Margherita Bellecca – Sogni e incubi. Realtà e fantasia. Mosse e contromosse. È la giungla del calciomercato dove ogni società cerca di migliorare la rosa. Si perché il calciomercato è anche scommettere su un giovane, su un acquisto o una cessione. Per la Roma non è mai stato facile fare movimenti, soprattutto a gennaio dove è difficile vendere a tanto e comprare a poco. Ci sono riusciti sia Sabatini sia Monchi, per quanto riguarda le cessioni. Il primo è riuscito a dare via uno Gervinho scontento, che si è messo fuori dal progetto Spalletti dopo l’esonero di Garcia. L’ivoriano è stato venduto all’Hebei Fortune per 18 milioni di euro. Anche lo spagnolo ha piazzato la zampata cedendo Emerson Palmieri al Chelsea per 20 milioni di euro più 9 di bonus. Durante la finestra della stagione 2015/2016 arrivarono Perotti ed El Shaarawy e la Roma cominciò a volare. Quest’anno è approdato nella Capitale il solo Jonathan Silva, infortunato da novembre e sulla via del recupero. Ogni sessione è diversa, alcune volte ci sono occasioni da cogliere, altre, invece, fare movimenti è praticamente impossibile sia per la situazione finanziaria della società sia per le squadre che non cedono i loro pezzi pregiati.
Il punto più alto della Roma americana a gennaio è stato sicuramente toccato con l’arrivo di Radja Nainggolan dal Cagliari. Il belga è diventato subito uno dei leader della squadra, pezzo fondamentale dello scacchiere giallorosso ed idolo dei tifosi per la grinta che mette in campo, ma purtroppo anche lui ceduto all’Inter. A fare da contraltare, però, una serie di acquisti molto costosi e sbagliati. Su tutti quello di Doumbia pagato fior fior di milioni e fischiato alla prima partita giocata, quella contro il Parma. L’attaccante era appena rientrato dalla vittoria in Coppa d’Africa, come Gervinho, e Garcia decise di schierarlo subito da titolare senza allenamenti sulle gambe. Un altro che non ha lasciato un grande segno a Roma è Spolli, arrivato a poche ore dal termine del mercato della stagione 2014/2015. Il difensore è ricordato soltanto per il fallo da rigore con cui costrinse i giallorossi alla sconfitta contro il Palermo nell’ultima giornata di campionato.
Altri sono stati comprati e non hanno lasciato traccia nella Capitale, come Grenier e Bastos, altri ancora, invece, sono rimasti nel cuore dei tifosi della Roma, come Torosidis. Alcuni sono stati ceduti a malincuore, Bradley o per ultimo Emerson, altri hanno lasciato la Capitale senza rammarico, come Gervinho. Chi era in procinto di vestire la maglia giallorossa, e chi, come Dzeko, era ad un passo dal toglierla. Il calciomercato non è solo un via-vai di giocatori ma anche un turbinio di emozioni che raccoglie tifosi e direttori sportivi.
Margherita Bellecca