.5 – Il bello e il cattivo tempo. Il cattivo per tutto il primo tempo e anche una porzione di ripresa, poi il gol capolavoro che regala il primo pareggio gli dà quella carica agonistica che gli consente di far decisamente meglio fino a quando non lascia il campo.
Zaniolo 7.5 – Un’altra signora partita per il ragazzo classe ’99. Lotta come un dannato, conferisce tantissima qualità alle sue giocate e la personalità è da invidiare anche dai più esperti. Non si sbaglia a pensare che il futuro (si spera della Roma) e quello dell’Italia possano essere nei suoi piedi.
Florenzi 7 – Vero che quell’occasione in cui coglie clamorosamente il palo reclama ancora giustizia (forse, da quella posizione, sarebbe potuto essere leggermente più preciso, ma la Dea Bendata non è dalla sua parte a prescindere), ma la gara del 24 è ineccepibile sotto praticamente tutti i punti di vista: corsa, tecnica, cuore.
Schick 6 – A conti fatti non conclude mai verso la porta avversaria, ma per lo meno si rende partecipe all’interno della manovra offensiva, liberando spesso i compagni con pregevoli giocate. È anche assodato che per rendersi pericolosi la porta va attaccata con più cattiveria.
Kluivert 5.5 – Vivace, ma spesso impreciso.
Perotti s.v. – Qualche buono spunto, ma è ancora molto giù fisicamente e la cosa è piuttosto tangibile.
Pastore s.v. – Piacevole rivederlo. Nei circa 10 minuti a sua disposizione fa vedere qualche lampo della sua classe, ritagliandosi scenari interessanti.
Di Francesco 6 – È vero che è Kolarov a salvare il risultato (e la sua panchina?), ma la Roma scesa in campo in questa serata di dicembre ha mostrato un piglio diverso rispetto al solito. Certo, gli errori visti e rivisti continuano ad esserci, ma almeno sono stati messi in campo cuore e ambizione.
Simone Indovino