Simone Indovino – Non se ne esce più. Inizia a diventare una situazione logorante per tutti i tifosi della Roma che devono ingoiare un’altra amara delusione, derivata da questa sconfitta interna contro la Sampdoria. È Zapata che decide il match a circa 10 minuti dallo scadere, sfruttando una clamorosa disattenzione difensiva. Solo parole al vento quelle pronunciate dai protagonisti fino a pochi istanti dall’inizio della partita: la cattiveria e la grinta auspicata non sono state viste neanche da lontano. Il primo tempo è di scarsissima qualità e solo una partita monstre di Alisson permette ai capitolini di stare nel match. Sempre nei primi 45 minuti di gioco Under guadagna un rigore che Florenzi spara addosso a Viviano. La ripresa è di fattura certamente migliore ma come due mesi a questa parta manca la “tigna” per buttare la palla in rete. La Roma di Di Francesco si sta spegnendo lentamente.
ROMA
Alisson 7.5 – Ancora una volta, e viene da dire purtroppo, è l’unico a salvarsi della baracca. Se lo scarto è solamente di una rete il merito è tutto suo. Speriamo che questa sera i dirigenti del PSG non fossero davanti alla tv ma a gustarsi un bel piatto di escargot…
Florenzi 5 – Nervoso e poco concreto rispetto al solito già dai primi minuti di gara. Potrebbe svoltare la serata trasformando il rigore ma il suo tiro dal dischetto rispecchia il momento della Roma: non vi è alcuna personalità nel suo tiro.
Manolas 5.5 – Meglio del compagno di reparto, ma rimane insufficiente anche la sua partita.
J.Jesus 4.5 – Di Francesco concede un turno di riposo a Fazio schierando il brasiliano: mai scelta fu più avventata. Trascorre tutta la gara in balia di Zapata, che con la sua fisicità lo mette in difficoltà, compresa l’azione del gol in cui si fa sorprendere alle spalle.
Strootman 5 – La lentezza è la qualità in negativo che caratterizza tutta la partita dell’olandese. A Milano un piacevole fuoco di paglia per quanto riguarda il ruolo di regia, che dalla prossima gara tornerà sulle spalle di De Rossi.
Pellegrini 5.5 – Perde un po’ di smalto rispetto all’apparizione di mercoledì sera. Specie nel primo tempo, è fuori dalla manovra e lento nella costruzione del gioco, perdendo numerosi palloni. Pesano le due ghiottissime occasioni non concretizzate dal centrocampista romano nella ripresa, su cui avrebbe dovuto mostrare più determinazione.
Nainggolan 5 – Quanto manca il vero Ninja a questa Roma. Non riesce più a giocare come sa, penalizzato da uno schema di gioco (assieme a una condizione non proprio brillante) che sopprime tutte le sue enormi qualità.
El Shaarawy 5.5 – Tanta voglia ma altrettanta confusione per il numero 92. Primi 45 minuti quasi da spettatore, sale leggermente in cattedra nella ripresa mettendosi a scambiare bene con Florenzi e Pellegrini sulla corsia di destra. Non tira mai verso la porta e questo grava sulla sua prestazione.
Under 6 – Se non avesse centrato in pieno volto Viviano da pochissimi passi sarebbe stato l’eroe della serata. Con i suoi spunti si dimostra una spina nel fianco per la difesa doriana ed è anche sfortunato quando si procura il rigore. Se non ci fosse stato il tocco di mano avversario è probabile che, vedendo gli svariati replay, la palla si sarebbe depositata in porta.
Dzeko 4.5 – Il bosniaco era già in un momento non positivo prima del mercato, figuriamoci adesso che da circa 10 giorni il suo nome appare in qualsiasi giornale e telegiornale. Partita pessima, in cui tocca pochissimi palloni. Quando ha una buona occasione, si pesta i piedi da solo e produce un tiro debolissimo da posizione comoda.
Defrel 5 – Un quarto d’ora circa da corpo estraneo.
Perotti s.v. – Messo per tentare il tutto per tutto, si unisce alla pochezza dei compagni.
Antonucci s.v. – Non è che sia sempre Natale, mister.
Di Francesco 4.5 – Non esistono più giustificazioni. Gestione della partita totalmente scriteriata: i cambi non fanno altro che penalizzare la rosa giallorossa. Ha deciso di allenare, come detto da lui stesso, la Roma anche nei momenti di difficoltà, ma è proprio lui che da questa difficoltà deve far uscire i suoi ragazzi. Altrimenti stop, di tempo non ne esiste più.
Simone Indovino