Roma-Spal 0-2: le pagelle. Prestazione oscena che vanifica le ultime settimane. Dzeko & El Sha, pomeriggio da incubo

Simone Indovino – Un normale sabato di ottobre che sembra ripetersi all’infinito nella storia della Roma, La sosta appena passata, la gara di Champions tra pochi giorni, la testa da un’altra parte, e la frittata è fatta. La Spal surclassa i giallorossi sotto tutti gli aspetti, tecnici, fisici e mentali, e con diligenza rifila due reti e guadagna tre punti. Calciatori molli, svogliati e poco convinti: sono questi i demeriti principali della squadra di Eusebio Di Francesco, che deve ringraziare Olsen se lo scarso di gol non è maggiore. Una prestazione che preoccupa non poco in vista dei difficili impegni che attendono la squadra.

ROMA

Olsen 6.5 – Per lo meno lo svedese è da ringraziare se il passivo non è più ampio. Forse mezzo passo avanti in più sarebbe stato utile in occasione del corner del 2-0, ma non è di certo colpa sua se la Roma cade malamente.

Florenzi 5 – Non dà apporto offensivo e non ripiega al meglio. Le poche volte in cui galoppa sulla corsia non sa bene cosa fare. La catena con Under che tante soddisfazioni ha dato si è presa una giornata di vacanza.

Fazio 4.5 – In confusione e nervoso, come d’altronde da inizio campionato. Sbaglia spesso il tempo degli interventi, andando a commettere tanti falli che sfociano in proteste piuttosto inutili con l’arbitro. Si perde Bonifazi in occasione del gol subito.

Marcano 5 – Difende con ordine, mostrando buon senso della posizione. Col passare dei minuti non può che affondare con il resto dei compagni.

Lu.Pellegrini 5 – Un primo tempo di buona qualità, in cui si propone in avanti e combina bene con El Shaarawy. Sullo scadere l’ingenuità che causa il rigore è pagata a carissimo prezzo, e da quel momento la sua prestazione scema lentamente. Non può essere, ovviamente, solamente colpa sua e nel momento in cui esce il pubblico gli tributa un applauso.

Cristante 5 – In quest’occasione la sua presenza in cabina di regia al fianco di Nzonzi non è positiva. Un giro palla troppo lento, poche idee, e tanti conseguenti palloni persi. Si perde la mercatura di Bonifazi in occasione del raddoppio avversario.

Nzonzi 5.5 – Il solito filtro in mezzo al campo, ma stavolta con meno qualità del solito.

El Shaarawy 4.5 – Due lampi, tramutati in due assist preziosi per Dzeko non sfruttati, e poi errori su errori. Con delle imprecisioni fa prendere almeno due contropiedi pericolosissimi e, come spesso accade, la cattiveria in avanti non è mai di casa.

Pellegrini 6 – In mezzo al campo è l’unico in grado di dare un po’ di brio in zona offensiva. Bravo, sopratutto nella prima parte di gara, a scippare diversi palloni dai piedi degli avversari. Avrebbe potuto riaprire la partita con un bolide di sinistro da fuori ma l’incrocio dei pali glielo nega.

Under 4.5 – Giornata completamente negativa per il turco. Non riesce a mandare in difficoltà il suo diretto avversario con le sue accelerazioni, ed entrambi i piedi sono oggi tarati male. Tutti i cross sono errati, così come i tentativi di inquadrare la porta avversaria.

Dzeko 4 – Un pomeriggio da incubo. Si divora tutto quello che può divorarsi, e in particolare l’errore da pochissimi passi è immediatamente punito dalla Spal pochi secondi dopo. Non dà fluidità alla manovra offensiva e perde una miriade di palloni.

Kluivert 5 – Prova qualche spunto personale, prima sulla destra e poi sulla sinistra, ma è fumoso e spesso si perde in troppe licenze.

Coric s.v. – Un primo assaggio di campo in una giornata tremendamente brutta.

Pastore s.v. – Entra nel momento più critico della squadra, può poco.

Di Francesco 4.5 – Siamo alle solite. Rientro dalla sosta, l’imminente Champions League, e la sua Roma sfodera una prestazione al limite del vergognoso. Viene da pensare che i calciatori non siano motivati in maniera giusta, che sarebbe una cosa piuttosto grave. El Shaarawy sempre poco convinto, Dzeko non ha cattiveria sotto porta. Sono due anni che si vedono queste tipo di partita all’Olimpico e ci si continua a chiedere perché avvengano.

Simone Indovino