La Roma e la grande impresa

Lavinia Colasanto -. Impresa. E’ questa la parola adatta per descrivere il girone di Champions League che la Roma ha vinto contro Chelsea, campione d’Inghilterra, Atletico Madrid, due volte finalista negli ultimi 4 anni, e Qarabag, alla prima esperienza nella competizione europea.

Il sorteggio di Nyon non era stato benevolo con i giallorossi che, grazie alle estrazioni di Totti e Shevchenko, erano capitati nel gruppo più difficile della Champions. Inoltre, la batosta subìta contro il Porto nel preliminare di un anno fa, e un nuovo tecnico, peraltro all’esordio in un ambito così prestigioso, facevano pensare ad una facile disfatta.

Così non è stato perché la Roma, con tenacia e classe, è riuscita a gettare il cuore oltre l’ostacolo e a compiere l’impensabile, qualificarsi agli ottavi di finale dopo aver vinto il girone. Solida e a tratti spettacolare, 9 gol fatti, di cui 6 al Chelsea, e 6 subiti, tutti in trasferta e zero in casa. Nessuna squadra in Champions League ci è riuscita.

L’attacco si è dimostrato all’altezza della competizione soffrendo soltanto la difesa rocciosa dell’Atletico Madrid, marchio di fabbrica della squadra di Simeone, avendo sfortuna contro il Qarabag, grandi parate del portiere azero, e disintegrando il reparto del Chelsea. Magari non sarà ai livelli di quello del Paris Saint Germain, 25 gol fatti, o come quello del Liverpool, 23 reti segnate, ma Dzeko e compagni hanno saputo pungere nel momento del bisogno raccogliendo poi i frutti. Spettacolari le partite del bosniaco e di El Shaarawy contro la squadra di Conte.

La difesa, supportata anche dal centrocampo, ha saputo resistere all’urto dei colchoneros all’Olimpico, merito delle parate di Alisson, e agli attacchi ripetuti del Chelsea allo Stamford Bridge. Di Francesco ha costruito un reparto unito e che nessuno si poteva aspettare viste le goleade subìte negli anni precedenti. Infatti la Roma è risultata una delle migliori difese della fase a gironi, all’altezza di giganti come le due di Manchester o il PSG.

I giallorossi hanno dimostrato di potersela giocare con tutte ma ora arriva lo Shakhtar Donetsk, squadra ostica che ha tenuto testa al Manchester City di Guardiola e che ha sbattuto fuori dalla Champions il Napoli. I ricordi per i giallorossi non sono dei migliori ma questa è un’opportunità troppo ghiotta per passare il turno e per entrare ancor di più nell’elite del calcio europeo.

 

Lavinia Colasanto

SPAL-Roma 0-3: le pagelle. Massimo risultato, minimo sforzo. Schick finalmente sul tabellino. Buona la prima per Silva

Simone Indovino – Era necessario non distrarsi e così è stato. La Roma si è dimostrata una squadra mentalmente solida e in grado di imporre la propria superiorità sulla Spal. 0-3 secco il punteggio maturato dopo questo caldo pomeriggio ferrarese, sviluppatosi grazie all’autogol di Vicari nel primo tempo e le marcature di Nainggolan e (finalmente) Schick nella ripresa. Positive le gare di Jonathan Silva, al debutto assoluto, e Gonalons, leader della mediana. Non poteva esserci modo migliore per avvicinarsi al Liverpool, con un terzo posto in cassaforte almeno per un’altra giornata. E le partite sono sempre di meno.

ROMA

Alisson 6.5 – Spettatore non pagante per quasi tutto l’arco del match, si fa trovare pronto nelle due occasioni in cui la Spal si rende pericolosa in zona gol. Attento, nonostante il torpore generale dalle sue parti.

Bruno Peres 6.5 – All’inizio non spinge al meglio, forse poco abituato alle condizioni climatiche e del terreno di gioco. Cresce di rendimento col trascorrere dei minuti, in cui piazza buone sgroppate sulla destra. Prezioso in almeno due occasioni in fase di ripiego, in particolare quella in cui allontana con un calcione una respinta non perfetta di Alisson.

Manolas 6.5 – Ordinaria amministrazione per il greco che non può di certo essere impensierito dalla pochezza degli attaccanti ferraresi. Pecca ancora una volta per quanto riguarda il gioco con i piedi ma a quello, ormai, si è abituati.

Fazio 6.5 – Insieme al compagno di reparto non lascia possibilità ai centravanti avversari, contrastandoli al meglio e sovrastandoli su ogni pallone alto che gravita dalla sua zona.

J.Silva 6.5 – Buona la prima per l’ex Sporting. Finalmente Di Francesco l’ha reputato pronto per far rifiatare l’immortale Kolarov, venendo ripagato con una prestazione ordinata e attenta. Interessanti quei palloni tagliati che mette al centro con il sinistro.

Gonalons 7 – Senza dubbio il match meglio disputato dal francese da quando è approdato nella Capitale. Stavolta la scena in regia è davvero tutta sua; riesce a manovrare al meglio e a far correre inutilmente gli avversari. Un gioiello vero e proprio la palla in profondità per El Shaarawy che purtroppo il Faraone non accoglie al meglio.

Pellegrini 6 – Imprime buona qualità alla propria gara, inserendosi spesso e volentieri tra le linee impensierendo la difesa della Spal. Bellissimo l’assist tagliato col sinistro per la terza rete di Schick; pecca, più di una volta, in zona gol. In quel frangente potrebbe sicuramente far di più.

Strootman 6.5 – Tanta legna e tanta corsa sono le qualità principali messe in mostra dall’olandese in questo caldo pomeriggio. Penalizzato leggermente dal cartellino giallo in avvio, adempie comunque in maniera corretta ai suoi compiti.

Nainggolan 7.5 – Il Ninja tuttofare quest’oggi opera in fase di rifinitura, di pressing e aziona il suo arpione scippa-palloni. Per non farsi mancare niente, dopo diversi tentativi infila Meret con una staffilata di destro per il gol che regala più tranquillità alla Roma.

El Shaarawy 6 – È una vera spina nel fianco per la difesa di Semplici, ma la cattiveria sottoporta non si vede neanche da lontano. E questo è un vero peccato.

Schick 6.5 – Eccoci Patrik, lo stavamo aspettando tutti! Meglio tardi che mai, si dice, e finalmente arriva il primo tanto agognato gol in campionato con la Roma. Perfetto lo stacco di testa che piega le mani di Meret. Buoni i movimenti messi da lui in atto nel corso della partita.

Under s.v. – Fa il suo ingresso sul terreno di gioco quando ormai la partita non ha davvero più nulla da dire.

Perotti s.v. – Qualche spunto personale capace di far intendere che la sua forma fisica è piuttosto buona.

Gerson s.v. – Pochi minuti in campo per far rifiatare Pellegrini.

Di Francesco 6.5 – Serviva mantenere alta, anzi altissima, la concentrazione considerata la delicatezza della partita. I suoi, eccezion fatta per qualche pecca sotto porta hanno rispettato le attese, uscendo dal Mazza col bottino pieno. Bene così, adesso una full immersion nella partita più importante della storia recente della Roma.

Simone Indovino