Di Francesco: “Dzeko? Giocherà davanti, Schick potrebbe avere spazio sull’esterno”

Simone Burioni – Eusebio Di Francesco, tecnico della Roma, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della partita contro la Fiorentina. Queste le parole dell’allenatore giallorosso:

Cosa vorrebbe vedere di diverso dalla sua squadra rispetto alla trasferta di Napoli?
Sicuramente mi auguro di vedere un atteggiamento differente, magari un po’ più aggressivi in quelle che sono determinate caratteristiche e la capacità di non abbassarsi tanto. Parlo sempre di squadra in generale. E’ un atteggiamento che dobbiamo ritrovare con continuità e farlo partita dopo partita, non alternarlo in alcune gare sì e in altre no. Mi aspetto che questa squadra dia continuità alle idee su cui lavoriamo.

Quali sono le condizioni di Pastore e Kluivert?
Hanno fatto entrambi l’allenamento con la squadra, è il primo allenamento che facevano dopo l’infortunio. Kluivert si è fermato molto meno di Pastore e ha avuto meno ricadute. Pastore ha meno possibilità di Kluivert di scendere in campo legate alle problematiche fisiche che ha avuto, ma saranno entrambi convocati per la gara contro la Fiorentina.

Come stanno De Rossi e Manolas?
Sono diventato il dottore della squadra, faccio le conferenze sullo stato di salute dei miei calciatori (ride, ndr). De Rossi sicuramente non non sarà convocato in questa gara perché ha ancora male, con molta probabilità non sarà convocato nemmeno contro il CSKA e difficilmente sarà disponibile contro la Sampdoria. Questo è lo stato di salute di De Rossi in questo momento. Manolas ha fatto oggi il primo allenamento ed è risultato positivo, sarà disponibile per la gara di domani, da qui a dire che giocherà lo valuterò tra oggi e domani.

C’è l’ipotesi di rimettere un centrocampo a tre? 
Tutto è possibile, anche se vado a guardare la risposta del secondo tempo non mi è piaciuta come atteggiamento del 4-3-3. Troppo remissivi anche dal punto di vista generale, è una valutazione che faccio anche a partita in corso, ma oggi come oggi credo di dare continuità al sistema di gioco che abbiamo attuato nell’ultimo periodo. Lo legavo un po’ al fatto delle caratteristiche dei giocatori in campo ma non vorrei spostare più di tanto la fisionomia attuale della squadra.

Cristante può sostituire De Rossi. E’ in grado di reggere questo compito? 
Ho letto che è risultato fisicamente al di sotto di altri calciatori. Abbiamo fatto i test questa settimana dove lui è risultato tra i migliori della squadra dal punto di vista fisico. Questo fa capire l’importanza che ha la parte psicologica in ogni calciatore. In passato ho parlato di aspetti tecnici e fisici dei calciatori, ma predomina per tutti l’aspetto mentale. Su questo ragazzo stiamo lavorando, ha grandissima disponibilità, lavora bene. Non so chi sostituirà De Rossi, domani deciderò la formazione in base a quello che ritengo più opportuno sapendo che anche Pellegrini può fare il centrocampista centrale come ha già fatto in passato.

Il baricentro della Roma si è abbassato molto perché giocate col 4-2-3-1? Questo la porta a soffrire un po’ di più in trasferta?
Sono stufo di parlare di moduli. Però rispondo alla tua domanda che mi è piaciuta tantissimo. Il concetto del baricentro basso si lega alle aggressioni, meno sei aggressivo davanti, meno sei capace a recuperare palla, meno sei bravo ad accorciare gli avversari e più inevitabilmente ti abbassi, è quello che è accaduto a Napoli nel secondo tempo. Con il 4-2-3-1 hai un giocatore avanzato con cui puoi aggredire e accorciare di più, diventa sempre un due/uno. Si formano dei triangoli difensivi ed offensivi, i numeri vanno a farsi friggere. E’ un concetto di atteggiamento di accorciare gli avversari con più aggressività e ciò ti permette di abbassarti meno. E’ quello che fa il Napoli per abitudine e per un concetto in cui riesce ad essere aggressivo sul portatore di palla. Questa cosa un po’ ci manca, lo dico dall’inizio dell’anno, la dobbiamo ritrovare il primo possibile, è il lavoro più grande che sto facendo e che voglio da questa squadra in questo momento. Per quello si lega al baricentro basso.

I risultati dell’ultima giornata riducono le prospettive della Roma? Oggi l’obiettivo è il quarto posto…
E’ riduttivo parlare in questo modo. Siamo in ritardo rispetto alle altre, ma lo eravamo anche lo scorso anno in alcuni momenti del campionato. La possibilità di poter riaccorciare e riagguantare posizioni migliori c’è. E’ normale che dobbiamo ritrovare punti a partire da domani. Parlare di quarto posto non mi piace. Se arriviamo nel finale di campionato e rimane solo quello è giusto parlare in questo modo. Il Milan era sotto e ha riagguantato il quarto posto, vincere le partite ti permette di riaccorciare in base a quello che fanno le avversarie. L’Inter era in difficoltà ad inizio campionato e con le vittorie consecutive ha trovato maggior continuità e fiducia. Nelle ultime 7 gare abbiamo perso solo una partita, come ruolino siamo cresciuti, ma non basta, non sono contento assolutamente. Voglio di più e pretendo che facciamo risultati e prestazioni migliori. Per poter arrivare a dei risultati bisogna crescere come prestazione e atteggiamento.

Lei a fine anno si sente di aver fatto il suo dovere se…?  Si è messo un obiettivo in testa? 
Sì mi sono messo un obiettivo. La Coppa Italia c’è ancora ed è un obiettivo, la Champions la dobbiamo giocare, passare il turno e ci siamo. In campionato è la competizione dove siamo più in ritardo e dove abbiamo inanellato prestazioni al di sotto delle nostre possibilità, dobbiamo assolutamente migliorare. Oggi dirti se sono a posto con la coscienza o meno… mi alzo tutte le mattine per cercare di migliorare, me stesso e la mia squadra. Io per questa maglia e per questi colori do il 100%. Le valutazioni vanno fatte dopo, ma con grande passione e voglia faccio questo lavoro, ancora di più in questo momento e in questo contesto in cui mi trovo. Alla fine faremo le valutazioni, possiamo prenderci insieme ancora tante soddisfazioni. Lo possiamo fare e ci dobbiamo provare.

Roma e Fiorentina, per chi vince può essere l’occasione per dare un segnale all’altra? 
Non devo dare segnali agli altri, prima di tutto dobbiamo dare un segnale a noi stessi. Dobbiamo cercare di vincere la partita e portare a casa i tre punti, del resto è il nostro obiettivo perché dobbiamo recuperare i punti persi per strada, abbiamo altre chance ma ad oggi questa è quella più importante. Cercheremo di scendere a Firenze cercando di portare a casa i tre punti. Di questo dovete starne certi e dobbiamo provarci. E’ ovvio che questo arriverà attraverso le considerazioni che ho fatto prima di tipo tattico e mentale.

A che cosa attribuisce il ritardo della squadra? 
Sono state tante situazioni, magari tante anche a livello tattico. Pensavamo di lavorare in un certo modo, abbiamo visto che in certi momenti ci riusciamo ma non abbiamo avuto continuità nell’interpretare le gare. Si è perso un po’ nei sistemi di gioco, si è perso un po’ nelle partite, nella continuità, nella condizione e nella capacità di essere aggressivi in avanti. La chiave è la forza che ti dà la possibilità di stare nella metà campo avversaria, di essere aggressivo, di dare un senso di dominio alla partita. Questo ti dà sicuramente forza. E’ la cosa che ci manca più di tutto, al di là del discorso dei punti è la prestazione. Dobbiamo crescere tantissimo sotto questo punto di vista, nel dare il senso di dominare le gare. Dobbiamo farlo attraverso determinate situazioni, determinati atteggiamenti tattici e fisici.

Juan Jesus giocherà a fianco di Manolas?
Chi l’ha detto? Non è sicuro al 100%. Non so chi sarà, sto valutando. Sono tre giocatori per due posti – Juan Jesus, Manolas e Fazio – è chiaro che faccio considerazioni su un giocatore che è uscito al 75esimo per problemi muscolari e si è allenato un solo giorno con la squadra, parlerò anche con lui per chiedergli come sta, ancora non l’ho fatto perché abbiamo finito l’allenamento 5 minuti fa. Al di là di chi giocherà, è sbagliato fare considerazioni legate alle caratteristiche di un calciatore e basta. Manolas per me è un difensore fortissimo, ma anche con lui non abbiamo fatto sempre le prestazioni che avremmo voluto. Ancora richiamo l’atteggiamento di squadra più che del singolo.

Kolarov può giocare in mediana?
Poi mi ammazzate. Se va bene sono un fenomeno (ride, ndr). Nella sua carriera ha già giocato in quel ruolo, a me non sembra. Ci ha giocato venti minuti sul tre a zero. Non ha mai provato. Oggi come oggi è difficile fare esperimenti, se fosse una situazione differente con la possibilità di lavorare con maggiore continuità è un ragionamento che avremmo potuto fare. Mi fa piacere perché devo capire da dove vengano le vostre considerazioni. Non ci sono in precedenza situazioni che mi possano far pensare a una cosa del genere. Oggi esperimenti non se ne fanno.

Schick potrà avere un’opportunità o si punterà ancora su Dzeko?
Domani giocherà Dzeko come centravanti. Poi Schick potrebbe giocare anche esterno, le possibilità ci sono. Abbiamo tanti giovani, ma c’è un percorso di crescita per tutti. Oggi siamo solo a tredici partite e ne mancano ancora tante, la possibilità che possano essere coinvolti tanti altri calciatori ci sarà. I miei giocatori sono tutti coinvolti perché sono considerati nello stesso modo. Cerco di allenarli e farli crescere tutti con grande continuità. E’ ovvio che poi devo fare delle scelte, valuto la crescita di ognuno per poi farli scendere in campo. Ci sono i momenti per far scendere i giocatori in campo: ci sono momenti in cui una squadra ha bisogno di più esperienza, altri in cui puoi mettere uno o due giovani, guardate Empoli ad esempio. Bisogna anche saper leggere i momenti, è quello che devo fare io. Pensare che oggi mi sveglio e faccio una formazione al computer, questo non me lo posso permettere. Ci sono tante considerazioni da fare. Sono convinto che alla lunga in tanti potrebbero essere coinvolti come in tanti non potrebbero avere chance perché non li vedo pronti o non si preparano in maniera tale per darmi la possibilità di farli giocare.

Simone Burioni