Simone Indovino – Risultato molto pesante in terra catalana, che inevitabilmente indirizza la qualificazione. Un cinico 4-1 in favore del Barcellona che soffre tuttavia l’atletismo della Roma nella prima mezz’ora, brava a chiudere gli spazi e tentare le ripartenze. È il clamoroso autogol di De Rossi a spianare la strada ai blaugrana, che da quel momento sfruttano il calo di intensità giallorosso per macinare gioco. Il raddoppio dei padroni di casa nasce da una disattenzione difensiva a cui se ne replica un’altra pochi minuti dopo per la terza rete di Pique. Dzeko riaccende la speranza, ma il goffissimo errore di Gonalons spiana la strada a Suarez che non perdona. La Roma recrimina, giustamente, due rigori: almeno quello su Dzeko è apparso piuttosto evidente.
ROMA
Alisson 5.5 – Stranamente non perfetto, anche nelle piccole cose. Presente quando gli avversari mirano verso la porta, ma alcune sue respinte non sono precise come nel terzo gol di Pique.
Bruno Peres 6.5 – Sembra quasi strano dirlo, ma è lui a sfoderare difensivamente la miglior gara della retroguardia. Mantiene alta la concentrazione per tutto il match, tenendo piuttosto a bada le scorribande di Jordi Alba. Con un po’ di fiducia in più avrebbe potuto tentare qualche sortita offensiva.
Manolas 5 – Alterna momenti di grinta assoluta ad altri in cui la concentrazione sembra svanire nel nulla. Spesso troppo fievole nei contrasti; si perde Umtiti in occasione dell’autogol da lui realizzato e non aggredisce con la giusta cattiveria Suarez che calcia in porta troppo indisturbato.
Fazio 5.5 – Pur conoscendolo bene, nulla può sui repentini cambi di direzione di Messi che lo manda spesso al bar. Fa quel che può, non sfigurando.
Kolarov 5.5 – Tanti, troppi gli errori col suo piede sinistro. I cross che mette al centro non favoriscono mai i compagni sopratutto nei calci piazzati. Sul piano dell’attenzione, non si può criticare la prestazione del serbo.
Strootman 5 – Chiama a gran voce ai compagni di salire, segno che la voglia di fare è alle stelle. Peccato che lo stesso sentimento non sia trasmutato in campo e gli errori nel palleggio siano davvero troppi.
Pellegrini 4.5 – Sarà l’atmosfera, sarà il Camp Nou che rende piccoli piccoli, ma la partita è da horror. Pochissimo il contributo conferito in mezzo al campo alla squadra e un’enormità di palloni persi. Ha grosse colpe sulla prima rete, in cui tenta un dribbling folle al limite della propria area. Non esente da responsabilità anche nelle marcature sul secondo gol subito.
Florenzi 5.5 – Schierato alto per consentire un’adeguata copertura a Bruno Peres, adempie al suo compito in maniera un po’ disordinata. Di Francesco contava anche sulla sua cavalcata per tessere delle ripartenze ma il romano non riesce ad accontentare il tecnico.
Perotti 5.5 – Partita molto complicata per l’argentino, che se la deve vedere con Semedo in versione robot. Le avanzate dell’avversario lo mettono in apprensione non permettendogli di esprimersi al meglio. Si divora un gol di testa a inizio ripresa, si riscatta parzialmente fornendo l’assist a Dzeko. Ma quell’errore pesa, e tanto.
Dzeko 6 – Recrimina, in maniera più che motivata, un rigore a inizio gara. Per oscuri motivi che probabilmente non conosceremo mai l’arbitro non lo concede. Si batte con orgoglio durante i primi 60 minuti per far salire la squadra, poi cala col passare dei minuti ma rimette la testa fuori dal guscio per segnare l’unica rete della Roma.
Gonalons 4.5 – L’errore commesso allo scadere che ha regalato un cioccolatino a Suarez non si può proprio perdonare. Insensata la sua voglia di stoppare il pallone nella propria area di rigore in mezzo a tanta confusione.
El Shaarawy 5.5 – Non entra in campo con la cattiveria giusta, facendosi sempre sovrastare da Jordi Alba.
Defrel 5.5 – Dà una buona spinta offensiva alla squadra, andando immediatamente vicino alla rete personale. Peccato che un intervento felino di Ter Stegen gli neghi la gioia del gol al Camp Nou.
Di Francesco 5.5 – Non è che si possa imputare più di tanto all’allenatore. La gara è stata preparata nella maniera corretta e i primi 35 minuti lo dimostrano. Una squadra corta, attenta e pronta a ripartire. Il primo svantaggio fa inevitabilmente sfumare la fiducia della Roma, che in pochi minuti compromette gara e qualificazione. Troppi gli errori individuali dei suoi centrocampisti, che sembra abbiano smarrito la tecnica di base.
Simone Indovino