Roma-Barcellona 3-0, le dichiarazioni dei protagonisti. Di Francesco: “L’obiettivo è la finale”

Gianluca NotariRoma-Barcellona 3-0 potrebbe essere considerato il titolo di un film americano di fantascienza, dove i più deboli hanno la propria occasione di vincere contro la tirannia dei più forti. Ma fuori dall’immaginario hollywoodiano, Roma-Barcellona è una bellissima verità. La Roma ha raggiunto per la seconda volta nella sua storia le semifinali di Champions League, prima e unica volta da quando la competizione si chiama così. Un match così a Roma non si era mai visto: anche nella famosa rimonta contro il Dundee United, l’avversario non aveva questa aurea sacrale attorno. Invece, questa volta, l’avversario era il Barcellona di Leo Messi: “Abbiamo battuto i più forti del mondo” dice Kostas Manolas. La sua corsa sotto la Tribuna Monte Mario con le braccia allargate e la bocca spalancata per le urla di gioia rimarrà impressa nella mente di tanti tifosi giallorossi per il resto della loro vita.

Continua il greco: “Ci abbiamo creduto, la Roma c’è, è una squadra forte e merita tutto il meglio. Venivamo da tre brutti risultati e avevamo molto stress. Ci abbiamo creduto e abbiamo dato tutto“. Un’impresa titanica quella dei giallorossi, guidati in campo da Daniele De Rossi e fuori da un allenatore, Eusebio Di Francesco, in assoluto stato di grazia. Sua la mossa vincente del cambio modulo: con il 3-4-3 ha messo la sua squadra in condizione di accettare l’uno contro uno in fase difensiva per guadagnare un uomo a centrocampo. “Ho fatto questa scelta per levargli ampiezza e con gli attaccanti vicini volevo essere più aggressivo. In questo momento, però, mi interessa la filosofia della squadra. Questa vittoria non nasce da stasera, ma da un’identità e un pensiero che porto avanti da tempo anche se non è sfociato alcune volte in delle vittorie che avremmo meritato. Abbiamo cambiato sistema perché avevo studiato il Barcellona e avevo visto che aveva avuto difficoltà contro una squadra con la difesa a tre. Credevo che ritoccando qualcosina saremmo stati ancora più aggressivi e così è stato“.
Infine De Rossi, che con il gol su rigore riscatta l’autogol dell’andata: “La partita dell’andata ci aveva detto che loro erano forti ma non così tanto come negli anni scorsi. Abbiamo avuto occasioni, ci siamo segnati da soli… Non c’era quel distacco“. Per lui, come per Di Francesco, l’avvicinamento alla partita è stato vissuto con speranza, sì, ma anche con consapevolezza:Eravamo consapevoli che sarebbe stato difficile. Ma c’era un pizzico di convinzione. Ma da qui al risultato di stasera ce ne passava. Merito di tutti e del mister“.

Difficile adesso dire dove può arrivare questa Roma: come detto dall’allenatore giallorosso nei minuti subito dopo il fischio finale, “L’obiettivo adesso è la finale di Kiev“, anche se non sarà una passeggiata arrivarci. Le due possibili avversarie, oltre al Liverpool, si sapranno stasera: con chiunque saranno le sfide per la Roma sarà una battaglia. Manolas, però, conosce la strada: “Con il nostro pubblico, nessuno ci può battere”.

Gianluca Notari