Simone Indovino – Tre punti che sanno di boccata d’ossigeno. La segnatura di Under dopo appena pochi secondi poteva far presagire un pomeriggio più tranquillo ma i ragazzi di Di Francesco continuano a essere poco cinici. Poco importa quest’oggi, era necessario tornare a vincere dopo un mese e mezzo. La discubitile espulsione di Pellegrini a inizio secondo tempo ha prepotentemente condizionato la squadra giallorossa che si è abbassata troppo, facendo tenere il pallino del gioco al Verona che tuttavia non ha mai tirato verso lo specchio.
ROMA
Alisson 6.5 – A conti fatti non compie nessun intervento, ma è da lodare per l’attenzione che applica costantemente alla partita. I cross e le palle lunghe sono tutte preda del brasiliano che ha la capacità di leggere le situazioni con largo anticipo.
Florenzi 6 – Gara ordinata senza particolari spunti da parte del classe ’91, che si è forse dimostrato un po’ a corto di fiato.
Manolas 6 – Gli attaccanti del Verona sono veramente poca roba per impensierire il greco, che con diligenza svolge il suo ordinato compito di pulizia dell’area. Qualcosa da rivedere per quanto riguarda il gioco con i piedi.
Fazio 6.5 – Quest’oggi è finalmente ritornata l’attenzione a cui eravamo abituati. Petkovic non lo mette mai in difficoltà e l’argentino è attento in qualsiasi circostanza. Preziosissimo in fase area, si diletta col pallone tra i piedi in uscita dalla propria area di rigore.
Kolarov 5.5 – Forse in cuor suo spera che il nuovo acquisto Silva si rimetta il prima possibile, perché è palese che il serbo necessiti di riposo. Poco lucido anche in determinate scelte, ma difende con ordine e dalle sue parti non si passa.
Pellegrini 5 – Ancora una volta era stato tra i più propositivi della zona centrale del campo, coniugando fase difensiva e offensiva. Il suo fallaccio punito dal, seppur dubbio, rosso diretto, mette tuttavia in grande apprensione la sua squadra per il resto della partita.
Strootman 6 – Col 4-2-3-1 cambia ancora una volta il suo modo di agire a centrocampo, ma ben si comporta gestendo con sicurezza il possesso. Potrebbe suggellare la sua gara con una rete allo scadere ma arriva al tu per tu con Nicolas totalmente stremato.
Nainggolan 7 – Si carica il peso della squadra sulle spalle. Giocando in posizione più avanzata ha certamente la possibilità di incidere e lo spazio che ritaglia per Under in avvio è la testimonianza. Quando la Roma rimane con l’uomo in meno, è il vero leader e trascina i compagni a suon di scatti verso un’agognata vittoria.
Under 7 – Tre indizi fanno una prova, e alla terza gara da titolare arriva anche il primo gol in maglia giallorossa. Sinistro secco dopo appena 47 secondi che fulmina Nicolas e garantisce il vantaggio. Oltre il gol, un prezioso aiuto in fase di ripiegamento nonostante il vistoso calo nella ripresa che porta alla sua sostituzione.
El Shaarawy 5.5 – Si rivela più prezioso in fase difensiva rispetto a quella offensiva. In particolare nella prima frazione di gioco, potrebbe raddoppiare appoggiando facilmente in porta su un assist di Dzeko ma il Faraone non impatta clamorosamente il pallone. Con l’uomo in meno le sue azioni offensive sono ancora più oscurate.
Dzeko 5.5 – Di tutte le occasioni avute, almeno una avrebbe dovuto realizzarla. Nel primo tempo è molto più dentro la manovra rispetto alla ripresa, a causa dell’abbassamento repentino dei compagni. Peccato che dopo alcune settimane tribolate non abbia messo il suo timbro alla partita.
Gerson 6 – Rileva Under e conferisce alla squadra un buon passo e una buona fisicità volti a difendere il risultato.
Perotti s.v. – Poco tempo a disposizione, vero, ma anche in quello scampolo di gara avrebbe potuto incidere di più.
Defrel 6.5 – Sostituisce uno stanchissimo Dzeko e in quei pochi giri d’orologio che disputa la squadra si alza. Il francese ha un ottimo spunto a pochi secondi dal termina in cui si beve la difesa avversaria e offre a Strootman.
Di Francesco 6.5 – Il mister dopo la crisi di risultati spolvera un nuovo modulo (auspicato da tanti) e dopo appena 47 secondi la Roma va in gol. La pecca è quella di non chiudere la partita nel primo tempo, sprecando troppe occasioni. Con l’uomo in meno la sua squadra raccoglie le giuste forze mentali per portare a casa il risultato.
Simone Indovino