Di Francesco e Fazio rilanciano la Roma: “Fondamentale battere il CKSA”

(Keivan Karimi) – Non sarà facile ripartire per la Roma, dopo il brutto k.o. di sabato con la Spal. I giallorossi ospitano domani il CSKA Mosca per la terza gara di Champions League, utile per rialzare la testa come ammesso in conferenza stampa oggi da Eusebio Di Francesco e Federico Fazio:

Per Di Francesco: Come la squadra si sta preparando a questo appuntamento?
Esplicito no, sono cosa riservate. le partite non si preparano nelle ultime due ore, ma per me l’approccio iniziale contro la Spal era stato ottimo, siamo mancati nell’andarla a chiudere. Ieri si sono allenati quelli che non aveva giocato. Adesso serve ricostruire a livello mentale, più che lavorare fisicamente.

Come si spiega gli alti e bassi?
E’ la cosa che mi tormenta: ritrovare l’assetto e la continuità. Ti ritrovi poi con un secondo tempo deludente, spesso usciamo dalla partita ma dobbiamo maturare. Non bisogna perdere il filo conduttore, al di là di tutti i discorsi con la Spal abbiamo dimostrato di essere superiori ma poi siamo andati sotto e non siamo stati bravi a difenderla.

Per Fazio; Come evitare i cali di tensione?
Dobbiamo pensare a preparare al meglio la partita di domani, per vincerla. E’ fondamentale per passare il girone.

Per Di Francesco: Come stanno De Rossi, Kolarov e Schick?
Penso di recuperarli, ma il responso definitivo su i primi due li avrò oggi. Schick ha avuto un’infiammazione muscolare ma penso ci sarà.

Per Fazio: Che squadra è il Cska Mosca?
Sno una buona squadra, ma la cosa più importante è l’approccio alla gara. Bisogna lavorare con determinazione e cattiveria.

Per Di Francesco: Com’è l’umore e come sta DZeko?
Risposta troppo facile, ma abbiamo la fortuna di giocare domani e ritornare a vincere. Non c’è il tempo di fare troppe chiacchiere ma dobbiamo ritrovare noi stessi e mettere in campo la cattiveria. Edin deve essere uno dei protagonisti, abbiamo bisogno dell’affetto del pubblico e dobbiamo essere bravi a trascinarli con la prestazione.

Per Di Francesco: 4-2-3-1 adatto alla rosa?
Me ne dà un altro? Credo che sia un sistema dinamico e di movimento. Ritengo oppotuno continuare con questo sistema per sfruttare anche le caratteristiche di alcuni giocatori. Al di là degli interpreti continuo così, cambiano le caratteristiche dei giocatori che metti dietro l’attaccante, voi dite che spesso passo al 4-2-4 ma lo faccio quando affianco un attaccante ad Edin Dzeko. Ma rimane tale perché sugli esterni rimangono gli stessi giocatori che facevano i 3, per farvi capire quando parlate di numeri.

Per Fazio: Cosa c’è che non va nella Roma in fase difensiva?
Giochiamo in blocco, sappiamo come farlo ma dobbiamo migliorare non solo in difesa ma in altri aspetti. Non ho dubbi sulla capacità della squadra che possa migliorare come squadra.

Per Di Francesco: E’ una squadra che ha difetto di personalità?
E’ ovvio che bisogna cercare di far migliorare la squadra in questo. Non si difende in 4, ma in 11. Abbiamo delle carenze ma cercheremo soluzioni, in primis le cercherà io. L’altro giorno si diceva che le avevo trovato, oggi no…Manca equilibrio, anche nella squadra. Di gol ne abbiamo fatti, ma dobbiamo crescere.

Per Fazio: Sei stato un pilastro, cosa c’è che non va?
Non guardo indietro, penso ad allenarmi. Vorrei stare in palestra e non qui.

Per Di Francesco: Tanti giovani contro la Spal, avresti bisogno di più tempo per inserirli?
Quando non metto Luca Pellegrini mi dite di farlo giocare così Kluivert…Ma tutto si lega ai risultati e a chi hai a disposizione. Cerchi di riprendere una partita, Coric manca sul 2-0 e cerchi qualità e freschezza. Kluivert a Torino era una mossa indovinata, l’altro giorno no. E’ un miscuglio di discorsi, abbiamo una squadra con giocatori che vanno rinforzati e bastonati. Questa è la Roma, dobbiamo cercare di valorizzarli, ma quando si perde non sono tutte meteore. Dobbiamo essere forti e la squadra anche per farsi scivolare tutto addosso. Le carte di identità lasciano il tempo che trovano, la gente vuole vedere atteggiamenti.

Per Fazio: Le difficoltà in difesa sono dovute anche al cambio di modulo?
No, contro la Spal abbiamo preso 2 tiri in porta e abbiamo perso. Contro l’Empoli, soprattutto nel secondo tempo, non abbiamo fatto una grande partita e abbiamo vinto, ma pensiamo a domani perché è importante vincere.

Per Di Francesco: Cosa pensi del Cska Mosca?
Ha più talento del Plzen, ma meno fisicità. Ha buoni trequartisti, è una squadra giovane con ottime individualità.

Per Di Francesco: Si possono sfruttare le situazioni di calcio piazzato?
Dobbiamo essere bravi perché abbiamo una struttura ottima sui calci piazzati e che loro si appiattiscano anche con i 5 difensori. Non sappiamo che squadra ci troveremo davanti perché ha cambiato spesso modulo. Ci lasceranno anche spazio, ma i trequartisti sono veloci nel ripartire centralmente.

Per Di Francesco: Qual è il problema, visto lei lavoro con loro da tanto?
Zaniolo, Pellegrini sono arrivati dopo 10 giorni di Nazionale. La prospettiva è la gara, ci sono dei passaggi a vuoto perché a volte i giovani passano da prestazioni non buone. Alla lunga chi non regge questo atteggiamento è out: questo dico nella crescita. Alla Roma siamo costretti a vincere. E’ difficile riprendere Fazio negli atteggiamenti, lo posso riprendere per gli episodi tecnici, ma non gli devo insegnare nulla di come preparare la partita a livello mentale. Lui è un esempio giusto e i giovani devono essere bravi anche a prendere gli atteggiamenti giusti.

Per Fazio: Potete dare un contributo ai giovani?
C’è una frase che dice “non dare lezioni, ma dare esempi” in spagnolo, ed è quello che facciamo tutti quelli che hanno più esperienza nella squadra.

Per Di Francesco: Come sta El Shaarawy, c’è ballottaggio con Kluivert?
Nel primo tempo ha fatto bene, chiedo tanto lavoro ai miei esterni e non sempre si è lucido, quindi è sbagliato parlare di singoli. Lui lavora bene per la squadra, ci si attende sempre un salto di qualità. C’è sempre ballottaggio.

Per Fazio: Si è sentita l’assenza di Manolas e De Rossi?
Niente, giochiamo in 11 e siamo tanti tutti disponibili per giocare ed essere qua per affrontare ogni partita.
Di Francesco: A Bologna c’erano Fazio Manolas e De Rossi. Per fare un esempio, ci sono quando vinciamo e perdiamo. Quando si perde i migliori in campo sono gli allenatori a casa sul divano e chi non gioca.

Per Di Francesco: C’è il rischio che la squadra manchi in campionato?
Se siamo all’altezza lo dobbiamo dimostrare in campo, ma è assurdo dire che sottovalutiamo gli impegni altrimenti contro la Spal avrei fatto riposare più giocatori. Gli obiettivi in campionato è fare il meglio possibile e arrivare in Champions, abbiamo tutte le possibilità ma non dobbiamo permetterci di sottovalutare nessun impegno. La prova del 9 è domani.

Roma-Spal 0-2. I giallorossi cadono dopo quattro vittorie consecutive

Simone Burioni – Sconfitta schock quella della Roma, che perde in casa contro la Spal per 0-2 dopo quattro vittorie consecutive tra campionato e Champions League. I giallorossi appaiono fin troppo rilassati dopo la sosta per le nazionali e, nonostante le tante occasioni create, perdono una grande occasione che potrebbe costare cara nella corsa al quarto posto.

LA GARA – Eusebio Di Francesco si concede un po’ di turnover in vista dell’impegno europeo contro il CSKA Mosca, nonostante l’indisponibilità di due pedine fondamentali come De Rossi, Kolarov e Schick: i capitolini scendono in campo con Olsen tra i pali; difesa a quattro con Florenzi, Fazio e le due sorprese Marcano e Luca Pellegrini. Centrocampo a tre con Cristante e Pellegrini ai lati di Nzonzi, tridente d’attacco con El Shaarawy e Under a supporto dell’unica punta Dzeko. La Spal, reduce da tre sconfitte consecutive contro Sassuolo, Sampdoria e Inter, si schiera con il consueto 3-5-2: esordio in porta per Vanja Milinkovic-Savic, difesa composta da Vicari, Bonifazi e Cionek; folto centrocampo formato da Lazzari, Missiroli, Valdifiori, Valoti e Costa, tandem d’attacco composto da Petagna e Paloschi.

La gara comincia bene per i padroni di casa e già dopo 8 minuti arriva la prima occasione: Pellegrini ruba un pallone a centrocampo, mette in moto il contropiede dei suoi ma la conclusione finale di Dzeko viene deviata da Milinkovic-Savic in calcio d’angolo. Dopo dieci minuti di pressing alto è ancora Dzeko ad avere un’occasione da gol, ma il portiere avversario si fa nuovamente trovare pronto. La Spal in questa fase si affida Lazzari, cercato spesso con il lancio lungo dalle retrovie: proprio da una di queste iniziative scaturisce il rigore per la Spal, con Pellegrini che spinge ingenuamente Lazzari all’interno dell’area di rigore. Dal dischetto si presenta Petagna che non sbaglia: 0-1 per gli ospiti. Nei 5 minuti finali del primo tempo la Roma sbanda vistosamente, con gli emiliani che ne approfittano cercando costantemente l’imbucata sul solito Lazzari.
I primi minuti della seconda frazione le cose non sembrano essere cambiate, con la Roma che palleggia lentamente e la Spal che stringe le linee lasciando poco spazio alle iniziative avversarie. Al 54° però i giallorossi si fanno pericolosi ancora con Dzeko, ma il bosniaco in scivolata non riesce a capitalizzare l’assist di esterno fornitogli di El Shaarawy. Solo tre minuti dopo, la Spal trova il secondo gol: Valdifiori calcia dalla bandierina e Bonifazi colpisce di testa anticipando tutti: 0-2 e Roma allo sbando.
Nei minuti seguenti i giallorossi tentano di accorciare le distanze, ma è ancor la Spal ad andare vicina al gol con Petagna, ma Olsen risponde alla grande. È poi la Roma a rendersi pericolosa, ma il sinistro a giro di Pellegrini trova prima la mano di Milinkovic-Savic e poi la traversa. Il portiere serbo viene poi espulso dall’arbitro Pairetto per somma d’ammonizioni, ma neanche la superiorità numerica riesce a destare la Roma, che appare stanca e senza idee.
Dopo l’ennesima occasione per la Spal, con Petagna che spreca a tu per tu con Olsen, termina la partita: storica vittoria per gli emiliani, i quali ritrovano la vittoria in casa della Roma che mancava dal 1965. I giallorossi, tornati scarichi dopo la sosta per gli impegni delle nazionali, sciupano un’altra occasione e vedono allontanarsi il treno per la Champions League.

Simone Burioni

Troppe occasioni sprecate per la squadra di Di Francesco contro la Spal

Lavinia Colasanto -Sconfitta dolorosa per la Roma, che dall’Olimpico esce con due reti subite e zero segnate. La serie di vittorie consecutive si ferma sotto i colpi di Petagna e Bonifazi. Troppe occasioni sprecate dai giallorossi in entrambi i tempi, con Dzeko protagonista. La squadra di Semplici, in dieci dal settantacinquesimo, tiene bene il campo e porta a casa tre punti importantissimi per la lotta alla salvezza. Passo indietro invece per quella di Di Francesco, che stecca il primo dei sei impegni previsti fino alla prossima sosta.

IL TABELLINO

AS ROMA (4-2-3-1): Olsen; Florenzi (C), Fazio, Marcano, Luca Pellegrini (77′ Pastore); Nzonzi, Cristante (59′ Kluivert), Cengiz Under (68′ Coric), Lorenzo Pellegrini, El Shaarawy; Dzeko.
A disposizione: Mirante, Fuzato, Santon, Manolas, Juan Jesus, Zaniolo, Cangiano.
Allenatore: Eusebio Di Francesco.
Diffidati: -.
Squalificati: -.
Indisponibili: Karsdorp, De Rossi, Perotti, Schick, Kolarov.

S.P.A.L. (3-5-2): Milinkovic-Savic; Cionek, Vicari (C), Bonifazi; Lazzari, Missiroli, Valdifiori (69′ Fares), Valoti (77′ Gomis), Costa; Petagna, Paloschi (65′ Everton).
A disposizione: Poluzzi, Simic, Dickmann, Schiattarella, Vitale, Antenucci, Floccari, Moncini.
Allenatore: Leonardo Semplici.
Diffidati: -.
Squalificati: Felipe.
Indisponibili: Kurtic, Viviani, Djourou.

Arbitro: Pairetto.
Assistenti: Ranghetti e Fiorito.
IV Uomo: Martino.
Var: Abisso.
Avar: Carbone.

Ammoniti: 30′ Missiroli (S), 37′ Luca Pellegrini (R), 61′ Under (R), 64′ Paloschi (S), 68′ Everton (S), 74′ Milinkovic-Savic (S), 81′ Fazio (R).
Espulsioni: 75′ Milinkovic-Savic (S).
Marcatori: 38′ cr Petagna (S), 55′ Bonifazi (S).
Recupero: 0′ nel primo tempo. 5′ nel secondo tempo.
Note: biglietti venduti 16.003, abbonati 23.836, totale paganti 39.839, totale incasso 1.190.685 euro.

LIVE

SECONDO TEMPO

95′ – Finita la partita. La Roma perde 0-2 contro la Spal.

93′ – Clamoroso gol sbagliato da Petagna. Dall’altezza del dischetto calcia, ma Olsen devia in calcio d’angolo.

83′ – El Shaarawy scodella per Dzeko, che spreca di testa a tu per tu con Gomis.

81′ – Contropiede della Spal che in superiorità numerica spreca una grande occasione per chiudere la partita.

75′ – L’arbitro ammonisce Milinkovic-Savic per una perdita di tempo sulla rimessa dal fondo. Infastidito il portiere della Spal lancia un pallone verso la Curva Sud e si becca un altro giallo, quindi espulsione. Lite tra Dzeko e De Sanctis.

68′ – Entra Ante Coric al posto di Under. Esordio con la maglia della Roma per il croato.

66′ – Grandissimo tiro di Lorenzo Pellegrini da 20 metri. Milinkovic-Savic devia sull’incrocio dei pali. Calcio d’angolo per la Roma.

62′ – Lazzari allunga per Petagna, che dall’area piccola tira verso la porta della Roma. Miracolo di Olsen che devia in calcio d’angolo.

59′ – Cambio per la Roma: entra Kluivert al posto di Cristante. Dall’Olimpico fischi per il centrocampista all’uscita dal campo.

55′ – GOL DELLA SPAL! Bonifazi sovrasta Fazio e segna di testa su calcio d’angolo.

53′ – Occasione enorme per la Roma: Nzonzi scodella un pallone in area per El Shaarawy, che serve Dzeko al limite dell’area piccola. Il bosniaco però spreca ad un passo da Milinkovic-Savic.

45′ – Inizia il secondo tempo. Nessun cambio per le squadre in campo che confermano l’undici iniziale.

PRIMO TEMPO

45′ – Dopo un calcio d’angolo battuto dagli estensi termina la prima frazione di gioco. Roma sotto 1-0 per il gol su rigore di Petagna.

44′ – La SPAL chiude la Roma nella propria metà campo, momento di difficoltà per i giallorossi.

38′ – GOL DELLA SPAL! Petagna realizza il gol del vantaggio spiazzando Olsen, buttatosi alla sua destra.

37′ – Calcio di rigore per la SPAL. Contatto tra Lazzari e Luca Pellegrini, che si becca il giallo. Grandi proteste del giovane terzino, ma Pairetto non cambia decisione.

36′ – Altro tiro di Florenzi, stavolta dopo essere rientrato sul sinistro. Blocca a terra Milinkovic-Savic.

34′ – La Roma cerca in ogni modo il gol del vantaggio. Stavolta è Florenzi a provare la conclusione al volo, palla fuori di poco.

32′ – Traversone di Florenzi dalla destra, Dzeko stacca ma non ci arriva e poi El Shaarawy non è pronto a battere a rete. Plateali lamentele del bomber bosniaco che reclama un rigore.

30′ – Missiroli è il primo ammonito della gara, falloso il suo intervento su El Shaarawy.

27′ – Troppo macchinoso Petagna, che poteva fare sicuramente meglio nell’occasione costruita da Costa. Sul ribaltamento di fronte El Shaarawy spreca un ottimo contropiede sbagliando il passaggio d’esterno per Under.

25′ – Ingenuità di Luca Pellegrini, che regala un calcio di punizione sul lato corto dell’area di rigore. Costa prende la barriera e guadagna un angolo. Olsen smanaccia sulla battuta e allontana il pericolo.

22′ – Dzeko cerca il gol da oltre 30 metri, blocca senza problemi il portiere dei biancazzurri.

16′ – Splendido passaggio di El Shaarawy per Dzeko, che galleggia nella maniera migliore sulla linea del fuorigioco. Il bosniaco calcia centralmente a tu per tu con il portiere avversario, sprecando una buona occasione.

11′ – Altro calcio d’angolo conquistato da El Shaarawy. Under supera un paio di uomini sulla battuta corta, poi il suo cross è basso e viene allontanato dalla retroguardia della SPAL.

7′ – Under appoggia per Dzeko al limite dell’area, il bosniaco finta il passaggio e poi calcia di sinistro, trovando la risposta di Milinkovic-Savic. Sulla ribattuta la difesa anticipa El Shaarawy e manda in corner.

5′ – La SPAL batte il primo angolo del match, Pellegrini allontana sul primo palo.

4′ – Dzeko tenta la girata in area di rigori, lo mura Vicari e poi blocca Milinkovic-Savic.

3′ – Tiro dai 30 metri di Cengiz Under, palla alta sopra la traversa.

2′ – El Shaarawy pesca Pellegrini sulla sinistra e si butta dentro per ricevere il passaggio di ritorno. Il numero 92 arriva sull’assist del compagno, calciando debolmente.

1′ – Il primo spunto della partita è di Under, che se ne va a Bonifazi ma sbaglia la misura del cross.

0′ – Inizia la partita! Batte la Roma, che attacca verso la Curva Nord.

PRE-PARTITA

Ore 14:45 – Roma e Spal rientrano negli spogliatoi. De Rossi e Fazio sono stati premiati per i rispettivi traguardi di presenze raggiunti.

Ore 14:25 – Le due squadre sono in campo per il riscaldamento.

Ore 14:24 – La distinta ufficiale della partita.

Ore 14:15 – I portieri di entrambe le squadre scendono in campo per iniziare il riscaldamento.

Ore 14:05 – Nel 3-5-2 di Semplici ci sono due novità. In porta c’è Milinkovic-Savic, solo panchina per Gomis. A centrocampo riposa Schiattarella, al suo posto gioca Valdifiori. In attacco spazio al duo Petagna-Paloschi.

Ore 13:55 – Anche la Spal è arrivata all’Olimpico.

Ore 13:40 – La Roma è arrivata allo stadio Olimpico.

Ore 13:30 – Eusebio Di Francesco lascia in panchina Manolas, al suo posto al fianco di Fazio c’è Ivan Marcano. In mediana spazio a Nzonzi e Cristante. Dietro a Dzeko infine ci sono Under, Lorenzo Pellegrini e El Shaarawy.

Lavinia Colasanto

Roma-Spal 0-2: le pagelle. Prestazione oscena che vanifica le ultime settimane. Dzeko & El Sha, pomeriggio da incubo

Simone Indovino – Un normale sabato di ottobre che sembra ripetersi all’infinito nella storia della Roma, La sosta appena passata, la gara di Champions tra pochi giorni, la testa da un’altra parte, e la frittata è fatta. La Spal surclassa i giallorossi sotto tutti gli aspetti, tecnici, fisici e mentali, e con diligenza rifila due reti e guadagna tre punti. Calciatori molli, svogliati e poco convinti: sono questi i demeriti principali della squadra di Eusebio Di Francesco, che deve ringraziare Olsen se lo scarso di gol non è maggiore. Una prestazione che preoccupa non poco in vista dei difficili impegni che attendono la squadra.

ROMA

Olsen 6.5 – Per lo meno lo svedese è da ringraziare se il passivo non è più ampio. Forse mezzo passo avanti in più sarebbe stato utile in occasione del corner del 2-0, ma non è di certo colpa sua se la Roma cade malamente.

Florenzi 5 – Non dà apporto offensivo e non ripiega al meglio. Le poche volte in cui galoppa sulla corsia non sa bene cosa fare. La catena con Under che tante soddisfazioni ha dato si è presa una giornata di vacanza.

Fazio 4.5 – In confusione e nervoso, come d’altronde da inizio campionato. Sbaglia spesso il tempo degli interventi, andando a commettere tanti falli che sfociano in proteste piuttosto inutili con l’arbitro. Si perde Bonifazi in occasione del gol subito.

Marcano 5 – Difende con ordine, mostrando buon senso della posizione. Col passare dei minuti non può che affondare con il resto dei compagni.

Lu.Pellegrini 5 – Un primo tempo di buona qualità, in cui si propone in avanti e combina bene con El Shaarawy. Sullo scadere l’ingenuità che causa il rigore è pagata a carissimo prezzo, e da quel momento la sua prestazione scema lentamente. Non può essere, ovviamente, solamente colpa sua e nel momento in cui esce il pubblico gli tributa un applauso.

Cristante 5 – In quest’occasione la sua presenza in cabina di regia al fianco di Nzonzi non è positiva. Un giro palla troppo lento, poche idee, e tanti conseguenti palloni persi. Si perde la mercatura di Bonifazi in occasione del raddoppio avversario.

Nzonzi 5.5 – Il solito filtro in mezzo al campo, ma stavolta con meno qualità del solito.

El Shaarawy 4.5 – Due lampi, tramutati in due assist preziosi per Dzeko non sfruttati, e poi errori su errori. Con delle imprecisioni fa prendere almeno due contropiedi pericolosissimi e, come spesso accade, la cattiveria in avanti non è mai di casa.

Pellegrini 6 – In mezzo al campo è l’unico in grado di dare un po’ di brio in zona offensiva. Bravo, sopratutto nella prima parte di gara, a scippare diversi palloni dai piedi degli avversari. Avrebbe potuto riaprire la partita con un bolide di sinistro da fuori ma l’incrocio dei pali glielo nega.

Under 4.5 – Giornata completamente negativa per il turco. Non riesce a mandare in difficoltà il suo diretto avversario con le sue accelerazioni, ed entrambi i piedi sono oggi tarati male. Tutti i cross sono errati, così come i tentativi di inquadrare la porta avversaria.

Dzeko 4 – Un pomeriggio da incubo. Si divora tutto quello che può divorarsi, e in particolare l’errore da pochissimi passi è immediatamente punito dalla Spal pochi secondi dopo. Non dà fluidità alla manovra offensiva e perde una miriade di palloni.

Kluivert 5 – Prova qualche spunto personale, prima sulla destra e poi sulla sinistra, ma è fumoso e spesso si perde in troppe licenze.

Coric s.v. – Un primo assaggio di campo in una giornata tremendamente brutta.

Pastore s.v. – Entra nel momento più critico della squadra, può poco.

Di Francesco 4.5 – Siamo alle solite. Rientro dalla sosta, l’imminente Champions League, e la sua Roma sfodera una prestazione al limite del vergognoso. Viene da pensare che i calciatori non siano motivati in maniera giusta, che sarebbe una cosa piuttosto grave. El Shaarawy sempre poco convinto, Dzeko non ha cattiveria sotto porta. Sono due anni che si vedono queste tipo di partita all’Olimpico e ci si continua a chiedere perché avvengano.

Simone Indovino

SERIE A – Roma flop, la Spal espugna 2-0 l’Olimpico (VIDEO)

(Keivan Karimi) – Una brutta sorpresa nel sabato dell’Olimpico per la Roma, che pecca di grinta, carattere ed equilibri e soccombe ad una sorprendente Spal, meritevole della vittoria finale per 2-0. Nell’assolato pomeriggio di ottobre, i giallorossi tornano a rivedere i fantasmi di un mese fa, quando contro Chievo, Bologna e Real riuscirono a tirar fuori solo un pareggio e due k.o.

Tanto turnover per la Roma che deve fare a meno di Kolarov, De Rossi e Schick e si priva anche di Manolas lasciato in panchina. Partenza buona dei giallorossi con Dzeko ed El Shaarawy subito pericolosi, ma sono gli episodi a decidere il primo tempo: Roma poco concreta sotto porta, mentre la Spal passa con il rigore di Petagna, conquistato dal velocissimo Lazzari per fallo di Luca Pellegrini.

Nella ripresa Dzeko ‘condanna’ i suoi divorandosi la rete del pareggio, episodio che evidentemente fa crollare i giallorossi che pochi minuti dopo da corner subiscono lo 0-2 di Bonifazi. Dopo quasi 40 minuti di caos, confusione, nervosismo, con il ‘rosso’ per proteste al portiere emiliano Milinkovic e una Roma incapace di creare reali pericoli. Una brutta sconfitta che rigetta sconforto dalle parti di Trigoria; l’occasione per rifarsi arriverà subito contro il CSKA Mosca martedì sera in Champions League.

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Verso Roma-Spal: giallorossi in emergenza, 5 assenti illustri

(Keivan Karimi) – Riparte finalmente il campionato dopo le 2 settimane di sosta per le Nazionali. La prima gara del 9° turno è Roma-Spal, anticipo di oggi sabato 20 ottobre delle ore 15 allo stadio Olimpico, una sfida importante per gli uomini di Di Francesco all’inizio di un ciclo terribile e ricco di impegni.

QUI ROMA – Squadra in emergenza dopo la sosta, anche se la rosa lunga della Roma attuale permette a Di Francesco di dormire sonni abbastanza tranquilli. Come ammesso dal tecnico ieri e confermato dalla lista convocati, i padroni di casa dovranno fare a meno di De Rossi, Kolarov, Perotti, Karsdorp e pure Schick, quest’ultimo tornato con un acciacco dall’esperienza con la Nazionale ceca. Ritorna Pastore tra i disponibili, ma appare ancora lontano dalla forma migliore. Conferma da titolare per Luca Pellegrini, già lanciato dal 1′ nell’ultima sfida a Empoli.

QUI SPAL – Squalificato Felipe, indisponibili gli ormai lungodegenti Viviani, Djourou e Kurtic, la Spal di mister Semplici non cambierà certo atteggiamento contro la Roma. 3-5-2 di partenza con qualche ballottaggio ancora da chiarire, come in attacco dove capitan Antenucci e Paloschi si giocano una maglia da titolare.

PROBABILI FORMAZIONI

ROMA (4-2-3-1): Olsen; Santon, Manolas, Fazio, Lu. Pellegrini; Cristante, Nzonzi; Under, Lo. Pellegrini, Kluivert; Dzeko.

A disposizione: Mirante, Fuzato, Florenzi, Jesus, Marcano, Coric, Zaniolo, Pastore, El Shaarawy, Cangiano. All. Di Francesco.

SPAL (3-5-2): Gomis; Cionek, Vicari, Bonifazi; Lazzari, Missiroli, Schiattarella, Everton, Costa; Antenucci, Petagna.

A disposizione: Milinkovic, Simic, Dickmann, Fares, Valoti, Valdifiori, Vitale, Paloschi, Floccari, Moncini. All: Semplici.

 

De Rossi, cuore Roma: “Ho dato tutto per la squadra. Ma ho un grande rimpianto…”

(Keivan Karimi) – Il cuore romanista è una attitudine scontata, la fedeltà una dote innata. Daniele De Rossi si appresta a disputare una nuova fase di carriera da capitano, per quella che potrebbe dunque non essere la sua ultima stagione giallorossa. Queste le sue parole da leader della Roma nell’intervista dell’emittente RomaTV:

Cos’è cambiato in tutti questi anni di Roma?

“Sono cambiate tante cose ora è davvero bella Trigori. Ne ho fatti di ritiri qui, ma anche in questo le cose sono cambiate. C’era chi ti portava in ritiro da due giorni prima e chi per niente, come Luis Enrique. A lui voglio molto bene, conoscerlo è stata una esperienza piacevole. Un calcio diverso, una mentalità diversa, il divertimento per raggiungere la vittoria. In generale questi ultimi anni sono quelli in cui mi sto divertendo di più, forse perché sono maturato, ho imparato a vivere meglio questa professione e il mio legame con questa squadra”.

Il tuo rapporto con Roma e la Roma è speciale…

“Mi considero un professionista serio, ma ora ora lo faccio con consapevolezza. Un calciatore la carriera se la allunga da solo: non è una casualità se le mie ultime stagioni stanno andando bene, ho avuto più cultura del lavoro, cura dei particolari. Se una città si lega così tanto a un giocatore è perché alla fine in campo, di base, ho fatto sempre capire che ho scelto di dimostrare qui di essere un calciatore forte e di tenerci a questa squadra. Il mio essere in una certa maniera mi ha creato del distacco con una parte di questa città che magari ha provato a combattermi, ma allo stesso modo ha generato anche un amore forte con una grande parte di tifosi e di romani. Io qui ci vivo bene, davvero bene”.

Rimpianti?

“Se potessi tornare indietro rigiocherei quel Roma-Sampdoria, mi metterei in marcatura a uomo su Pazzini. È la gara che ci poteva dare quel trionfo che quella squadra avrebbe meritato. Di partite da rigiocare ce ne sarebbero anche altre, anche in quella stessa stagione, se avessimo vinto altri incontri non avremmo avuto bisogno di quei tre punti con la Sampdoria. Rigiocherei anche Liverpool-Roma: avevamo iniziato benissimo e poi è finita con uno scarto troppo grande rispetto a quanto dimostrato in campo”.

Pensi di rientrare con la Spal?

“Non so fare delle previsioni sul rientro, è una frattura, quando guarisce guarisce. Era il sesto minuto quando mi sono fatto male, non ho sentito un grande dolore ma a fine primo tempo il piede era già gonfio. Ho capito che qualcosa si era rotto, ma la partita era in bilico e in questo momento c’è bisogno di tutti”.

Il derby vi ha dato una scossa?

“Vincendo il derby si è creata un po’ più di convinzione in noi stessi, anche chi zoppicava a livello di prestazioni è rifiorito, basti pensare a Pellegrini. Dal momento in cui ha fatto il tacco è nato un giocatore nuovo e mi auguro rimanga così per 20 anni e con la stessa maglia. Nei momenti negativi bisogna sostenere i giocatori, perché così giocheranno meglio”.

Il ritiro si avvicina?

“Oh, iniziate ad abituarvi all’idea, non manca tantissimo. La Roma va avanti però, è andata avanti dopo Di Bartolomei, Conti, Giannini, dopo le peggiori delusioni. Stiamo andando avanti anche senza Francesco, che è forse la cosa più dolorosa per i tifosi, figuratevi se non si può superare il post carriera del sottoscritto. Se mi fa male il ginocchio per cinque giorni di seguito, penso che voglio smettere e dico a mia moglie che questa estate ce ne andiamo in vacanza per tre mesi. Appena sto bene, penso subito alla prossima gara. Ma sono coerente, non voglio essere un peso, non voglio essere qualcosa che toglie, ho già le idee chiare sui prossimi anni. Non lo dico mai, mi tengo la libertà di poter cambiare idea, sono un po’ egoista in questo”.

Pensi di poter allenare in futuro?

“Ho grande passione per questo sport, è l’unico ruolo in cui mi vedo nel futuro. Dovrò capire se avrò voglia di sottoporre la mia famiglia allo stress dei risultati, della lontananza o degli spostamenti”.

 

Inter, Nainggolan: “Roma? Non è finita per colpa mia. La Juve mi ha cercato per cinque anni di fila”

Gianluca Notari – Un addio, quello di Radja Nainggolan alla Roma, che a distanza di mesi fa ancora male ai tifosi giallorossi. Il Ninja era entrato nel cuore di tutti loro, visto come un idolo al pari di icone come Dzeko, De Rossi e Strootman, anche lui ceduto la scorsa estate. A pochi giorni dal suo primo derby di Milano, che affronterà vestendo la maglia della sua nuova squadra, l’Inter, il belga ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.

Tanti i temi trattati, partendo proprio dalla stracittadina: “Vivo l’avvicinamento con serenità, questo è un mio pregio. Riesco a preparare le partite allo stesso modo. Certo, sono curioso di giocare il mio primo derby di Milano, partite come queste mi piacciono“. Tante le differenze con la Capitale, anche se un derby è sempre un derby: “A Milano è tutto più tranquillo, a Roma i compagni mi caricavano di continuo e se perdevamo i tifosi ce lo ricordavano per mesi. Ora Spalletti mi ripete di continuo che le due gare con il Milan valgono un campionato a parte. Allo stadio il boato sarà impressionante, sono sicuro“.
D’obbligo il passaggio sull’addio alla Roma: “Non è finita per colpa mia, almeno non del tutto. Certi comportamenti mi hanno deluso, non li posso accettare come uomo. Io ho sbagliato, di sicuro, come quel video di Capodanno. Loro però hanno fatto tutto di nascosto invece di dirmi le cose in faccia da uomini veri. La Roma voleva vendermi per fare cassa, lo sono venuto a sapere dopo che avevano già trovato l’accordo con dei club stranieri che non avrei mai accettato. Mi sono sentito un giocatore non importante. Ecco perché quando mi ha chiamato Spalletti non ci ho pensato un attimo. Differenze? L’Inter ha alle spalle una società molto preparata e presente. Steven Zhang è sempre a Milano, a Roma Pallotta veniva una volta all’anno. Credo che una persona dovrebbe seguire la sua azienda. A Roma poi ogni anno cambiavao 3-4 giocatori importanti, se Pallotta fosse presente potrebbe spiegare lui in prima persona il motivo“.

Al netto delle differenze tra Roma e Inter, però, qualcosa in comune c’è. Il nemico, ad esempio: la Juventus: La Juve vince da 7 anni, sono forti. Il campionato però è lungo, ci sono stati pochi scontri diretti. Dovremo essere bravi a sbagliare il meno possibile. La pressione dev’essere su di loro, devono sapere che siamo pronti ad approfittare dei loro passi falsi. Perché mi stanno antipatici? Ne ho subite tante, a un certo punto non ce la fai più. Loro comunque mi hanno cercato per cinque anni di fila, io ho sempre detto di no. Forse per questo ce l’hanno con me“.
Infine, un ricordo delle notti passate a Trigoria insieme a Luciano Spalletti, oggi insieme a lui all’Inter: “Un giorno mi prese da parte, mi disse che voleva proteggermi e che per 4-5 giorni avrei dormito con lui nel centro sportivo. Io accetto, arrivo in ritiro e lo trovo lì con grande piacere. Pur di stare con me aveva rinunciato al suo tempo libero. So di avere aspetti negativi nel mio carattere, faccio ragionamenti particolari dovuti al mio passato. Ma mi piace vivere sempre al massimo“.

Gianluca Notari

Zaniolo, il nuovo idolo

Margherita Bellecca -La Roma avanza grazie all’onda verde Zaniolo. Sull’enfant prodige giallorosso è stato praticamente già detto tutto. Dalla professione dei genitori al gusto preferito di gelato, il personaggismo che contraddistingue il calcio italiano ha inglobato anche lui. Sarà la carenza strutturale di talento che ha attanagliato la nazionale nell’ultimo decennio o poco più, ma puntandogli i riflettori addosso con i crismi del nuovo Totti non si fa un favore al ragazzo.

È giusto, anzi sacrosanto che la Roma e i suoi tifosi si godano l’esplosione di un talento arrivato in estate senza grandi aspettative, ma il servizio più grande che si possa fare a Zaniolo in questo momento è proteggerlo dalla fanfara mediatica che sta scatenando. Fa bene Di Francesco a tutelarlo, deresponsabilizzandolo da tutto ciò che non sia la sfera prettamente calcistica. E fa bene anche l’ambiente intorno al ragazzo ad evitare la sovraesposizione a cui un baby boomer come lui attira inevitabilmente.

Il rischio maggiore in questo momento è distrarlo dal percorso di crescita nel quale il numero 22 non è che all’inizio. A dargli una mano a fargli capire che la tutela della sua classe è fondamentale può  essere una sua vecchia conoscenza, Mauro Icardi, ancora una volta nella bufera per i comportamenti non all’altezza del suo talento da parte della fidanzata procuratrice.

 

Margherita Bellecca

Perotti ora è un mistero: altro stop al polpaccio

(Keivan Karimi) – Un vero e proprio mistero quello attorno a Diego Perotti, fantasista della Roma che in questa stagione è finora dichiarato come non pervenuto. Il numero 8 giallorosso è passato dall’essere pedina intoccabile nel 4-3-3 di Di Francesco a calciatore nascosto nell’ombra per via dei numerosissimi infortuni muscolari.

Già nel finale della scorsa stagione Perotti aveva saltato 8 importanti gare, tra cui quelle contro Liverpool e Barcellona di Champions League, prima a causa di un problema al polpaccio, poi per una distorsione alla caviglia piuttosto fastidiosa che ne ha forse compromesso anche la convocazione ai Mondiali di Russia con la maglia dell’Argentina.

L’anno nuovo è iniziato in maniera ancor peggiore: l’ex Siviglia e Genoa si è fermato per ben 25 giorni per colpa di un nuovo risentimento alla caviglia, rientrando in tempo per le sfide contro Real Madrid e Bologna. Dopo di che nuovo stop al bicipite femorale, con ulteriore stop per tre incontri. La sfida contro la Spal di sabato prossimo sarebbe dovuta essere l’occasione per rivedere ‘el Monito’, ma oggi da Trigoria arriva la notizia di un nuovo infortunio, ricaduta seria al polpaccio e stop ancora prolungato.

Ci si interroga dunque sulle condizione fisiche e cliniche di Perotti, sempre più corpo estraneo di questa Roma per colpe non solo sue. Ai giallorossi manca la sua qualità nella fase di possesso palla e la capacità di saltare l’uomo, nonostante la presenza in rosa di altri esterni come El Shaarawy, Under o Kluivert. A gennaio non è da escludere nuovi eventuali ragionamenti sulla sua permanenza a Roma, visto che a Di Francesco servono forze fresche e disponibili, cosa che Perotti ad oggi è lontano dall’essere.