(Keivan Karimi) – Le prime parole stagionali in conferenza stampa di Eusebio Di Francesco, che anticiperà da Trigoria la sfida di domani contro il Torino:
Sta per iniziare il suo secondo campionato da allenatore della Roma. Differenze rispetto a 12 mesi fa?
“E’ cresciuta consapevolezza, è cresciuta l’idea. Vogliamo partire benissimo in una trasferta molto insidiosa”.
Tanti volti nuovi e tante conferme. Difficile scegliere l’11 titolare?
“Meno male che sono in difficoltà nel sceglierlo, sono contento di queste difficoltà, a me piace preparare le partite con qualche dubbio”
Tra i nuovi a centrocampo chi è più in condizione?
“Pastore e Cristante sono in ottime condizioni, potrebbero essere entrambi della partita. Non vi svelo la formazione, ma potrebbero partire dall’inizio per il loro percorso e per le caratteristiche differenti che hanno. Pastore è un trequartista, Cristante è più centrocampista”.
Cos’ha più Dzeko rispetto a Belotti e viceversa?
“Edin ha esperienza maggiore, hanno qualità tecniche diverse. Belotti sta più nella partita per cattiveria e attacco alla porta, Edin ha più qualità in partita. Belotti mi piace per come si muove e per il lavoro che fa per la squadra”.
Nove centrocampisti in rosa: può cambiare modulo per questo?
“Dovrei farne giocare 2 in più, ma la strategia non cambia. Ci sono possibilità che qualcuno può uscire, Coric può fare l’esterno alto perché Perotti non ci sarà per un problema alla caviglia. Zaniolo ha grandi potenzialità ma dietro c’è un percorso di crescita da fare, deve ancora esordire in Serie A. Io voglio mettere tanti calciatori importanti, senza che vi lamentiate per i cambi, tutti devono essere pronti”.
Un giudizio su Nzonzi: può giocare con De Rossi?
“Andate sempre molto avanti, mi volete dare una mano. Si è allenato solo una volta, deve rimettersi in condizione e non sarà della gara domani. E’ un campione del mondo, con De Rossi è possibile, perché chiudersi in partenza? Si può creare un dualismo ma possono coesistere”.
Se avesse deciso lei domani avrebbe fatto giocare il campionato per i fatti di Genova?
“Colgo l’occasione per essere vicino ai familiari, era come vivere un film, un paradosso. E’ giusto che Samp e Genoa abbiano chiesto il rinvio, ma è giusto anche per noi giocare e dare un bell’esempio. Se non avessimo giocato la gente si sarebbe distratta comunque, non credo che ci saremmo messi tutti a pregare per 2-3 ore. E’ giusto giocare”.
Un giudizio finale sulla campagna acquisti? La pesante eredità di Alisson è ben riposta su Olsen?
“Sono state fatte scelte importanti, parlerei di qualità inserita in rosa, tanta prospettiva e vari giocatori pronti. Non è facile sostituire Alisson, è venuto Robin che si è messo subito a disposizione, ha qualità importanti che mi auguro riporterà con noi da domani, perché giocherà titolare”.
Squadre arrivate dietro la Roma con bilanci pericolosi sono stati accostati a campioni come Modric o Milinkovic…
“Noi abbiamo parlato di Messi mi pare. Molte squadre si sono rinforzate tra le nostre concorrenti e non solo, anche Lazio, Atalanta e Torino. La Serie A è migliorata in toto, a partire da Ronaldo. Sarà ancora più difficile, come la partita di domani per la qualità del Toro e per un allenatore che prepara le partite con grande attenzione”.
Monchi ha parlato di Florenzi come possibile esterno alto. Lo vede solo terzino?
“In base alle partita che andremo a fare, col Barcellona l’anno scorso abbiamo fatto 3-4-3. Karsdorp è rientrato bene, non è ancora al top. Florenzi ad oggi è un terzino, sapendo che può ricoprire con facilità il ruolo di esterno alto con caratteristiche diverse da quelli che ricerco”.
Ritiene di avere un organico migliore rispetto allo scorso anno?
“Lo vedremo col tempo, con la crescita e con i risultati. Sono andati via alcuni giocatori importanti, altri non sono arrivati ma sono soddisfatto per chi è arrivato, sia come giocatori che come uomini. Potrebbe ancora uscire qualcuno visto che la rosa va ancora sfoltita”.