Crotone-Roma 0-2: le pagelle. Radja, la Calabria fa sorridere. El Sha al posto giusto al momento giusto, Alisson c’è sempre

Simone Indovino – Serviva rispondere immediatamente all’Inter e la Roma non si è fatta attendere. 0-2 in casa del Crotone e successo importantissimo per quanto riguarda la corsa Champions. Sono El Shaarawy e Nainggolan i mattatori della partita odierna, non semplice come può apparire. La grande ragnatela messa in atto da Zenga reca fastidio alla manovra capitolina che poi emerge grazie alle qualità dei suoi. Protagonista ancora Alisson, che tiene a galla la sua squadra compiendo un miracolo in uscita su Trotta, che aveva approfittato di un buco di Fazio.

ROMA

Alisson 7 – Vuoi o non vuoi entra sempre tra i migliori della giornata. Si immola in uscita su Trotta pronto a spedire il suo sinistro verso la porta, tenendo il vantaggio i suoi compagni. Bene, come sempre.

Bruno Peres 6 – La paternità non ha scalfito il brasiliano che si è reso protagonista di una gara positiva in cui, contrariamente alle sue solite prestazioni, è spesso arrivato sul fondo mettendo palloni interessanti al centro.

Juan Jesus 6 – Buon comportamento ordinario del centrale brasiliano, che fa a spallate e gestisce con intelligenze le avanzate degli avversari.

Fazio 6 – Sempre ben posizionato, rischia di macchiare la sua gara a causa di un controllo difettoso che permette a Trotta di scappare verso l’area di rigore. Per fortuna in porta ha un Alisson in stato di grazia.

Kolarov 6.5 – Gara sicuramente meno consistente rispetto quella di martedì. Il serbo, ancora orfano di un sostituto all’altezza, gestisce le energie fino a quando piazza il precisissimo cross vincente per El Shaarawy.

Gonalons 6 – Partenza in sordina, in cui sbaglia diverse aperture anche senza pressione. Migliora il suo rendimento col passare dei minuti, guadagnandosi un’onesta sufficienza.

Pellegrini 5.5 – Ci si aspetta sempre di più dal centrocampista romano che non sta riuscendo a compiere il passetto decisivo per risultare determinante. Quest’oggi tanta corsa ma altrettanti errori in manovra che non aiutano la già lenta trama di gioco della squadra.

Nainggolan 7 – L’aria calabrese fa bene al belga che si ripete allo Scida dopo lo scorso anno. Pregevolissimo il sinistro con cui mette in cassaforte il risultato; bravo a dare continuità e costanza all’interno di tutti i 90 minuti.

Gerson 5.5 – Il terreno di gioco che rallenta il pallone non aiuta il sinistro del brasiliano, che si è tuttavia dimostrato poco cattivo e cinico nei 70 minuti concessogli quest’oggi dall’allenatore. In determinate situazioni avrebbe potuto imprimere più cattiveria per impensierire i difensori avversari.

Dzeko 6 – Si mangia un gol con la porta spalancata, ma è buon protagonista delle manovre offensive giallorosse. Con gli spazi chiusi è lui a tornare in zona mediana a prendersi il pallone. Dopo una settimana caratterizzata dal gol qualificazione con lo Shakhtar e il compleanno, gli perdoniamo il fatto di non aver timbrato il cartellino oggi.

El Shaarawy 6.5 – Non qualitativamente la sua miglior prestazione stagionale, ma il gol che sblocca il risultato è di vitale importanza all’interno di una gara non semplice. Ha il merito di farsi trovare al posto giusto al momento giusto, sfruttando il perfetto cross di Kolarov.

Strootman 6.5 – Col suo ingresso in campo al posto di Pellegrini la manovra giallorossa acquista più brillantezza e velocità. Prezioso anche in fase di contenimento durante i minuti di assalto avversari.

Florenzi 6.5 – Ingresso in campo più che positivo per il classe ’91 che si dimostra una spina nel fianco per la difesa avversaria, servendo un perfetto pallone e Under e andando vicino al gol personale.

Under s.v. – Qualche minuto finale sulla corsia di sinistra, dove si mangia un gol praticamente fatto. Perdonato, Cencio.

Di Francesco 6.5 – Non era facile riprendere la concentrazione dopo la bellissima qualificazione europea. Ci è riuscito il mister, che ha dato una mentalità vincente ai suoi che sono apparsi concentrati per tutto l’arco della gara nonostante il grande lavoro fisico degli avversari. Bene così, serve non fermarsi.

Simone Indovino

Eusebio e la Roma che non vorrei

Lavinia Colasanto – La Roma non c’è più. I giallorossi cadono in casa contro la Sampdoria per 1-0 sprofondando in un abisso che sembra essere senza fine. Che sia una serata difficile lo dimostrano i cori contro la società poco prima della partita e un avversario che mette subito alle corde la squadra di Eusebio Di Francesco che, come Rocky Balboa contro Apollo Creed, incassa i colpi senza andare giù, grazie ad un Alisson che si conferma il petalo più prezioso della rosa.

La prima mezzora della Roma è da mani nei capelli. I capitolini fanno fatica a superare la metà campo, sbagliano appoggi facili e la Sampdoria non è lesta nello sfruttare le enormi occasioni che capitano a Zapata e Caprari.

La serata è fredda ma i giallorossi riescono a sciogliere il ghiaccio che avevano sulle gambe e prendono fiducia, fino al rigore guadagnato da Under per un fallo di mano di Berezinski. In campo ci sono Dzeko, Strootman, Kolarov, Pellegrini ed anche El Shaarawy, ma sul dischetto si presenta a sorpresa capitan Florenzi che, data la pesantezza del momento e per via della fascia, si prende la responsabilità. Il risultato non è eclatante, terzo rigore consecutivo sbagliato dalla Roma e pubblico che comincia a rumoreggiare.

Si va ai box con una Roma in difficoltà, ma il cambio gomme è perfetto e la grinta con cui la squadra aggredisce l’avversario lo dimostra. Comincia un tiro a bersaglio, ma anche qua si palesano i classici problemi sulla concretezza offensiva. Nelle ultime 5 partite i capitolini hanno segnato soltanto 4 gol, gli stessi di Benevento e Spal, addirittura meno del Verona. Viviano risponde sempre presente consentendo ai suoi di restare in partita.

Il finale è drammatico, un fulmine a ciel sereno colpisce l’Olimpico. Dormita della difesa della Roma, cross di Murru che trova perfettamente Zapata. Jesus non lo vede alle sue spalle, Kolarov non lo segue e il colombiano deposita in rete a porta vuota. Neanche un supereroe come Alisson poteva fare qualcosa.

Finisce la partita, la Roma perde ed arriva una bordata di fischi dai quasi 30 mila presenti. La Curva chiama la squadra sotto al settore ma tutti rientrano negli spogliatoi. Il momento è difficile e sembra essere davvero complicato uscire da una situazione del genere. Il treno per la Champions sta scappando ma ora i giallorossi dovranno guardarsi anche alle spalle.

Lavinia Colasanto