Simone Indovino – Non sono di certo mancati gli sforzi in questo turno infrasettimanale per la Roma ma, in fin dei conti, in un momento così psicologicamente delicato, l’importante è che siano arrivati i 3 punti. È Under a marchiare per primo la serata capitolina, con un gol importantissimo che sblocca il risultato su assist di Kolarov. Il raddoppio arriva a inizio ripresa grazie a un’autorete dell’ex Zukanovic, beffato dalla traiettoria tagliata ancora del serbo, che beffa il proprio portiere Perin. Siccome se non si soffrisse non si proverebbe gusto, ci pensa Gerson a regalare la sfera al Genoa che va in gol con Lapadula. Per fortuna dei giallorossi i minuti scorrono fino a quando l’arbitro non sancisce la fine della gara: terzo posto riconquistato, ma Lazio e Inter sono ancora lì.
ROMA
Alisson 6 – Sul tiro di Lapadula si posiziona al limite dell’area di rigore ma la sua scelta non si rivela vincente. Nei restanti minuti toglie comunque molte castagne dal fuoco con le sue sempre provvidenziali uscite.
Florenzi 6 – Se fosse stato meno egoista nel finale e avesse appoggiato quel pallone comodo comodo per Dzeko staremmo parlando di una partita quasi eccezionale, perché sulla corsia di destra è un autentico metronomo.
Fazio 6.5 – Il suo capoccione che allontana la punizione finale del Genoa vale tutto il voto in pagella. Lotta con Lapadula tutta la gara avendo sempre la meglio; nulla può sul gol subito poiché spiazzato dall’errore di Gerson e quindi fuori posizione.
Juan Jesus 6 – Gara onesta quella messa in mostra dal brasiliano, che appare meno consapevole delle proprie capacità rispetto al solito compiendo qualche svarione in fase di rinvio. Niente di troppo preoccupante, tuttavia.
Kolarov 6 – Il serbo ci ha abituato a vederlo gestire le forze in alcuni match e questo è uno di quelli. Non manca, in ogni caso, il suo aiuto il fase di spinta sulla sinistra.
Gonalons 6 – Finalmente una partita positiva per l’ex Lione, che si prende la responsabilità della manovra in regia adempiendo in maniera piuttosto corretta ai suoi compiti.
Pellegrini 6 – Ha qualità, è giovane, e di conseguenza potrebbe fare molto di più. Non che pecchi particolarmente in qualche ambito, ma tutta la piazza e sicuramente anche l’allenatore si aspettano molto di più da lui.
Gerson 5.5 – Si distingue maggiormente per la fase di contenimento, in cui è bravo a contrastare con grinta gli avversari, che in quella offensiva, dove è protagonista di alcuni errori basilari in fase di impostazione. Macchia la sua gara con l’errore che porta al gol del Genoa.
El Shaarawy 5.5 – Un passo da invidiare quello di stasera del Faraone, peccato che poi si perda nel momento decisivo dell’azione. Quasi banali i suoi errori quando deve servire i compagni a ridosso dell’area di rigore.
Under 7 – Rispolverato da titolare dopo qualche peripezia dovuta ai problemi fisici e al recente cambio modulo, il turco non si fa attendere e marchia il tabellino alla prima occasione possibile con un’estirada su assist di Kolarov. Buoni spunti, fino a quando cala d’intensità e il mister lo richiama in panchina.
Dzeko 6 – Quando la sfera arriva tra i suoi piedi, i compagni sanno che può smistarla ovunque. Le azioni offensive gravitano intorno a lui ma il gol non arriva neanche oggi: avrebbe dovuto essere decisamente più cattivo e incisivo nel finale quando è anticipato di un soffio dal tentativo disperato del difensore del Genoa.
Manolas 6 – Entra per far legna e aiuta i compagni in retroguardia, rendendosi anche protagonista di un errore in disimpegno al limite dell’arresto.
Schick 5.5 – Potrebbe far di più nei minuti che l’allenatore gli concede, specialmente nelle ultime battute in cui non si capisce con Dzeko sprecando un ottimo contropiede.
Strootman s.v. – Contribuisce a mantenere il vantaggio nei minuti finali.
Di Francesco 6 – Per usare un eufemismo, non è che oggi la sua squadra abbia proprio brillato per concentrazione e tenuta. Vero, l’importante è che i tre punti siano arrivati ma certi cali d’intensità non sono tollerati. Inevitabile pensare al Liverpool, ma c’è un importantissimo terzo posto da difendere fino alla fine.
Simone Indovino