Roma-Frosinone, le probabili formazioni

(Keivan Karimi) – Oggi alle ore 21 la Roma proverà a tornare alla vittoria contro il Frosinone nel match del 6° turno di Serie A allo stadio Olimpico. Ecco le probabili formazioni del match:

ROMA (4-2-3-1): Olsen; Santon, Manolas, Fazio, Kolarov; De Rossi, Nzonzi; Under, Pastore, El Shaarawy; Schick.

A disposizione: Mirante, Fuzato, Florenzi, Karsdorp, Marcano, Jesus, Pellegrini Lu., Cristante, Zaniolo, Pellegrini Lo, Kluivert, Dzeko. All: Di Francesco

FROSINONE (3-5-2): Sportiello; Krajnc, Salamon, Goldaniga; Zampano, Chibsah, Crisetig, Halfredsson, Molinaro; Ciano, Perica.

A disposizione: Bardi, Ariaudo, Brighenti, Capuano, Ghiglione, Beghetto, Cassata, Soddimo, Ciofani, Pinamonti, Campbell. All: Longo

Di Francesco carica la Roma: “La squadra mi segue, non esistono litigi. Pallotta? Normale sia disgustato”

(Keivan Karimi) – Il tecnico della Roma Eusebio Di Francesco ha parlato oggi in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Frosinone, in programma domani sera all’Olimpico:

La squadra è in ritiro. Come sono andati questi giorni? 

“Le risposte le troveremo domani. E’ stato voluto dalla società e da me per compattare le cose ed esaminare le difficoltà attuali”.

Domani c’è davanti il Frosinone, si aspetta una gara simile a quella col Bologna?

“Sì, lo dicono i numeri e i dati. Sarà simile, ma la giocheremo in casa e siamo obbligati a ottenere i 3 punti”.

Il suo giudizio sul mercato estivo?

“E’ un errore parlare di questo adesso, anche se cercate di pungolarmi. Devo pensare solo a lavorare e a valorizzare al meglio la mia rosa, siamo solo alla quinta giornata, possiamo fare molto meglio. Parlare di mercato o di giocatori quando si va a giocare col Bologna… La Roma deve essere superiore. Non è corretto dare giudizi in questo momento”.

Dzeko riposerà col Frosinone?

“Ci sono tante partite alle porte, è una valutazione che farò. Giocherà o lui o Schick. Ci sono poi il derby e la Champions. Edin ha giocato tanto anche in Nazionale”.

C’è qualche problema con Karsdorp?

“Principalmente tecnico, non c’è stata nessuna lite col ragazzo, è stata una mia scelta, ho tre terzini. Lui deve lavorare, lavorare meglio per riconquistare le posizioni che ha perso. Devono dimostrarlo sul campo”.

Sente la fiducia di Pallotta?

“Mi sarei preoccupato se fosse stato felice più che disgustato. Non c’è bisogno di sentire la fiducia da parte di nessuno in questo momento”.

La preoccupa il nervosismo sul campo?

“Ce l’abbiamo un po’ tutti quando le cose non vanno bene. In ritiro ci siamo ricompattati per capire cosa non va e risolvere insieme le cose. I calciatori hanno bisogno di me e io ho bisogno di loro. Solo insieme possiamo uscire da questo momento. Siamo tutti consapevoli che non stiamo facendo bene, ma possiamo risalire”.

Ha trovato delle facce migliori a Trigoria? Aveva detto detto che avrebbe pensato più agli uomini…

“Era anche una frase per pungolare e far tirare fuori qualcosa di più da tutti, dal punto di vista caratteriale. L’approccio di Bologna è stato buono, ma al primo tiro abbiamo preso gol. Dobbiamo ritrovarci, attraverso anche quello che si ha dentro realmente, da uomini. La formazione che scenderà in campo col Frosinone non significa che chi non gioca non è un uomo. Ci sarà chi ha dimostrato di essere uomo”.

Nessuno è riuscito a tenere Santander sul secondo gol, da che cosa nasce questo errore?

“Devo dire che non puoi essere stanco al 57′ della partita. E’ una questione di posizionamento errato, è la fase di temporeggiamento. Si deve accompagnare la giocata e non devi uscire negli spazi. Eravamo messi male nella fase preventiva dell’azione. Marcano è stato il giocatori che è stato più vicino a Santander, ma lui era il più lontano dalla palla. Dobbiamo difendere con più veemenza. Santander è un giocatore combattivo, ha fatto più scatti di tutti gli altri in campo. E’ stata una nostra carenza e deficienza durante la partita. Mi piace questa domanda, si analizzano errori tattici. C’è bisogno di determinazione nel leggere queste situazioni e interpretarle meglio. Lì abbiamo fatto un’interpretazione negativa”.

Il lavoro sui comportamenti non sta portando frutti?

“Li porterà. Ma per me voi non avete visto i veri litigi in campo, quando si litiga si litiga. Magari litigassero di più. Avere senso di appartenenza non è solo quello nel giocare nella Roma, ma avere amor proprio come calciatori. Sono convinto che lo tireremo fuori, siamo in tempo per farlo. Siamo tutti giustamente in discussione, lo stiamo facendo, ma c’è la voglia di rispondere in maniera differente. Non sempre ci si riesce, ma bisogna farlo e basta in questo momento”.

Molti giocatori vengono schierati fuori ruolo…

“L’anno scorso ho messo El Shaarawy a destra ed ero un fenomeno. Kluivert è un’ala, un esterno offensivo, non può giocare solo a sinistra. Ha avuto due palle gol da ala destra. Se parliamo di Marcano posso essere d’accordo. Io cerco di non mettere in difficoltà i calciatori. Ho scelto Marcano per mettere una pezza a deficienze difensive. Sul gol di Mattiello è andato a chiudere Perotti. Se Kluivert non può fare l’ala destra… Può farla. Cercheremo di trovare una collocazione migliore per Pastore. E’ un giocatore offensivo, può essere utilizzato da mezzala o da trequarti. Cercheremo di aiutarlo, sono qui per questo, non per metterlo in difficoltà”.

Perotti?

“E’ infortunato, non sarà disponibile, ha un problema al flessore. Ieri ha fatto gli esami. Ci auguriamo di averlo a disposizione contro l’Empoli”.

Che tipo di risposte ha ottenuto in queste prime partite della stagione? La squadra la segue fino in fondo? Aveva detto l’anno scorso che si sarebbe fatto da parte se non fosse stato seguito…

“Ho detto che se ho le sensazioni che la squadra non mi segue sono il primo a farmi da parte, ma io non avverto questo. Non mettetemi in bocca parole che non ho detto, come la lite tra Florenzi e Dzeko perché non c’è stato niente. Poi si può discutere su una palla messa male, ma non c’è nulla come quello che hai detto verso la mia persona”.

 

Roma, oggi i funerali di Giorgio Rossi: presenti Totti, De Rossi e Di Francesco (FOTO)

(Keivan Karimi) – Oggi è stato il giorno dell’ultimo saluto a Giorgio Rossi, storico massaggiatore della Roma che ha vissuto epoche incredibili nelle fila giallorosse, come gli scudetti del 1983 e del 2001. Un personaggio amatissimo che ha incarnato la professionalità assoluta ma anche l’amore per la Roma e per la città capitolina.

Alla chiesa di Don Bosco, in zona tuscolana, moltissimi i presenti per omaggiare Rossi, anche una delegazione del club romanista. Presenti Francesco Totti, visibilmente emozionato, il tecnico Eusebio Di Francesco, il capitano Daniele De Rossi e anche Bruno Conti. L’ex numero 7 ha parlato così del suo vecchio massaggiatore e amico: “Era un padre per tutti, ho ricordi bellissimi. Un uomo e un professionista, non dimentico cosa fece per Manfredonia a Bologna quando gli salvò la vita. Merita l’affetto di tutti, era una persona di cuore”.

 

Bologna-Roma 2-0, giallorossi in crisi. Di Francesco a rischio?

Simone Burioni– Bologna-Roma è stata sicuramente una delle partite più brutte da quando Eusebio Di Francesco siede sulla panchina giallorossa. Una partita assolutamente anonima, che la Roma ha perso giustamente contro un Bologna che conquista i primi tre punti stagionali e scaccia momentaneamente la crisi. Crisi che invece sta investendo in queste ore i capitolini: da più di un mese infatti la Roma non riesce a vincere, e l’unica vittoria fino ad ora – alla prima di campionato contro il Torino – è arrivata allo scadere dei 90 minuti grazie ad una magia di Dzeko. Le prossime due gare – entrambe casalinghe, contro Frosinone e Lazio – risultano già decisive per il futuro del tecnico abruzzese: ben altra storia rispetto a quando, solamente pochi mesi fa, la Roma di Di Francesco ha sfiorato una clamorosa qualificazione alla finale di Champions League.
Al Bologna è bastato coprire gli spazi in modo ordinato tenendo un baricentro basso e le linee molto strette; al resto hanno pensato Mattiello e Santander: il laterale sinistro è arrivato alla rete dopo una bella azione personale, mentre l’attaccante sudamericano ha sfruttato l’assist del suo partner d’attacco Falcinelli, il quale si è involato verso la porta di Olsen in solitaria, con la difesa giallorossa ancora posizionata sulla linea di metà campo.
La Roma è in evidente stato confusionale, come evidenziato dai tanti errori sotto porta di Dzeko, Pellegrini e Pastore.

FUTURO – “Sono totalmente disgustato” il commento di James Pallotta, arrivato direttamente da Boston nelle ore successive alla partita. E chissà che lo statunitense non voglia prendere in mano la situazione e agire in prima persona, come fu nel caso dell’esonero di Rudi Garcia. Per il momento, però, Di Francesco sarà confermato sulla panchina, ma i prossimi appuntamenti saranno cruciali per il suo futuro: in caso fallisse le gare contro Frosinone e Lazio, sono già diversi i nomi degli allenatori che potrebbero sostituirlo.
Il primo nome è quello di Antonio Conte, anche se forse è anche la pista più complicata da percorrere: oltre all’ingaggio esorbitante, l’ex Juventus difficilmente prenderebbe in mano una squadra non sua. Un’altro nome finito sul taccuino di Monchi è quello di Paulo Sousa: l’ex Fiorentina è finito ad allenare il Tianjin Quanjian, ma l’avventura cinese sembra arrivata alla fine. Il suo agente proprio in questi giorni sta trattando la rescissione di contratto del suo assistito, perciò il portoghese potrebbe presto tornare su piazza. Infine, le suggestioni Laurent Blanc e Vincenzo Montella, i quali però, per differenti motivi, non convincono a pieno la dirigenza della Roma.

Simone Burioni

Di Francesco in crisi: “Sono responsabile, dovrò cambiare qualcosa”

(Keivan Karimi) – Deluso e contrito Eusebio Di Francesco al termine di Bologna-Roma 2-0, altra brutta sconfitta dei suoi: “Tutti gli allenatori cercano di trovare le soluzioni, non ci sto riuscendo e mi sento responsabile. Si parla sempre di numeri e poco di atteggiamenti, il fuoco dentro manca, serve personalità nel fare giocate importanti e creare superiorità numerica. Manca qualcosa, se perdiamo tutti i contrasti col Bologna. Sto cercando gli uomini giusti e gli schemi giusti”.

Ho fatto il calciatore – continua il tecnico giallorosso – Posso restare sereno ma bisogna analizzare tutto. A Milano abbiamo perso all’ultimo con leggerezza, mentre oggi abbiamo chiuso poco sotto rete. Abbiamo fatto 280 cross da 20-25 metri e abbiamo solo Dzeko dentro che può aiutarti. Le risposte che ho avuto mi porteranno a cambiare, devo studiare e valutare la soluzione giusta. Abbiamo poca solidità difensiva e facciamo ancora figuracce”.

Chiude sull’aspetto tattico: “Non posso restare fermo ad accettare determinate prestazioni, devo cambiare. Oggi ho scelto Marcano perché è impensabile utilizzare sempre gli stessi con 1 sfida ogni 3 partite. Cerchiamo di andare a pressare ma non ci scatta nulla, tanto vale mettersi sotto la traversa e aspettare che arrivi un gol. Ma non è la mia filosofia. Non possiamo parlare di 5-6 giocatori nuovi, bisogna pensare a come si corre, a come si difende”.

Roma in caduta libera. Il Bologna domina e vince 2-0 (VIDEO)

(Keivan Karimi) – Caduta libera per la Roma, che crolla anche a Bologna dopo le prestazioni deludenti con Chievo e Real Madrid. 2-0 il finale per i falsinei, mentre i giallorossi non entrano mai in partita e subiscono l’entusiasmo della squadra di Pippo Inzaghi, brava e compatta nell’aggredire e pungere la Roma in ripartenza.

Le scelte di formazione di Di Francesco non convincono: Marcano gioca terzino, Kluivert rilanciato da titolare e panchina per Kolarov, Pastore e Under. Il Bologna approfitta degli spazi e nel primo tempo segna il vantaggio con un sinistro a giro di Mattiello. Il portiere polacco Skorupski salva in un paio di occasioni e la Roma prova a reagire, ma nella ripresa subisce subito il gol del ko: Santander trova la rete del raddoppio in contropiede e chiude il match. Inerme la formazione ospite che costruisce poco e male e chiude senza accenni offensivi. Crollo totale, ora per Di Francesco si fa dura tenere alto il morale dei suoi e anche il posto in panchina.

https://www.youtube.com/watch?v=_NBBun-HOCc

Bologna-Roma 2-0: le pagelle. Per confermare il detto “Al peggio non c’è mai fine”, consultare i 90 minuti di oggi

Simone Indovino – Buio pesto, pestissimo. Quando la Roma è chiamata a rialzare la testa, agguantare i tre punti e, magari, sfoggiare una prestazione convincente, ecco che puntualmente si fallisce. Il Bologna a caccia di gol da inizio campionato, ne realizza due contro la sbandata difesa giallorossa regalandosi tre punti importanti e facendo sprofondare i ragazzi di Di Francesco. Giocatori, tecnico, società, tutti hanno equamente la stessa parte di colpe sul groppone. Ma è chiaro che i tifosi di questa squadra abbiano le scatole piene a causa di tutto quello che stanno passando in questo avvio. Male.

ROMA

Olsen 5 – La felicità di Robin dura pochi giorni. Chiaro che su di lui ci sono ancora lavori in corso da parte di Savorani, ma sarebbe anche ora di uscire dallo specchio in determinate situazioni. Con un passo in avanti in più, il primo gol sarebbe potuto non essere subito.

Florenzi 4.5 – Grosso, grossissimo passo indietro. Crossa tantissime volte, ma i suoi tentativi di suggerimento sono tutti sbagliati. Non difende bene, non attacca bene. Che si fa?

Manolas 5 – Il meno peggio della linea difensiva, poiché si batte con quel minimo di ardore che manca a tutto il resto dei compagni. Da solo contro il resto del mondo, può ben poco.

Fazio 5 – Non c’è con la testa, e non si sa veramente il perché. Sempre nervoso, sempre a muso duro con l’arbitro, sempre impreciso in campo. Il primo gol è sulla sua gobba, in concomitanza con Marcano. Prende un giallo e il tecnico lo richiama per evitare problemi più di quanti non ce ne siano già.

Marcano 4.5 – Un pesce fuor d’acqua sulla sinistra, come d’altronde prevedibile. Curioso che Di Francesco preferisca lui a Santon e Luca Pellegrini per far rifiatare Kolarov. Infilato alle spalle in occasione del primo gol, da lì perde le poche sicurezze che aveva. Dirottato al centro con l’ingresso di Kolarov.

Pellegrini 4 – Ci spiegasse come è possibile non prendere lo specchio della porta, a 5 metri di distanza da esse, e senza portiere. Errori su errori, presumiamo che per lui il tempo sia veramente scaduto.

De Rossi 4.5 – Immancabilmente subisce un cartellino giallo a inizio gara che lo condiziona per il resto dell’intera partita. Lentissima la gestione del pallone in mezzo al campo. Il centrocampo

Cristante 4.5 – Non mostra brillantezza fisica, non mostra pericolosità in zona gol, non mostra grinta perdendo tutti i contrasti. Rischia anche l’espulsione, e captato questo pericoloso, Di Francesco lo richiama giustamente in panchina.

Perotti 5 – Ha l’attenuante della scorsa forma atletica, e questo si nota nel corso della gara. Parte anche in maniera discreta, saltando svariati uomini e puntando alla conclusione. Il fisico gli dura appena una frazione di gioco, poi scompare.

Dzeko 4.5 – In enorme difficoltà. Poco coinvolto, poco determinato. La sua non voglia è palese, e anche quando ha delle potenziali buoni occasioni non si fionda per trasformarle. Una preoccupante involuzione rispetto ad appena pochi mesi fa.

Kluivert 5 – Tanta voglia di mangiarsi il campo, ma a conti fatti inconcludente. Non legge bene determinate situazioni: a volte tenta troppe finte e dribbling, a volte crossa in maniera frettolosa. Poco cattivo in determinate situazioni che avrebbero potuto regalare il vantaggio alla Roma, come nel momento in cui calcola male il rimbalzo della palla prima del tiro.

Pastore 5 – Difficile che nella precaria condizione in cui si trova possa cambiare i volti della partita.

Under 5 – Tocca tanti palloni dal momento in cui entra in campo senza mai incidere. Errati i cross che propone.

Kolarov 5 – Ovviamente con lui c’è più spinta rispetto a Marcano, ma conclude ben poco in una situazione già ampiamente compromessa.

Di Francesco 4 – Parlandoci chiaro, la situazione adesso è veramente pesante. Con una delle squadre più in difficoltà del campionato arriva una sconfitta meritata, poiché la Roma combina veramente poco. Giocatori poco grintosi, imprecisioni individuali, movimenti errati. Peggio di così davvero non si può, il che è tutto dire. La società farà delle valutazioni?

Simone Indovino

Perotti: “Non è possibile cambiare così tanto. Zero colpe a Di Francesco”

(Keivan Karimi)Diego Perotti è pronto a rientrare. L’argentino della Roma, dopo il lungo infortunio muscolare, dovrebbe essere titolare domani a Bologna; queste le sue ultime parole sui giallorossi e su Di Francesco:

“Si sa, nel calcio la soluzione più facile è sempre dare la colpa all’allenatore o cacciarlo via perché non si possono mandare via 25-30 giocatori, ma non è giusto. Qualcuno è andato via, ma questo gruppo l’anno scorso è arrivato in semifinale di Champions League, e c’era lo stesso allenatore… Sono passati due-tre mesi e non si può cambiare così tanto, non è possibile che adesso sembriamo la peggiore squadra quando eravamo considerati i migliori poco tempo fa”.

Totti: “Per vincere servono i campioni. Ho provato a portare gente impensabile a Roma”

(Keivan Karimi) – In attesa dell’intervista completa a ‘Il Venerdì’ de La Repubblica l’ex capitano e ora dirigente giallorosso Francesco Totti ha rilasciato alcune dichiarazioni estrapolate proprio dalla chiacchierata che verrà pubblicata domani in edicola:

“Per vincere ho sempre detto che servono i campioni. Speravo che venissero Ronaldo, Ibrahimovic, i più forti del mondo. Non solo davanti, ma anche difensori o centrocampisti. Purtroppo avevamo un limite, le poche possibilità economiche per spendere per questi campioni. Io ho cercato veramente di portare gente impensabile a Roma“.

Totti ha poi parlato del rapporto con Antonio Cassano, uno dei calciatori con cui ha avuto maggior feeling a Roma: “Quando è arrivato andavamo a cena ai ristoranti, eravamo tavolate di 7-8 persone. Era seduto ad un altro tavolo, alla fine ti alzavi ed aveva già pagato lui. Pagava per persone che non conosceva perché c’ero io. Una volta, due, tre… Alla terza gli ho detto che così non mi andava bene. Era proprio così, di indole. Adesso un po’ meno perché la moglie ‘je mena”.

Gli ex della Roma

Margherita Bellecca – Ex. Già detta così non è una bella parola, ricorda il passato che, spesso, può risultare turbolento. Se quel termine, poi, viene accostato alla Roma allora diventa deleterio. Ex come Borriello, come Osvaldo, come Benatia, addirittura come Brignola, ex come Mattia Destro. Tutti questi hanno in comune una cosa, aver fatto uno o più gol ai giallorossi, inoltre, accompagnandoli con esultanze colorite ed anche poco gradite dal pubblico romanista.

Quello col dente avvelenato è proprio il bomber di Ascoli Piceno. Destro è arrivato alla Roma nell’estate del 2012, strappato dalle grinfie di Juventus e Milan che fino alla fine della trattativa sembravano più avanti. Sabatini fece un guizzo con cui riuscì a prendere uno degli attaccanti, più forti e giovani, del panorama italiano per 16 milioni di euro, tra prestito e riscatto. L’avvio di Mattia non fu dei più felici. Il primo gol con la nuova maglia arrivò soltanto all’11esima giornata. Andò meglio l’anno seguente con Garcia. Fermo per diversi mesi per un problema al ginocchio, esordì a novembre contro la Fiorentina dove entrò e segnò un gol da bomber di razza. Lo score recitò 13 reti in 20 presenze.

La Roma sembrava aver trovato l’attaccante del futuro, quello che nella sua storia è spesso mancato. Di punto in bianco, però, l’involuzione. La crescita sportiva di Destro si fermò bruscamente ed in campo appariva come un corpo estraneo alla squadra. Spesso svogliato. Finisce in panchina e sul mercato. A bussare alla porta della Roma fu il Milan. La corte di Galliani è serrata e Mattia diventa presto un giocatore rossonero. Pochi acuti, uno di questi proprio alla Roma a San Siro. Esultanza di un certo calibro e rottura definitiva con i tifosi giallorossi.

Nella Capitale non tornerà più, il Giro d’Italia dell’attaccante si ferma a Bologna dove approda per 6 milioni e mezzo di euro più 5 di bonus. In Emilia è l’attaccante principe anche se le sue prestazioni non soddisfano mai il pubblico. Il momento più alto sempre contro la Roma con un rigore trasformato allo scadere sotto una pioggia torrenziale. Anche qui l’esultanza è di quelle gloriose. Destro si toglie la maglia e corre verso la curva felsinea. L’ex romanista è soltanto uno dei pericoli a cui i giallorossi dovranno stare attenti domenica pomeriggio. Il Bologna è composto da tanti buoni giocatori ma già limitare Destro, e non farlo segnare affinché un agnellino non diventi un leone, sarebbe già un passo avanti… Sempre se la punta giocherà visto lo scarso rendimento…

 

Margherita Bellecca