Simone Burioni – Claudio Taffarel non ha bisogno di presentazioni, perché il suo curriculum parla da sé. Portiere, con la maglia del Brasile si è laureato Campione del Mondo ad USA ’94, battendo in finale l’Italia di Baresi, e vice campione a Francia ’98. Ha vinto inoltre due volte la Copa America, nel 1989 e nel 1997. Con i club, Parma e Galatasaray in Europa, ha vinto due volte la Coppa Italia, una Coppa delle Coppe, una Coppa Uefa, una Supercoppa, due volte la Süper Lig e due volte la Coppa di Turchia. Ora è il preparatore dei portieri della Seleçao e del club turco. Intercettato dalla nostra Redazione, Taffarel ha parlato del Brasile, della Roma e di Alisson Becker. Queste le sue parole:
Lei ha vinto molti trofei. Ce n’è uno che ricorda con particolare affetto?
Tra tutti quanti, credo il Mondiale in USA nel 1994. E’ la vittoria più significativa della mia carriera.
Anche quest’anno il Brasile può fare bene…
Si, pensiamo di poter fare bene. Stiamo lavorando bene: c’è un allenatore che ha dato un gioco e tutti i calciatori stanno giocando con continuità. La speranza è questa, ma sai che è importante stare in condizione durante il Mondiale, non solamente adesso.
Ci sono dei grandissimi portieri in Nazionale…
Sono portieri che sapevamo che potessero fare bene in Europa. In particolare mi riferisco ad Alisson, che giocava all’Internacional di Porto Alegre, dove ho iniziato anche io e dove abito. Sapevo che lui in Italia poteva fare molto bene, è un giocatore tecnico, intelligente. Sta giocando al suo livello di sempre.
Per Alisson sei un vero e proprio idolo…
Lui ha iniziato dove giocavo io, era un ragazzino. Ha avuto la sua occasione, faceva benissimo in Brasile. La Roma ha fatto veramente un grande affare: ha pagato poco un giocatore che adesso costa davvero tanto.
Alisson ti assomiglia nella concretezza e l’essenzialità nelle parate? Può essere il tuo erede per il Brasile?
E’ possibile davvero. Quando lo vedo giocare mi ricorda molto me. Lui però è meglio di me, ha già un fisico impostato, anche se al giorno d’oggi in molti hanno questo fisico, ed ha grande tecnica. Nella scuola brasiliana c’è una tecnica particolare, si cerca sempre di fare le cose semplici. Lui continua a fare lo stesso lavoro nella Roma, dove c’è un allenatore dei portieri davvero molto bravo.
Dove può migliorare ancora?
Lui non giocava bene con i piedi, sta migliorando passo dopo passo alla Roma. Questo già è un grande miglioramento. Secondo me deve avere un po’ più di pazienza nel calcolare le uscite basse. A volte lui si precipita subito, dovrebbe valutare un po’ di più, ma è una cosa che impari con le partite.
Il primo anno a Roma è stato difficile alle spalle di Szczesny. Era necessario per adattarsi alla città o avrebbe fatto comunque bene?
Ho sentito molto questo discorso. Se avesse giocato da titolare la scorsa stagione avrebbe fatto comunque le cose che sta facendo ora. E’ arrivato in un momento dove Szczesny stava facendo bene ed è stato bravo ad avere la pazienza di aspettare. Non è facile per un portiere della Nazionale andare in panchina. Questo fa parte del carattere, ha molto rispetto per i compagni. Ora è arrivato il suo momento e lo sta sfruttando, ma se avesse giocato con Spalletti avrebbe fatto comunque bene.
Secondo te la Roma è un punto d’arrivo o un trampolino per Alisson?
E’ una domanda molto particolare. Lui mi dice sempre che è molto felice a Roma, ha la sua famiglia. Chi non sarebbe felice di giocare alla Roma e di vivere nella Capitale? I giallorossi avrebbero dovuto fare un po’ meglio quest’anno, rispetto alle aspettative, ma lui può trascinare questa squadra ad alti livelli. Per farlo deve rimanere più tempo, ma è una scelta molto particolare.
Quanto può valere? 100 milioni?
Non conosco le cifre di mercato, ma ha sicuramente una valutazione in crescita. Lui però non guarda tanto questa cosa, lo sento molto con i piedi per terra. Lui vuole fare bene nella Roma, è la prima stagione in cui gioca veramente. Sa che c’è un Mondiale davanti e per arrivarci deve giocare bene nel suo Club. Alisson ha un contratto, non potrebbe comunque decidere da solo.
Come vedi la stagione della Roma?
La Roma non ti dà la certezze, l’ho detto anche ad Alisson una volta: “La Roma è fatta di alti e bassi”. Quando è alta può fare benissimo, come a Napoli, dove ha fatto una partita splendida fuori casa. La Roma è sempre la Roma, può fare un buon risultato tranquillamente.
Chi può essere l’erede di Alisson?
Secondo me ancora non potete pensare all’erede. Dovete tenere Alisson lì. C’è un giovane però, si chiama Jean, gioca al San Paolo, è un ragazzo che sta facendo bene. Però, ripeto, è ancora presto per sostituire Alisson.
Simone Burioni