Roma-Qarabag 1-0: le pagelle. Quanta fatica, ma che regalo di Perotti! Pass per gli ottavi staccati da primi nel girone

Simone Indovino – Chi dava la Roma per spacciata dopo il sorteggio di agosto è adesso costretto a ricredersi. Il sigillo di testa di Perotti regala il successo interno ai giallorossi contro il Qarabag e il conseguente passaggio agli ottavi. Il contemporaneo pareggio tra Chelsea e Atletico Madrid regala anche il primato nel girone a Di Francesco, a cui si deve attribuire tanto merito per questa splendida cavalcata. Un primo obiettivo stagionale può definirsi raggiunto, spazio adesso all’urna di Nyon che dirà ai capitolini quale sarà il club da affrontare nel successivo turno.

ROMA

Alisson 6.5 – Guarda la gara da spettatore per quasi 90 minuti, fino a quando è costretto a mettere in atto i suoi riflessi e parare di istinto un colpo di testa ravvicinato degli avversari.

Florenzi 7 – Una quantità di corsa impressionante messa in mostra quest’oggi dal calciatore romano. È la vera arma in più dei giallorossi sulla fascia destra e si dimostra super attento in fase di copertura.

Manolas 6.5 – Buona la guardia del difensore greco, che in coabitazione col compagno di reparto argina con attenzione i fievoli attacchi della squadra ospite.

Fazio 6.5 – Match impeccabile, se non fosse per il buco nel finale che costringe Alisson a sporcarsi i guantoni per la prima volta. Positivo anche con il pallone tra i piedi: mai in ansia, gestisce bene il possesso.

Kolarov 6.5 – Partenza così così, in cui sbaglia diversi cross non da lui. Col passare dei minuti sale in cattedra fino a toccare l’apice a due minuti dallo scadere dove rischia di timbrare il cartellino dopo un’azione personale sulla sinistra.

De Rossi 6.5 – Più prezioso in fase di rottura che di impostazione. La velocità di manovra del Capitano non è veloce e questo spesso penalizza le azioni di ripartenza della Roma. 92 minuti comunque positivi per il classe ’83.

Strootman 7 – Gara incredibile dell’olandese che mantiene la buona linea messa in mostra venerdì. Da mezzala scambia continuamente con Perotti e Kolarov e i suoi movimenti mettono spesso in difficoltà la retroguardia avversaria. Di Francesco ha bisogno della prestanza dell’olandese.

Nainggolan 6.5 – Non la solita partita a cui ci ha abituato il Ninja, specie nel primo tempo. Cresce nel finale del primo parziale e nella ripresa, dove conclude spesso a rete rendendosi pericoloso.

El Shaarawy 6 – Gara con pochi spunti offensivi da parte del Faraone, che limita tuttavia la sua poca incisività con una buonissima corsa sulla fascia destra. Di Francesco inserisce Gerson al suo posto per conferire forze fresche alla squadra.

Perotti 8 – Aveva regalato la qualificazione ai gironi di Champions il 28 maggio, regala gli ottavi il 5 dicembre. Sette mesi in cui l’argentino ha messo in atto una crescita tecnica, fisica e mentale non indifferente, che fa di lui una delle colonne portante della Roma.

Dzeko 5.5 – Non mostra la cattiveria che tutti avrebbero voluto vedere in questa delicata serata. Vero che la manovra lenta dei compagni non lo favorisce, ma avrebbe potuto certamente fare di più anche nell’occasione avuta allo scadere.

Gerson 6.5 – Ancora un ingresso positivo da parte del brasiliano, che sbaglia qualche dribbling di troppo ma morde le caviglie agli azeri e fa ripartire sempre i suoi.

Pellegrini s.v. – Pochi giri d’orologio disputati con grande intelligenza.

Di Francesco 7 – Non tanto per la partita odierna ma quanto per il percorso generale compiuto in queste sei partite. Ribalta i pronostici estivi e trascina a braccetto la Roma agli ottavi di finale di Champions League. Un traguardo prestigioso che può dare una carica non indifferente ai suoi, che deve essere messa in atto sin da domenica in campionato.

Simone Indovino

Ad un passo dalla qualificazione

Margherita Bellecca – E’ l’ultima partita della fase a gironi della Champions League per la Roma che allo Stadio Olimpico sfida il Qarabag, alle 20.45 nel martedì europeo. I giallorossi si presentano nel migliore dei modi al match avendo vinto contro la Spal per 3-1. Seconda nel girone, a quota 8 punti, e ad un passo dalla qualificazione agli ottavi, è questa la situazione della squadra di Eusebio Di Francesco a cui basterà battere gli azeri per avere il pass al turno successivo, altrimenti dovrà aspettare il risultato di Chelsea-Atletico Madrid. Il Qarabag, invece, è già eliminato e non ha nessuna possibilità di accedere all’Europa League.

I padroni di casa si presentano alla decisiva partita con tutti gli effettivi eccezion fatta di Karsdorp e Defrel, alle prese con i rispettivi infortuni. A differenza del campionato ci sarà Daniele De Rossi a prendere per mano la squadra schierandosi davanti alla difesa e facendo reparto con Nainggolan e Strootman. Di Francesco, quindi, si affida ai senatori per non sbagliare componendo la difesa con Florenzi, Manolas, Fazio e Kolarov, a protezione di Alisson. In attacco, forse, l’unico dubbio dell’abruzzese perché Schick potrebbe essere la grande sorpresa dopo i 25 minuti giocati contro la Spal. A rischiare è Perotti che è alle prese con un’infiammazione al ginocchio. L’argentino è comunque favorito sull’attaccante ceco. Sarà uno sprint a due mentre gli altri posti sono assegnati ad El Shaarawy, 4 gol e 2 assist nelle ultime 7 partite, e a Dzeko, tornato a timbrare il cartellino dopo un digiuno in campionato di due mesi.

Il Qarabag non verrà in vacanza ma cercherà di mettere in difficoltà la Roma, come fatto nelle due partite contro l’Atletico Madrid, quelle che stanno permettendo ai giallorossi di prenotare un posto in Paradiso. Il match dell’andata ha fatto drizzare le orecchie a Di Francesco perché anche gli azeri dispongono di giocatori di qualità, come Ndlovu. Mister Gurbanov, però, dovrà rinunciare a tre quarti della difesa titolare visto che non ci saranno Sadygov, squalificato, Agolli e Huseynov, infortunati. L’assenza veramente pesante, però, sarà quella di Pedro Henrique, che ha segnato nella partita d’andata, anch’esso squalificato. Dopo questa partita il Qarabag, almeno per quest’anno, saluterà l’Europa e lo vorrà fare cercando una vera e propria impresa.

L’unico precedente tra le due squadre è quello di settembre quando la Roma si impose a Baku per 2-1 grazie alle reti di Manolas e Dzeko, correndo, però, qualche rischio di troppo. Brutto viatico, invece, per il Qarabag contro le italiane viste le 0 vittorie su 5 partite. Il bilancio si completa con un pareggio e 4 sconfitte.

Unica pecca di una giornata che potrebbe essere trionfale è il pubblico che non sarà quello delle grandi occasioni. Tanti fattori non aiutano le persone ad andare allo stadio ma quelli che ci saranno potranno dare una spinta ulteriore alla Roma per passare il turno ed entrare nell’Olimpo dei grandi.

Margherita Bellecca

Roma-Spal 3-1: le pagelle. Dzeko c’è, Strootman e Pellegrini anche. Kostas, serve più concentrazione

Simone Indovino – Arriva un convincente successo in questo venerdì pomeriggio di Serie A: 3-1 alla Spal allo Stadio Olimpico in favore della Roma. Gli ospiti sono stati subito penalizzati dall’espulsione rimediata da Felipe (arrivata attraverso il VAR) e poco dopo ci ha pensato Dzeko a interrompere il proprio digiuno e siglare il vantaggio. Da quel momento partita in discesa per i ragazzi di Di Francesco che hanno arrotondato con Strootman prima e con Pellegrini poi. Unica pecca, il rigore concesso da un momento di annebbiamento di Manolas che porta alla segnatura dell’ex Vivianinonostante l’iniziale respinta di Alisson.

ROMA

Alisson 6.5 – Al terzo tentativo (quarto se consideriamo la prima battuta di Viviani, poi ripetuta) ribatte un calcio di rigore. Peccato che i suoi compagni non siano altrettanti lesti nell’evitare il gol della Spal in respinta. Si diletta anche in uno sfizioso colpo di tacco in avvio a testimonianza della padronanza nel gioco con i piedi.

Florenzi 7 – Macina chilometri su chilometri sulla fascia coniugando anche un perfetto gioco con i piedi, divenendo una sorta di regista aggiunto in fase offensiva. Si preserva fisicamente nell’ultimo quarto d’ora in vista del Qarabag.

Manolas 5.5 – Ancora un calo di concentrazione drastico da parte del greco che nel primo tempo si perde in avvio Paloschi, e nella ripresa regala il calcio di rigore alla Spal stendendo Mora in maniera totalmente superflua e ingenua.

Juan Jesus 6.5 – Nella coppia di centrali è il brasiliano a sventare e a gestire le pochissime situazioni pericolose con attenzione e diligenza.

Kolarov 7 – Serbo in versione stantuffo sulla fascia sinistra, a testimonianza di una condizione fisica invidiabile nonostante l’età non veneranda. Pennella col suo dolce mancino tutti i palloni da calcio piazzato, e suggella la gara con un assist perfetto per Pellegrini. Pecca solo di egoismo a metà ripresa, quando tenta la via del gol anziché servire Schick isolato in area.

Gonalons 6 – Alterna momenti di alta qualità in regia ad altri in cui l’intensità è troppo al di sotto dello standard. Subisce un’ammonizione a metà primo tempo e questo lo condiziona leggermente per il resto dei minuti che disputa, tant’è che Di Francesco lo richiama in panchina per non rischiare di rimanere in 10.

Strootman 7.5 – La rete realizzata di prepotenza potrebbe essere un’iniezione di fiducia non indifferente per il centrocampista. La marcatura è andata solamente a suggellare una prestazione finalmente di alto livello, come d’altronde l’olandese ci aveva abituato.

Pellegrini 7 – Arriva finalmente la prima gioia con la maglia giallorossa per il classe ’96. L’inserimento è degno del Perrotta dei bei tempi spallettiani e il colpo di testa è altrettanto incisivo. Sfiora la doppietta personale su calcio di punizione.

Under 6 – Rispolverato dopo diverso tempo, gara così così sfoderata dal turco. Ha attimi in cui mostra a pieno le sue qualità tecniche e di velocista, mentre in alcune situazioni pecca in alcune scelte. I 18 minuti che disputa nella ripresa mostrano una crescita di fiducia e una voglia immensa di trovare il primo gol capitolino.

El Shaarawy 7 – Primo tempo di assoluta qualità, in cui le sue giocate sono sempre deliziose e decisive. Gomis toglie da sotto la traversa un suo bel tiro a giro nel primo tempo; nei secondi 45 minuti la sua gara scende di intensità. Il gol di Dzeko porta anche la sua firma: precisissimo il destro a scavalcare la difesa avversaria che coglie l’attaccante.

Dzeko 7 – Il bosniaco ha ottenuto il sigillo che gli ha consentito di sbloccarsi dopo due mesi tondi tondi in campionato. Si limita a realizzare una sola marcatura, ma è protagonista in tutte le azioni offensive dei suoi e potrebbe imprimere più cattiveria in determinate situazioni.

Gerson 6.5 – Altro buonissimo ingresso in campo del mancino che è stavolta schierato nei tre di centrocampo. Si comporta benissimo in fase di impostazione e di rottura.

Schick 6 – Potrebbe timbrare il suo ritorno all’Olimpico dopo il lungo stop con un gol, peccato che non prenda la mira in maniera adatta con il suo colpo di testa. Può e deve dare tanto in futuro alla fase offensiva della Roma.

Emerson s.v. – Un’ottima sgambata per fargli assaggiare nuovamente l’odore dell’erba. Bentornato!

Di Francesco 7 – Partita subito favorita dall’espulsione di Felipe. I suoi calciatori avevano tuttavia impresso il giusto approccio e, dopo il vantaggio, è stato tutto semplice per i suoi ragazzi. Adesso vedrà da diretto interessato Napoli-Juventus, ma la marcia della Roma non può più subire battute d’arresto stile Genova.

Simone Indovino

Frongia: “Stadio della Roma? Andiamo avanti e realizziamolo. Siamo stati noi a risolvere molti dei problemi che erano stati posti”

David Moresco – Daniele Frongia, assessore allo Sport, Politiche Giovanili e Grandi Eventi dell’amministrazione Raggi, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla redazione di Pagine Romaniste. Intercettato a margine dell’evento “Una stella per Marta“, evento dedicata alla studentessa Marta Russo, il pentastellato ha risposto alle domande riguardanti il progetto sullo Stadio della Roma, arrivato oramai alla sua decisiva approvazione. Queste le sue parole:

Quanta soddisfazione c’è nel vedere un’epopea come quella dello Stadio della Roma giungere finalmente al termine?
Abbiamo tenuto la barra dritta, come detto più volte da parte nostra propendevamo sempre per una conclusione positiva di questa Conferenza di Servizi. Ricordiamo tutti i pareri positivi, abbiamo risolto moltissimi problemi che erano stati posti, poi risolti brillantemente dai nostri uffici, dai nostri assessori competenti e naturalmente dalla sindaca che ha coordinato il lavoro.

C’è ancora l’incognita del Ponte di Traiano: come si risolverà la questione?
Noi abbiamo risolto molti problemi di nostra competenza. Io sono ottimista sul fatto, se anche le altre istituzioni lo vorranno troveremo la soluzione anche su questo.

L’intervento del ministro Lotti, con la telefonata al ministro dei Trasporti Delrio, ha sbloccato la situazione oppure si sarebbe conclusa in modo positivo ugualmente?
A me sembra una cosa costruita, del tutto avulsa dall’iter previsto dalla legge, cioè la Conferenza dei Servizi. Noi abbiamo fatto la nostra parte, quindi le ricostruzioni che dicono che un intervento dall’esterno abbia risolto la situazione mi sembrano fuori dal contesto. Detto questo, noi teniamo alla collaborazione tra le varie istituzioni: Regione e Governo ci aiutino, andiamo avanti nella stessa direzione. Non c’è un colore politico sullo stadio, andiamo avanti e realizziamolo.

La Conferenza riprenderà martedì?
Questo dovete chiederlo all’assessore all’Urbanistica Montuori che coordina i lavori, io non partecipo alla Conferenza dei Servizi. Non so la data.

Se la Conferenza dovesse concludersi in maniera positiva, a quando la prima pietra?
Prima facciamola finire, poi daremo le date. Non saranno date che sembrano promesse politiche, ma saranno date concrete.

David Moresco

Montuori: «Lo Stadio della Roma si farà! Ponte di Traiano? Migliora l’accessibilità, ma servono atti formali»

David Moresco – Siamo arrivati finalmente alla conclusione dell‘epopea dello Stadio della Roma. Lunedì e martedì prossimo si chiuderà la Conferenza dei Servizi. Le prescrizioni, come quelle di Città Metropolitana, sono state sciolte grazie ad alcuni incontri privati e si va dritto verso l’approvazione del progetto. In occasione dell’evento presso la Quasar Design University, durante la giornata di incontro “Orizzonti del Novecento Europeo”, noi della redazione di Pagine Romaniste abbiamo incontrato l’Assessore all’Urbanistica di Roma Capitale Luca Montuori, che ci ha parlato non solo delle ultime novità sulla futura casa giallorossa, ma anche dei suoi gusti artistici e architettonici. Ecco le sue dichiarazioni a PR:

Finalmente lo Stadio della Roma. Possiamo dirlo ad alta voce?
Per quanto riguarda noi sì. Abbiamo lavorato a questa revisione del precedente progetto, che aveva incontrato tanti ostacoli e che era stato bloccato dalla Conferenza dei Servizi. Abbiamo lavorato alla revisione, che rispecchia le linee che abbiamo dato. Per quanto riguarda noi lo Stadio si fa, però c’è una Conferenza dei Servizi che decide, però ci sono quattro pareri, tutti favorevoli, possiamo dire: lo Stadio si fa.

Quanto può dare lo Stadio della Roma alla Capitale ed al movimento calcistico nazionale?
Ci siamo preoccupati di vari aspetti. Primo, che potesse dare il più possibile alla città, allargando il sistema dell’interesse pubblico all’intero quadrante: prolungando al massimo il sistema infrastrutturale, collegando parti di città, ad oggi molto distanti per tempi di percorrenza. Speriamo che alla città possa dare il massimo. Quanto darà in termini al calcio? Io ho una visione sul rapporto tra calcio, politica, stati nazionali e così via. E’ tutto un sistema atipico, nel quale il calcio gioca un ruolo molto importante, rispetto ad anni fa. Non è iniziata oggi, ma potrà dare molto perché oramai le squadre non sono solo persone che giocano a pallone, ma veri e propri sistemi economici. La squadra con lo stadio di proprietà è un sistema economico che ha più valore e quindi si pone sul mercato in maniera diversa ed è importante. L’interesse per la prima applicazione della Legge sugli Stadi è perché si vuole dimostrare che funziona e che altre squadre possano seguire le orme della Roma e costruire con questo sistema lo stadio di proprietà. L’importante è sempre che le città mettano il beneficio pubblico come prima cosa e che queste operazioni devono essere guidate nel massimo interesse pubblico, facendo l’interesse sia della città, ma anche degli investitori privati.

Come riprenderà la prossima Conferenza dei Servizi?
C’è il Rappresentante Unico di Roma Capitale che si siederà al tavolo. In questi giorni si sono svolti incontri tecnici per sciogliere gli ultimi dubbi: la Città Metropolitana ha risolto le sue questioni ed il suo parere diventa favorevole, sciogliendo le prescrizioni che aveva posto precedentemente. Si è data l’immagine di contrasti tra persone, ma queste stanno normalmente al tavolo insieme, si conoscono da anni e lavorano tranquillamente insieme a diversi progetti.

Vi dà fastidio che passi l’idea che una telefonata del Ministro Lotti abbia sbloccato un lavoro che voi fate da mesi?
Noi abbiamo lavorato a questa soluzione da mesi e la Conferenza dei Servizi riguarda questo progetto. Poi c’è un intervento da parte di un Ministro, che per ora è una telefonata e che si dovrà concretizzare in atti, che siano conformi alle norme. Come ben si sa, la Legge sugli Stadi prevede che l’equilibrio economico finanziario sia trovato all’interno dell’operazione, così come noi abbiamo fatto. Nel momento in cui tutto questo si placherà in un’unica soluzione noi saremo contenti. Tutto ciò che migliora l’accessibilità a quel quadrante per noi è positivo.

Ci può spiegare cosa sta accadendo attorno al Ponte di Traiano?
Quando è stata fatta la precedente delibera, il Ponte dei Congressi non era stato finanziato, quindi, per raggiungere l’equilibrio dell’interesse pubblico, era stato necessario garantire un’accessibilità all’area e quindi realizzare un ponte. Quando noi abbiamo preso in mano il progetto, non abbiamo fatto altro che lavorare sul solco di quella delibera, perché altrimenti avremmo dovuto ricominciare la procedura e avevamo sul tavolo degli elementi nuovi che aggravavano la situazione: il vincolo idrogeologico e tutta un’altra serie di cose. Avevamo anche degli elementi che, invece, la alleggerivano. Non approfittare dell’alleggerimento non avrebbe rispettato l’interesse pubblico. Ci dobbiamo ricordare che dare diritti edificatori ai privati è a carico dei cittadini. La possibilità di conferire diritti edificatori è facoltà delle amministrazioni. L’idea del costo zero è sbagliata, quella roba costava un intervento che appesantiva quel quadrante. Noi riteniamo che, all’interno di quella situazione, il Ponte dei Congressi svolgeva la funzione di alleggerimento del traffico ed abbiamo deciso di ridurre le cubature e dare meno diritti edificatori, per avere un equilibrio, che la stessa legge sugli stadi richiede, cioè che vengano fatti quei pochi interventi che permettano di mantenere l’equilibrio economico finanziario. Riteniamo di aver rimesso in equilibrio questa anomalia.

Se durante gli scavi si dovesse trovare un reparto archeologico, che cosa succederà?
Questa volta la risposta è seria, non lo so (ride, ndr).

Secondo lei qual è l’eredità del Novecento?
Secondo me l’eredità del Novecento è la particolarità della modernità italiana. Cioè l’apporto che l’Italia ha saputo dare al momento della modernità nel trovare una propria strada nella relazione con il proprio passato o con la storia, ma non con il passato della retorica. Scusate ma lo dico subito perché altrimenti nasce il problema della retorica nel ventennio. Con il passato nel senso con il paesaggio, con alcuni archetipi o con alcune modalità di relazionarsi con il territorio, che in alcuni posti in Europa non erano il linguaggio della modernità. Io penso ad architetti come Alberto Libera, come lo stesso Giuseppe Terragni, che è sempre stato celebrato per la perfezione della sua modernità. C’è chi lo ha riletto, penso a Franco Purini, che ci ha sempre spiegato come la casa del fascino di Covre in realtà fosse la rilettura della griglia della città romana riportata su un prospetto di un’opera moderna appunto.

Se dovesse scegliere uno dei cinque periodi del Novecento lei, a livello architettonico, quale sceglierebbe?
Se parliamo dell’Italia devo dire che non mi è mai piaciuto l’idea delle correnti o della divisione in periodi. Ho sempre visto la storia come un sistema che va sincronicamente a prendersi dei pezzi che preferisce e li rimette insieme in un altro calderone. Quindi non saprei dire un momento particolare. Anzi per me proprio il rapporto con la storia sta nella possibilità di mettere un edificio del 1920 insieme ad uno del 1350. Cioè di poter mettere il Rinascimento Fiorentino con la capacità di ridurre la superficie e la grafica con Giuseppe Vaccaro e quindi con Venturi. Mi interessa questa capacità di saper leggere attraverso la storia, senza mai chiuderla che è uno dei rischi di chi ha sempre opposto il futurismo al razionalismo. L’errore è stato quello di chiudersi in una interpretazione ideologica e politica. E’ chiaro che il futurismo ha una sua cifra stilistica, è un suo problema estetico anche se ha altri tipi di architettura. Mi piace pensare però che la bottiglia di Boccioni sia un oggetto che ha influenzato tante architetture. Penso anche a Frangheri. Credo che tutta vada letto in questa chiave.

Lei è romano. C’è un edificio o un monumento di Roma che le piace in maniera particolare?
Allora come monumento, prendendo la definizione così prendo tempo (ride, ndr), secondo me dobbiamo escludere gli edifici, perché in quel caso allora potremmo estenderlo anche a problemi urbani come una strada o ad un intervento, prima di diventare assessore mi ero messo a studiare tutto il problema legato a via Giulia come è nata nel rapporto tra politica e realizzazione urbana. Però se dovessi pensare ad un monumento come luogo che mi piace particolarmente, nel termine più tradizionale del termine, è Piazza del Quirinale e quindi la Fontana dei Dioscuri.

David Moresco

Primavera, Roma-Milan 2-1. Partita al cardiopalma decisa da un bolide di Riccardi, tre punti preziosi per De Rossi

(E.Bandini) – Arriva un successo sudatissimo per la Roma Primavera che sconfigge il Milan al Tre Fontane per 2-1. Gara bellissima per tutti i 93 minuti disputati dai giocatori in campo, che hanno dato vita a tantissimi ribaltamenti di fronte. Marcucci apre le marcature, Capanni pareggia per i rossoneri da calcio di punizioni ma ci pensa Riccardi e realizzare la marcatura decisiva. In cattedra anche il portiere Greco, che riesce a parare il rigore calciato da Dias.

IL TABELLINO

AS ROMA (4-3-3): Greco; Bouah (70′ Kastrati), Ciavattini, Cargnelutti, Pellegrini (45′ Valeau); Masangu, Marcucci, Riccardi; Antonucci, Keba, Corlu (67′ Meadows).
A disposizione: Pagliarini, Zamarion, Ciofi, Diallo Ba, Semeraro, Pezzella, Celar, Cappa, D’Orazio, Petrungaro, Besuijen.
Allenatore: Alberto De Rossi.

AC MILAN (3-4-3): Guarnone; Bellodi, El Hilali, Campeol; Bellanova, Pobega, Brescianini (73′ Murati), Llamas Acuna; Dias, Forte (83′ Sinani), Larsen (62′ Capanni).
A disposizione: Zanellato, Merletti, Negri, Sanchez,, Vigolo, Sportelli, Finessi, Bargiel, Bianchi.
Allenatore: Alessandro Lupi.

Arbitro: Ivan Robilotta di Sala Consilina.
Assistente 1: Vincenzo Madonia di Palermo.
Assistente 2: Lucia Abruzzese di Foggia.

Ammoniti: 33′ Pellegrini (R), 73′ Keba (R)
Marcatori: 58′ Marcucci (R), 75′ Capanni (M), 77′ Riccardi (R)

SECONDO TEMPO

93′ – Finisce la partita, vince la Roma!

91′ – Clamorosa occasione per il pari del Milan col tiro di Pobega che coglie incredibilmente il palo.

90′ – 3 minuti di recupero.

87′ – Possibilità fallita dalla Roma per chiudere la gara. Keba imbuca per Riccardi che si presenta a tu per tu con Guarnone, il centrocampista prova a servire l’accorrente Antonucci che viene tuttavia anticipato all’ultimo respiro.

85′ – Pobega prova il tiro col sinistro ma il tentativo risulta troppo debole.

83′ – Ultimo cambio nel Milan. Abbandona il campo Forte, dentro Sinani.

77′ – GOOOOOOL DELLA ROMA!!! Sugli sviluppi di un angolo la palla termina al limite dell’area di rigore per l’accorrente Riccardi che scarica un bolide verso l’angolino basso della porta avversaria.

75‘ – GOL DEL MILAN. Capanni realizza direttamente da calcio di punizione dal limite dell’area di rigore.

73′ – In preda al nervosismo Keba compie un fallo e si guadagna il cartellino giallo. Poco dopo tra gli ospiti Murati entra al posto di Brescianini.

70′ – GRECO PARA IL RIGORE!!!!! Splendido intervento basso dell’estremo difensore che respinge il tiro dagli 11 metri.

69′ – RIGORE PER IL MILAN. Intervento scomposto di Bouah e per il direttore di gara non ci sono dubbi. Lo stesso terzino di De Rossi si infortuna durante il contatto e viene rilevato da Kastrati.

67′ – Avvicendamento tra i capitolini: esce Corlu, al suo posto Meadows.

62′ – Cambio nel Milan: dentro Capanni, fuori Larsen.

58′ – GOOOOOOOOL DELLA ROMA!!! Marcucci realizza il tiro di rigore depositando alla sinistra del portiere avversario.

57′ – CALCIO DI RIGORE PER LA ROMA! El Hilali colpisce il pallone col braccio e l’arbitro indica il dischetto.

52′ – Greco toglie le castagne dal fuoco e con un’uscita provvidenziale sventa la possibile occasione capitata sui piedi di Forte.

50′ – Masangu prova a mettere un pallone teso in area ma il suo cross è stoppato agilmente. Sul cambio di fronte una deviazione di Forte fa tremare Greco.

46′ – Riprende il match.

PRIMO TEMPO

47′ – Finisce il primo tempo dopo 2 minuti di recupero.

45′ – Cambio nei giallorossi. Fuori Luca Pellegrini, dentro Valeau. Il numero 3 ha sentito un leggero dolore durante il calcio e quindi ha preferito lasciare il campo per non rischiare ricadute. Ghiaccio sull’arto in panchina.

43′ – La prima frazione di gioco si avvia verso la conclusione senza particolari spunti.

33′ – Primo giallo della gara per la Roma: il sanzionato è Pellegrini.

30′ – Brescianini impatta di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Per fortuna dei capitolini la sfera termina alta.

28′ – Greco respinge in maniera agevola una conclusione strozzata di Larsen.

23′ – Luca Pellegrini rischia di bagnare il suo ritorno con un gol. Il terzino si invola sulla fascia sinistra e da posizione defilata calcia: conclusione di poco larga.

22′ – Antonucci è ancora colto da un bel lancio ma si alza nuovamente la bandierina dell’assistente di linea.

19′ – Buonissima giocata di Luca Pellegrini che strappa convincenti applausi da parte del pubblico.

16′ – Dopo un avvio rocambolesco, le due compagini sembrano aver abbassato leggermente il ritmo.

8′ – Ci ha provato anche Keba che sfrutta il rimbalzo del pallone e incrocia con il destro. Tipo di pochissimo a lato del palo destro.

6′ – Non c’è un attimo di tregua in questi primi minuti. Stavolta è il Milan ad andare vicino al gol ma Greco compie una parata miracolosa da pochi centimetri.

5′ – Antonucci deposita in gol dopo un perfetto lancio dal centrocampo ma al numero 10 viene segnalata una posizione irregolare.

3′ – Corlu vicino al vantaggio. L’estero si è infilato nell’area di rigore avversaria grazie alla sua tecnica ma il suo tiro non è abbastanza incisivo e respinto dal portiere avversario.

2′ – Giallorossi subito in avanti con un buon sviluppo dell’azione portato avanti da Antonucci. L’attaccante scarica per Riccardi che conclude non prendendo lo specchio della porta

1′ – Inizia la partita.

PRE PARTITA

Ore 14.48 – Le compagini ritornano negli spogliatoi per gli ultimi preparativi prima della gara.

Ore 14.40 – Entrambe le squadre sono sul terreno di gioco per il riscaldamento.

Fabio Simplicio: “De Rossi prendeva in mano la squadra anche quando c’era Totti. Gerson ha imparato molte cose ed arriverà in Nazionale”

(E.Bandini) – Fabio Simplicio, ex centrocampista della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai nostri microfoni. Il brasiliano ha parlato di molti temi: da Daniele De Rossi, passando per Francesco Totti fino ad arrivare ai vari Gerson, Alisson e Bruno Peres. Queste le sue parole:

Iniziamo con il tema caldo dell’attualità: Daniele De Rossi. Domenica l’ennesimo folle gesto con la manata a Lapadula che gli è costata due giornate di squalifica. Lei nel maggio 2011 era in panchina in quel Bari-Roma 2-3 in cui proprio De Rossi diede una gomitata a Bentivoglio: in quel caso fu costretto a saltare le ultime tre gare di campionato. Lei che ha vissuto lo spogliatoio giallorosso cosa ci può dire di De Rossi? Come vive queste situazioni?
Ho avuto l’opportunità di conoscere bene Daniele. E’ un bravissimo ragazzo, mi ha aiutato tanto nello spogliatoio. Era uno dei ragazzi più umili e tranquilli che c’era in squadra. Mi dispiace sentire tutte queste cose contro Daniele perché non lo rispecchiano. Personalmente mi sono trovato molto bene con lui: scherzavamo e giocavamo sempre anche con gli altri ragazzi. Non ho mai visto Daniele nervoso dentro lo spogliatoio.

All’intero di una squadra quindi quanto è importante avere una figura come quella di De Rossi?
Daniele può ancora dare tanto alla Roma. Anche quando c’era Francesco (Totti, ndr) lui prendeva in mano la squadra e la portava in alto nei momenti di difficoltà. Daniele, con tutta la sua esperienza tra la Roma e la Nazionale, è un giocatore importantissimo all’intero dello spogliatoio di qualsiasi squadra.

A proposito di Totti, lei come lo vede in tribuna nelle vesti da dirigente?
Me l’aspettavo di vederlo dirigente, mi ha dato delle buone impressioni in questi primi mesi. Come ho detto prima per Daniele, anche lui ha sempre preso per mano la squadra. E’ un campione del mondo e sa trascinare qualunque grande squadra anche da dirigente. Lo vedo veramente bene in giacca in tribuna (ride, ndr).

Questa sera c’è Napoli-Juventus e due ore prima la Roma gioca contro la Spal. In ottica classifica quanto è importante per i giallorossi portare a casa i tre punti?
La Roma, secondo me, deve sempre per prima cosa fare il proprio lavoro e pensare a se stessa. Quest’anno magari giocando anche la Champions è entrata un po’ in difficoltà a livello fisico, ma ha le potenzialità per fare bene. Speriamo che il Napoli e la Juve pareggino così la Roma è in grado di avvicinarsi.

Quindi secondo lei questa Roma è da Scudetto?
La Roma si avvicina sempre allo Scudetto. Negli ultimi anni ha sempre costruito delle belle squadre e per me, anche se gioca una competizione molto faticosa come la Champions, ha la forza per lottare per il campionato e anche per arrivare in finale di Coppa Italia. Ripeto che in questi ultimi anni ho sempre visto una squadra in grado di poter vincere.

Che cosa ne pensa di Eusebio Di Francesco? Ha stupito molte persone…
Sicuramente è un bravo allenatore. Con lui vedo che la Roma gioca molto meglio rispetto agli ultimi anni. E’ un allenatore esperto con una capacità incredibile di fare giocare bene questa squadra. Con lui la squadra rende di più.

Si aspettava una Roma così competitiva anche in Champions League?
Sì perché la Roma quest’anno ha investito su giocatori importanti, ma soprattutto è riuscita a trattenere anche alcuni calciatori degli anni passati, come Nainggolan o Manolas. Questa è la cosa più importante: una squadra che si conosce da tanto tempo può essere un fattore fondamentale per arrivare fino in fondo in ogni competizione.

Da brasiliano come giudica questo inizio di stagione di Gerson? Si rivede un po’ in lui?
Io ho sempre parlato molto bene di Gerson. Lui ha avuto bisogno del tempo in più per capire il calcio italiano. Quest’anno ha imparato molte cose, è un giocatore più solido e tranquillo. Lo vedo più inserito all’interno della squadra. Sai quando sei giovane e arrivi dal Brasile pensi che sia la stessa cosa giocare in Italia, ma in realtà il calcio è diverso. Lui adesso l’ha capito e finalmente sta facendo bene. Gli auguro di continuare così. Prima o poi arriverà a giocare nella nazionale brasiliana.

Un altro brasiliano che in questo inizio di stagione ha giocato molto bene è senza dubbio Alisson…
Beh Alisson è un grandissimo portiere. Lui a differenza di Gerson era già preparato al calcio italiano. Si sa gestire, ha la testa giusta per fare bene sia con la Roma che con il Brasile. Nel giro di un paio d’anni può diventare uno dei portieri più forti, però per far sì che ciò accada ha bisogno di iniziare a vincere degli scudetti con la Roma e magari vincere anche il Mondiale con il Brasile. Con qualche trofeo diventerà uno dei più forti.

Che cosa manca invece a Bruno Peres per ritornare quello di Torino?
Bruno ha bisogno di continuità. Non deve avere tanti pensieri per la testa, si deve preparare di più per ogni gara perché è un giocatore dal talento molto molto grande. Non è ancora in grado di giocare con la nazionale brasiliana, ma deve capire che ha la capacità di essere incisivo. Quando capirà queste cose sicuramente farà benissimo e giocherà anche in nazionale.

Quali sono i suoi piani per il futuro?
Io adesso ho appena iniziato questa nuova avventura: sono diventato un procuratore. Sto lavorando più qui in Brasile che in Italia. Cerco di trovare qualche nuovo talento. Magari in futuro proporrò qualche nuovo gioiello proprio alla Roma, questo è uno dei miei obiettivi per il futuro.