Simone Indovino – Così, non si va proprio da nessuna parte. Mancano le gambe, manca il cuore, manca la voglia di giocare per la Roma. Sin dalle prime battute ci si accorge di una squadra sottotono, con le disattenzioni difensive che si sommano tra di loro fino a quando Kessie non trova il vantaggio per il Milan su una dormita dell’intera linea. I giallorossi tengono botta fino a quando Fazio trova il pari dopo una mischia da calcio d’angolo e da lì sembra possa iniziare una nuova partita. E invece no. I ragazzi di Di Francesco continuano a essere sovrastati da quelli di Gattuso in praticamente tutte le situazioni, fino a quando una dormita di Nzonzi punisce la Roma a 15 secondi dal triplice fischio. C’è da cambiare rotta, e subito.
ROMA
Olsen 5.5 – Salva il salvabile, anche se non regala troppa sicurezza, sopratutto nel gol (per fortuna annullato) di Higuain. Il dubbio amletico esco o non esco per ora è insito in lui.
Fazio 5.5 – Così come il compagno di reparto, non appare in condizione fisica e mentale. Va sempre in apprensione quando gli attaccanti del Milan avanzano verso di lui, e Higuain lo fa penare per 95 lunghissimi minuti. Ammorbidisce la sua prestazione con il gol del momentaneo pareggio di pregevole caratura.
Manolas 5 – Ripete la brutta partita di lunedì. In questo avvio di stagione sembra il lontanissimo parente della colonna greca ammirata l’anno scorso e, realmente, non si conosce bene il motivo. Lotta sì, ma sbaglia tante volte posizionamento.
Marcano 5 – Non è neanche il profilo peggiore del primo tempo soporifero per la Roma, e infatti difende bene e con attenzione per larghi tratti. Poi un errore in disimpegno spiana la strada al Milan, e sbaglia posizionamento in occasione del gol avversario, facendosi sovrastare facilmente da Kessie.
Karsdorp 5.5 – Al rientro da titolare dopo la sfortunata partita dell’ottobre scorso, l’olandese non sfigura, erigendosi a uno dei migliori in campo. Buona la fase difensiva nonostante i clienti scomodi e grande spinta offensiva quando ha spazio davanti a sé. Sostituito a poco dalla fine in palese debito d’ossigeno.
De Rossi 5 – Se contro l’Atalanta era stato il migliore, oggi si amalgama alla mediocrità della squadra. Tantissimi gli errori in fase di regia, e anche in fase di contenimento gioca una brutta partita.
Nzonzi 5 – 95 minuti in campo, ma almeno gli ultimi 25 con molta, molta fatica. La condizione ancora è quella che è, purtroppo. Passa in pochi minuti dalla gloria del gol personale (annullato con la Var per fallo di mano fortuito) all’errore che spiana la strada alla sconfitta.
Kolarov 5 – Più preciso in difesa che in attacco, perché non ha ancora la capacità di spingere come ha fatto per tutto lo scorso anno. Paga ancora, forse, lo scotto fisico del Mondiale. E la speranza è che torni quanto prima al meglio, se no sono guai.
Pastore 5.5 – È chiamato in causa per regalare qualità nell’ultimo passaggio alla squadra, ma è proprio quello che gli manca. Nel primo tempo è più abile a far salire la squadra, nella ripresa tocca una quantità maggiore di palloni non riuscendo a servire con precisioni i compagni in avanti.
Schick 5 – Sembra essere un loop infinito quello in cui è coinvolto il ceco. Oggi, non rende in nessuna delle sue posizioni offensive in cui l’allenatore lo schiera.
Dzeko 5 – Niente da fare, con Schick al suo fianco è come se andasse in difficoltà, non sapendo bene che posizione ricoprire, a tal punto che il bosniaco agisce quasi sempre da ala sinistra. L’unico squillo è nella ripresa, quando sfiora il gol con un sinistro da fermo. Con lo stesso piede, spreca la chance del gol vittoria a 5 minuti dal 90esimo.
El Shaarawy 5.5 – Inserito a inizio ripresa per dare spinta, non fa più di tanto. Sempre sovrastato sulla fascia dal diretto avversario che, in maniera precisa, lo argina senza troppa fatica.
Cristante 4.5 – Un entrata in campo da brivido. Dovrebbe dare quel brio in più di freschezza da subentrato ma non fa altro che sbagliare tutto quello che può. Perde tantissime volte il pallone e non regala mai spunti offensivi ai suoi.
Santon s.v. – Argina bene le offensive di Laxalt e Castillejo nei 10 minuti in cui è in campo, poi naufraga con il resto della squadra.
Di Francesco 5 – La sua Roma non ha ancora un’identità, e i continui cambi tra una partita e l’altra (ma anche all’interno delle stesse) ne sono una testimonianza lampante. Oggi prova a giocare col trequartista, ma sia Pastora sia Cristante deludono. Difesa ancora una volta distratta, tradito anche da Nzonzi e De Rossi nel finale.
Simone Indovino