Margherita Bellecca – Alisson, Manolas, Nainggolan e Dzeko. Che cos’hanno in comune? Facile, tutti e 4 sono giocatori della Roma, ma la risposta non è questa. Questo poker è la catena di montaggio della squadra di Eusebio Di Francesco che, quando ben oliata, riesce a spaccare le partite, ma che, quando uno di questi ingranaggi si arrugginisce, diventa prevedibile facilitando il compito agli avversari.
Alisson – Il portiere ha il compito di parare e fin qui pochi dubbi ma il brasiliano ha fatto molto di più. È diventato un leader tanto silenzioso quanto determinante. Ha parato tiri da lontano, ravvicinati, bombe sotto la traversa e conclusioni a giro a fil di palo. Certo se il portiere non para allora diventa un problema ma la Roma, al momento, non corre un pericolo del genere e spera di non correrlo nemmeno nel futuro, vista la concentrazione massima con cui l’estremo difensore affronta le partite.
Manolas – Di certo il greco non è sempre attento e qualche volta risulta distratto. E’ il difensore più forte della rosa ed è chiamato a comandare la linea arretrata con Fazio. L’inizio di stagione non è stato esaltante, tra il rinnovo di contratto che non arrivava e qualche prestazione che ha lasciato a desiderare. Quando non c’è o quando abbassa il suo livello di gioco si nota, vedere la gara col Sassuolo quando Jesus, entrato al suo posto, si è fatto beffare da Missiroli, ma, nei momenti in cui è al massimo della forma, Manolas è insuperabile.
Nainggolan – L’esclusione dai convocati per la partita contro l’Atalanta ha fatto scalpore. Il belga, per tutti questi anni, è stato letteralmente un punto fermo della Roma fornendo grinta e qualità alla squadra. In campo dà sempre tutto ma spesso si ritrova a correre per due se non addirittura per tre. Poco supportato dal centrocampo il Ninja sembra più volte un soldato in missione, andando incontro ad ogni pallone e perdendo, in qualche occasione, lucidità nel momento di fare la giocata.
Dzeko – E’ il punto di riferimento della squadra, il finalizzatore delle azioni della Roma e se non segna è un problema che diventa grave contando, inoltre, i tiri verso la porta, 75 in totale. Nelle ultime partite sembra essere più in forma e questo può far sorridere Di Francesco nel momento più duro della stagione. La sua assenza dai marcatori, 2 gol segnati nelle ultime 16 partite, si è fatta sentire troppo e i giallorossi hanno pagato caro questo periodo di crisi.
I 4 moschettieri sono pronti a mettersi in gioco per la Roma, per farla tornare in piedi perché l’obiettivo della qualificazione alla Champions League sarà duro da conquistare, Inter e Lazio daranno battaglia fino alle fine, ma è ampiamente alla portata dei giallorossi.
Margherita Bellecca