Un segno di rossetto contro la cultura del bomber

Simone Burioni – In un sabato di pioggia, oltre all’acqua, a piovere sono le accuse contro la Roma, che perde 1-0 a Udine e compie un passo indietro rispetto alla vittoria contro la Sampdoria. Unica nota positiva, anche se passata sotto traccia, la manifestazione contro la violenza sulle donne. In occasione della giornata mondiale contro questa indicibile pratica, i giocatori della Roma, dell’Udinese e anche la squadra degli arbitri hanno sfoggiato un segno rosso di rossetto sulla guancia sinistra proprio in segno di vicinanza verso la donna, spesso vittima di una cultura che troppo spesso la relega ad un ruolo subalterno.

Per molti sarà stato un frivolo segnale di disturbo che interrompe la linea retta dell’attenzione tra poltrona e televisore, altri non l’avranno neanche notato, mentre altri ancora avranno pensato ad un’inutile perdita di tempo. In effetti, cosa c’entra il calcio con la violenza sulle donne?

Eppure, la cultura del machismo e del bomberismo, che ha le proprie basi nelle più becere menti del tifoso medio, si è resa spesso complice silente di un immaginario in cui la donna è arredo del salotto televisivo in cui si discute di un rigore o di un fuorigioco, o che ha reso il calcio femminile un ‘non sport‘. Oppure, più comunemente, la donna nel calcio è sempre stata il perfetto corredo all’idolo sportivo di turno, rapace in area di rigore così come a letto.
Veline, letterine, modelle, wags: ce n’è sempre stato per tutti i gusti, dalla mora alla bionda, dallo stile nostrano a quello esotico. Ciò che nel mondo del calcio invece non c’è mai stata, per la donna, è la dignità.
Risale a poche settimane fa il volantino distribuito nella Curva Nord della Lazio, la zona più calda – e a quanto pare più stupida – della tifoseria biancoceleste, in cui veniva ordinato alle donne di non posizionarsi nelle prime dieci file del settore poiché il tifo è roba da uomini, che non siamo mica al centro commerciale. Oppure, non sono rari i commenti da parte di aitanti ragazzoni che, nei profili delle sezioni femminili di alcuni club di Serie A come Roma e Juventus, si improvvisano cabarettisti di second’ordine twittando cose come “la domenica dovreste stare in cucina” o “tornate a stirare le camicie“.
Ogni commento a questo tipo di esternazione risulta superfluo. Probabilmente, non è con una striscia di rossetto sulla guancia che si combatte questo genere di subumani (che speravamo ormai estinto nel terzo millennio). La speranza, però, è che almeno qualcuno, seduto sulla poltrona di casa o sul seggiolino dello stadio, abbia notato quel segno rosso sul viso e, per un momento, sia stato fiero di essere profondamente diverso dallo spettatore seduto al suo fianco.

Simone Burioni

Udinese-Roma, Di Francesco amareggiato: “Manca la voglia di vincere, gli episodi non ci premiano”

(K.K.) – Le parole di Eusebio Di Francesco a fine partita ai microfoni di Sky Sport:

È  mancata la prestazione e la fame.
La prestazione c’è stata, abbiamo fatto l’80% di possesso e creato pericoli. È mancata la voglia di vincere la partita, non so a cosa si lega, se è un problema caratteriale o altro. Non possiamo avere in mano la partita e prendere un gol su fallo laterale a 40 metri dalla porta, dove ci sono state ingenuità. Non abbiamo sfruttato al meglio le opportunità, poi siamo qui a leccarci le ferite. Non mi piace parlare di prestazione, nel gioco stavamo facendo cose importanti ad eccezione degli ultimi 15-20 metri.

Perché manca questa fase di finalizzazione?
Le partite sono decise da episodi, che noi non siamo mai bravi a portare a nostro favore. Ma non si tratta di sfortuna, ma di credere di più in quello che si fa. Quando si giudica si guarda il risultato ed è anche giusto, perché fa parte del giochino. Ma non posso dire che non abbiamo messo alle corde l’Udinese. Sono mancate altre caratteristiche, che però fanno parte del calcio e di una squadra che vuole diventare grande. E noi siamo ancora indietro, inutile cercare alibi, rigori o non rigori. In certi momenti, dopo il gol abbiamo dato fiducia agli avversari rischiando. Nei 55 minuti prima dello svantaggio una squadra che vuole diventare grande deve fare gol, visto che i presupposti li aveva creati. Poi perché? Perché sono avvelenato. Mi aspetto di portare a casa tre punti, non sempre dominare le partite ti porta a vincerle.

Nuova sconfitta prima della Champions. Condiziona?
Per me no. La partita più importante era questa, ci credevo e sono arrabbiato. Dovevamo affrontarla con quel piglio e avere la cattiveria che fa la differenza. Io ho visto il Real che ha preso 3 gol, non c’è stata partita e non la voglio paragonare perché è stata diversa. Però hai perso di nuovo, quindi dobbiamo lavorare diversamente. Abbiamo provato ad alzare l’asticella ma non ci siamo riusciti.

SERIE A – Roma, altra figuraccia: sconfitta in casa dell’Udinese (VIDEO)

(Keivan Karimi) – Continua il campionato altalenante ed estremamente negativo della Roma. La sosta per le Nazionali porta ancora una volta malissimo ai giallorossi, che nell’anticipo della 13.a giornata di Serie A perdono per 1-0 in casa dell’Udinese, che al contrario superano il momento di crisi e tornano a trovare i 3 punti.

Una gara ormai in stile ‘classico’ per la Roma di Di Francesco, che tiene il pallino del gioco, prova a mettere sotto l’avversario ma non punge e dimostra impazienza, imprecisione e mancanza di mordente. L’Udinese invece si difende bene, concede pochi spazi e sa ripartire in contropiede, come mostrato dal gol-vittoria di Rodrigo De Paul nel secondo tempo, con l’argentino abile a beffare mezza difesa romanista e trovare il sigillo decisivo.

Troppo leggera la squadra ospite, che fa tanto possesso palla ma risulta imprecisa al momento giusto: El Shaarawy spara a salve, Schick e Kluivert spariscono presto dal campo e neanche gli ingressi di Dzeko e Under possono risolvere i problemi. L’Udinese di mister Nicola ne approfitta e ritrova la vittoria che mancava da esattamente due mesi. Per i giallorossi invece il 4° posto si fa sempre più lontano ed utopico.

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Udinese-Roma 1-0: le pagelle. Torna la sconfitta al rientro dalla sosta. Inspiegabile l’incapacità di far gol

Simone Indovino – Ancora un rientro dalla sosta, ancora una sconfitta. Si ripete la storia di qualche settimana fa contro la Spal dopo le due settimane della Nazionale. Stavolta è l’Udinese che ottiene lo scalpo della Roma, che non riesce proprio a invertire la rotta che ormai va avanti da troppo. Immense le difficoltà nel segnare, nonostante un dato sul possesso palla impietoso in favore dei capitoli e una buona manovra. Ma il gol no, non arriva neanche lontanamente. E siccome nel calcio, per vincere, serve segnare, i padroni di casa al primo svarione difensivo puniscono i ragazzi di Di Francesco con De Paul. Il tecnico prova poi il tutto per tutto inserendo i titolarissimi, ma in maniera vana.

ROMA

Mirante 5.5 – Non il debutto che sognava, sicuramente. Per 60 minuti circa vede maglie bianconere solo a grande distanza da lui, poi un guizzo di De Paul lo supera in uscita, su cui sarebbe potuto essere più incisivo, anche se le colpe non sono certo da ascrivere a lui.

Santon 5.5 – Spinge tanto sulla corsia di destra, andando spesso al cross. Non applica la stessa concentrazione in retroguardia, sopratutto in occasione del gol subito. Troppo fievole la sua spallata su De Paul, sarebbe stato anche utile un fallo tattico a fermare l’azione personale del friulano.

Fazio 5 – Continua a non dimostrare sicurezza, e questo incide in maniera inevitabile su tutto il reparto. Finisce da centravanti, a testimonianza della “disperazione” della Roma che non riesce proprio a far gol.

Juan Jesus 5 – L’amuleto brasiliano si è oggi esaurito. È protagonista, anche lui, in negativo della rete subita perché doveva certamente contrastare De Paul con più fisicità e arguzia.

Kolarov 6 – Atleticamente ha mostrato sicuramente più smalto delle ultime uscite, e anche il piede sinistro è decisamente più caldo. Non pecca in fase difensiva, e va vicino alla rete con un bolide dai 30 metri. Positivi anche i cross, peccato che rimangano fini a loro stessi.

Nzonzi 5.5 – Meno lucido del solito. Sbaglia tanti palloni, ed è come se non ragionasse al meglio. Sopratutto nel finale subisce un enorme calo atletico che lo condiziona pesantemente.

Cristante 6 – Parte in maniera non troppo positiva, perdendo un pallone killer. Poi carbura, erigendosi a regista ufficiale della squadra. Gestisce bene il possesso e resiste con il fisico ai tentativi di contrasto avversario.

El Shaarawy 5.5 – Parte in quinta, rendendosi subito pericoloso con una conclusione a giro facilmente parata. Poi il suo rendimento scende con il passare dei minuti, fino a quando sullo scadere ha sul piede l’occasione del pari. Se tirasse ogni tanto di collo pieno…

Pellegrini 5.5 – In fase offensiva è piuttosto propositivo ma anche poco incisivo, pecca in manovra poiché sbaglia tanti palloni. Costretto ad accomodarsi in panchina per un fastidio al flessore su cui si attendono novità.

Kluivert 5 – Giornata da dimenticare per il numero 34, che in contemporanea al nuovo colore di capelli piuttosto discutibile, sfoggia una prestazione sotto le attese. Samir lo ferma in tutte le situazioni e l’olandese è in grado di mettersi in luce solo in occasione di un pericoloso cross basso che i compagni non sfruttano.

Schick 5 – Non è partecipe della manovra offensiva giallorossa, e questo penalizza la sua gara. Vero che sono pochi i palloni che gli giungono con precisione, giusto uno che impatta di testa senza troppa convinzione, ma fa poco per rendersi protagonista.

Under 5.5 – Qualche spunto dopo pochi istanti dal suo ingresso, poi naufraga con i compagni e compie qualche scelta incomprensibile.

Dzeko 5.5 –  Senza fortuna, ma per lo meno tira verso la porta.

Zaniolo s.v. – Pochi giri d’orologio a disposizione. Difficile rivoltare la partita in questo piccolo lasso di tempo.

Di Francesco 5 – Le scelte iniziali si sono rivelate tutte sbagliate. Schick torna in versione negativa, Kluivert a destra non rende. Se aggiungiamo la poca cattiveria in difesa la frittata è fatta. Le soste per le nazionali stanno diventando un vero e proprio incubo. Vale la pena buttare al vento tre punti per preservare i titolarissimi in vista del Real Madrid?

Simone Indovino

Verso Udinese-Roma, Di Francesco: “Non pensiamo al Real. Schick e Kolarov saranno titolari”

(Keivan Karimi) – Il tecnico Eusebio Di Francesco ha parlato in conferenza stampa prima della trasferta di Udine:

Come ha trovato la squadra dopo la sosta?
“Qualche giocatore l’ho rivisto oggi, tranne i lungodegenti abbastanza bene”

Che squadra si troverà davanti la Roma?
“Una squadra agguerrita, che ha grandi fisicità e sta bene. Non meritava di perdere con Milan e Empoli, conosco molto bene il suo allenatore che preparerà la partita per toglierci alcune giocate”

Si sono allungati i tempi per De Rossi e Perotti? Kolarov e Santon?
“Kolarov tutto ok, Santon è stato febbricitante ma ha recuperato. Per De Rossi e Perotti non si sono allungati i tempi ma in passato siamo stati troppo frettolosi coi recuperi, vogliamo riportare dentro Perotti dopo la partita di Champions e De Rossi o pre o post Cagliari. Non voglio mettere in campo giocatori che siano a metà di condizione”

Come si tiene altissima l’attenzione per evitare cali di tensione?
“Tutti stanno pensando al Real  Madrid magari nell’ambiente, credo che invece la partita più importante delle 3 sia questa. E’ un alibi quello delle Nazionali, dobbiamo essere bravi ad approcciare al meglio sapendo che sarà una partita molto dura dal punto di vista fisico”

A che punto è la maturazione di Schick? Ha recuperato posizioni nella sua testa?
“Schick partirà dall’inizio domani, questo è un bel segnale perché ha dato dimostrazioni. Sta crescendo, ci sono momenti di appannamento ma ha una gran voglia di venire fuori e mi auguro che anche domani possa venir fuori. Appena è tornato la prima cosa che gli ho detto è che ha fatto un gol normalissimo, che è nelle sue corde ma che può fare chiunque”

Ci sarà possibilità di far rientrare Karsdorp anche nelle rotazioni?
“Sono contento di come è rientrato sia fisicamente che mentalmente all’interno del gruppo, il pensiero c’è sempre ma non credo dall’inizio”

E’ la svolta della stagione della Roma questa?
“Prima della Spal mi ricordo già una domanda su una partita facile, è fondamentale pensare a questa gara. La cosa più importante è affrontare nel miglior modo la partita di domani”

La reazione di Schick alle sue parole?
“Ha sorriso, sa che è nel suo dna quel gol. Sa che deve avere continuità di gol, poi può farli come gli pare, di petto, di pancia, ma questo è fondamentale per il suo percorso di crescita”

Come si prepara una partita contro una squadra che ha cambiato allenatore?
“Le partite non le prepari sui dati ma sulle caratteristiche dei giocatori principalmente. Sai che c’è Lasagna che è uno dei più bravi ad attaccare la profondità e quindi devi dare le coperture giuste”

Domani c’è la possibilità di vedere Santon a sinistra?
“Santon ha più possibilità di giocare a destra che a sinistra, perché lì giocherà Kolarov. Siccome nessuno l’ha chiesto: Manolas non sarà convocato perché ancora non è al meglio. Ha provato tra ieri e oggi ma non è ancora a posto del tutto per il problema alla caviglia”.

La Roma prova a blindare Ünder. Ma serve una clausola ultra-milionaria

(Keivan Karimi) – La stella del futuro in casa Roma parla turco. Cengiz Ünder è il calciatore giallorosso più appetibile sul mercato internazionale. Il talento classe ’97 ha tutto per sfondare: qualità tecnica, tiro dalla distanza, rapidità nelle movenze e segnali di crescita costante, anche ad altissimi livelli. Non a caso negli ultimi mesi sono circolate voci sull’interesse di top-club, dal Bayern Monaco all’Arsenal passando per Barcellona e Tottenham.

Tutti pazzi di Ünder dunque, con la Roma che però è pronta a blindarlo: si lavora al rinnovo con adeguamento contrattuale per il turco, che ad oggi percepisce poco più di 1 milione netto a stagione fino al giugno 2022. Il d.s. Monchi vuole incontrare gli agenti per definire il ritocco di ingaggio (almeno fino a 2,5 milioni) e il prolungamento fino al 2023, ma soprattutto inserendo una clausola ultra-milionaria. Viste le tante richieste ed un mercato ormai sempre più con cifre a rialzo, la Roma vuole strappare l’accordo per una clausola tra i 50 ed i 60 milioni di euro.

 

Roma, falsa partenza in campionato. A tre mesi dal via i giallorossi di Monchi non decollano

(Jacopo Venturi) – Non decolla la seconda versione della Roma di Monchi. Dopo un inizio di stagione poco convincente è di nuovo caccia al colpevole a Trigoria e uno dei maggiori indiziati è proprio il direttore sportivo spagnolo. Nella scorsa stagione la Roma ha concluso una buona annata, resa memorabile dal percorso europeo, ma meno da quello in campionato, già balbettante. I risultati in Serie A in questa prima parte di nuova stagione sembrano riprendere più la tendenza insicura che la Roma ha avuto nella competizione nazionale che quella spavalda europea. Questo potrebbe dipendere anche dal mercato di Monchi, pieno di scelte rischiose, che non stanno ripagando tutte alla stessa maniera. L’esempio più evidente è quello di Pastore, giocatore dal talento indiscutibile ma eccessivamente discontinuo dal punto di vista della tenuta fisica. Tra i suoi acquisti figurano anche delle scommesse onerose, come quella di Justin Kluivert. Tutto ciò a fronte di cessioni illustri, come quelle di Alisson, Nainggolan e Strootman. Di certo è troppo presto per condannare l’operato del ds spagnolo, ma se la Roma non riuscirà a concludere la stagione meglio di come l’ha iniziata, è probabile che il suo lavoro sarà al centro di ampie discussioni.

(Jacopo Venturi)

Manolas, niente di grave. Ma può saltare Roma-Real

(Keivan Karimi) – Un piccolo sospiro di sollievo per la Roma e per la sua rosa; il difensore Kostas Manolas si era fermato durante il match tra Grecia e Finlandia di qualche giorno fa per un problema alla caviglia. Sostituito già al 28′ minuto del primo tempo, lo stopper giallorosso ha effettuato tutte le visite ed i controlli del caso tramite la sua Federazione ed è tornato anzitempo a Trigoria.

Niente di grave per Manolas, solo una lieve distorsione senza interessamento dei legamenti. Vale a dire che il calciatore classe ’91 non dovrebbe avere nulla di preoccupante, ma salterà molto probabilmente la gara con l’Udinese in trasferta di sabato prossimo e quella contro il Real Madrid, decisiva per la qualificazione agli ottavi di Champions League.

Roma, gli infortunati ‘suggeriscono’ le mosse per gennaio

(Keivan Karimi) – Una Roma in ripresa, che deve lasciarsi alle spalle ciò che di brutto è accaduto all’inizio della stagione 2018-2019. Basta pensare ai punti persi con Chievo, Bologna e Spal, meglio concentrarsi sulle prossime gare cercando di tornare al più presto in lotta per la zona Champions League e allontanare i brutti pensieri.

Ma qualcosa il club dovrà combinare sul mercato già a gennaio, perché secondo molti la coperta a disposizione di Di Francesco è ancora troppo corta per competere su tre fronti fino alla fine. Le strategie sono chiare: serve gente pronta, matura e soprattutto sana per tornare subito in alto. Dunque il d.s. Monchi dovrà essere bravo a reperire gente di livello nei ruoli dove la Roma soffre di più anche dal punto di vista degli infortuni.

Gli ammalati cronici di Trigoria suggeriscono in tal senso le mosse: Rick Karsdorp è una sorta di fantasma dalle parti dell’Olimpico dopo i problemi al ginocchio e i vari risentimenti muscolari, senza parlare dell’atteggiamento poco reattivo mai piaciuto a Di Francesco. Il giovane Luca Pellegrini non ha molta fortuna con le articolazioni, segno di una massa muscolare non ancora ben sviluppata. Diego Perotti sembra risucchiato nel tunnel di stiramenti e dolori assidui che aveva subito anche a Siviglia, ma stavolta a 30 anni già belli e compiuti. Per non parlare di Javier Pastore, che dovrà ancora posticipare il rientro per un polpaccio in disordine ed un Patrik Schick che, nonostante il primo gol stagionale, rappresenta un alto esempio di fragilità muscolare.

Monchi dovrà essere fenomenale tra gennaio e giugno 2019 a mettere sul mercato e cedere alcuni (se non tutti) di questi suddetti calciatori dalla fisicità tutt’altro che prorompente e sostituirli numericamente e degnamente con gente ‘sana’, fresca e pronta a giocare almeno 30-35 partite a stagione. Come i tanto bistrattati Santon, Jesus o Cristante, calciatori che seppur non considerati titolarissimi si stanno degnamente comportando e non hanno finora saltato nessuna partita per problemini muscolari di vario genere. Andando nello specifico: un terzino destro, un centrocampista di qualità e un’ala d’attacco, questi sono i tre obiettivi che Monchi dovrà reperire per fare una Roma stavolta davvero completa.

Roma-Sampdoria 4-1: le pagelle. Finalmente Schick, finalmente il cinismo. Alla pausa con un po’ di tranquillità

Simone Indovino – Una partita all’Olimpico di questa portata, contro un avversario di metà classifica, non si vedeva davvero da troppo tempo. È brava la Roma ad assorbire in fretta la partenza sprint della Samp e ad indirizzare la gara sui binari a lei congegnali grazie alla rete di Jesus, che “scippa” la gioia a Cristante. Il Var è subito protagonista a inizio ripresa: Irrati cancella un rigore inizialmente dato per fallo di Manolas su Ramirez, e da lì il match prende un indirizzo ben preciso. Schick può finalmente esultare, dopo il gol del raddoppio. El Sha con una perla realizza la terza marcatura. La difesa si addormenta alla fine e regala il più classico gol dell’ex a Defrel, facendo sbraitare Di Francesco. I blucerchiati rendono il favore poco dopo ai capitolini, compiendo errori in retroguardia che concedono ad El Shaarawy la definitiva doppietta.

ROMA

Olsen 6.5 – La parata di istinto sullo scadere del match ha permesso al suo voto di gonfiarsi. Prima, una normale gestione della gara con un intervento non semplice su un tiro dalla distanza di Ramirez. Può poco sul tiro ravvicinato di Defrel.

Florenzi 6 – Non brilla eccessivamente, limitandosi a svolgere i suoi compiti in maniera adeguata. Poche discese sulla fascia e una marcatura su Defrel un po’ troppo fievole.

Manolas 6 – Buona gara, macchiata leggermente dall’intervento a vuoto che consente a Defrel di realizzare la marcatura per gli ospiti, nel più classico gol dell’ex. Bravo a tirare via la gamba quando Ramirez lo tampona con il solo scopo di ingannare l’arbitro.

Juan Jesus 6.5 – Con una furbata festeggia il primo gol con la maglia della Roma. Marcatura provvidenziale per sbloccare una partita che poteva rivelarsi tanto ostica. Poi una buona gestione delle situazioni difensive, sopratutto quando è costretto a scappare all’indietro.

Kolarov 6.5 – Primo tempo così così: quando prende palla non fa altro che buttarla in avanti senza troppe pretese. Poi cresce, e imprime più qualità nelle sue giocate, in primis regalando l’assist per la gioia di Schick. Da brividi l’autopalo nella prima frazione.

Nzonzi 7 – Tocca una quantità a dir poco infinità di palloni e, con il suo stile calmo ed elegante, li gestisce con estrema precisione. In poco tempo è diventato un perno fondamentale del centrocampo giallorosso.

Cristante 6.5 – Non ce ne voglia Juan Jesus, a cui è assegnata d’ufficio la marcatura, ma il merito è tutto dell’ex atalantino che stacca benissimo sul primo palo da corner. Molto più preciso in mezzo al campo col pallone tra i piedi, è quasi un peccato che ci si debba fermare ora che sembra aver trovato più quadratura.

El Shaarawy 7.5 – Due gol fanno sempre bene sia alla squadra sia al proprio morale. Sappiamo che ElSha vive di situazioni emotive, e oggi capitalizza tutto al meglio. La prima marcatura è un gioiello che mette in mostra tutte le sue qualità balistiche.

Pellegrini 6.5 – Un’altra prestazione di altissima qualità per il ritrovato trequartista, che grazie al periodo positivo si aggregherà adesso alla Nazionale di Mancini. Oggi corre tanto, contrasta con efficacia e ripulisce una grande quantità di palloni, dando spesso il via alle sortite offensive.

Kluivert 6.5 – Sulla scia della gara disputata mercoledì a Mosca, mette in mostra ulteriormente le sue qualità personali, tutte fatte di tecnica e velocità. Mostra anche una fisicità non indifferente, poiché spesso tiene botta sui contrasti con gli avversari.

Schick 6.5 – Si dice che l’attesa del piacere è essa stessa il piacere? Niente di più sbagliato, almeno nel caso di Patrik Schick. Perché l’attesa per lui, e per tutti i tifosi, è stata solo un’agonia. Si capisce sin dall’inizio che ha voglia di fare, ma è sempre poco ordinato in determinate situazioni tecniche e tattiche. Poi sfrutta al meglio un assist perfetto di Kolarov e sigilla il 2-0. Speriamo soltanto sia l’inizio di un nuovo capitolo.

Dzeko 6 – Rileva l’acciaccato Schick, si limita a una buona gestione della sfera in zona offensiva con la chicca finale: un preciso assist per la doppietta di El Shaarawy.

Zaniolo s.v. – Qualche altro minuto per il giovane che non può che fare bene.

Under s.v. – Un tacco bellissimo e preziosissimo che dà il via alla quarta e ultima segnatura della Roma.

Di Francesco 7 – Un discreto passo in avanti per la sua Roma dal punto di vista del gioco e della personalità. Se escludiamo i primi 3 minuti in assoluto di gara, la squadra è stata piuttosto in controllo per tutto l’arco del match, complice anche il gol diviso tra Cristante e Jesus che sblocca il risultato. Da quel momento una buona attenzione difensiva e un buon cinismo hanno fatto sì che la gara terminasse in tranquillità, garantendo una sosta senza agitazioni.

Simone Indovino