Margherita Bellecca – Il mondo del calcio e tutti gli appassionati di questo sport piangono Antonio Valentin Angelillo che venerdì 5 gennaio, è venuto a mancare all’età di 80 anni. 33 gol fecero di lui il primatista di reti segnate in un campionato di serie A a 18 squadre.
Era la stagione 1958-1959 e l’angelo dalla faccia sporca, giocava nell’Inter già dall’anno precedente. Arrivato in Italia nel 1957, dopo aver giocato nel 1956 nel Boca Juniors ed aver vinto la Coppa America con l’Argentina, sua terra natia. Nonostante il Boca volesse riportarlo in Argentina, nel 1961 per 270 milioni passa alla Roma, debuttando anche nel 1962 in Nazionale Italiana, neutralizzato grazie alle origini del nonno. Nel 1965, passa al Milan poi successivamente al Lecco e infine chiude la sua carriera agonistica nel 1971, dopo aver giocato anche nel Genoa.
Nello stesso anno comincia la carriera da allenatore iniziando con una squadra dilettantistica, l’Angelana di Santa Maria degli Angeli, successivamente però, nel 1981, quando Angelillo passa ad allenare nella città toscana di Arezzo, compie un miracolo sportivo. Vince la Coppa Italia di serie C1 portando gli amaranto in serie B e nel 1983-1984 sfiora per 5 punti il passaggio in serie A. Chiude la sua carriera da allenatore nel 1991 passando a lavorare come osservatore dell’Inter in Sudamerica al fianco di Zanetti. Si ritira dal calcio scegliendo di rimanere a vivere ad Arezzo, città dove si è spento.
Angelo Losi, suo ex compagno di squadra nella Roma, ha voluto ricordarlo così: “La scomparsa di Angelillo è stato un duro colpo, fu un compagno di squadra eccezionale, la notizia mi ha lasciato di stucco. Angelillo era un amicone, un ragazzo molto aperto, stava bene con tutti, partecipava molto bene a qualsiasi momento, era facile essere suo amico. È stato uno dei sudamericani più importanti che hanno giocato in Italia”.
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