Coni, la consegna dei Collari d’Oro

Simone Burioni – Giornata davvero importante per quanto riguarda tutto lo sport italiano. Al CONI va in scena la consegna dei Collari d’Oro al merito sportivo, la massima onorificenza conferita dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano. Tanti ospiti illustri tra cui l’ex giocatore della Roma e Campione del Mondo con l’Italianel 1982, Bruno Conti. Presenti anche Beppe Bergomi, Alessandro Altobelli, Dino Zoff, Paolo Gentiloni, Gianni Infantino, Carlo Tavecchio e Bebe Vio.

LIVE

Ore 12:50 – Zibì Boniek all’uscita ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla corsa allo scudetto. Queste le sue parole:

Che cosa ne pensa della lotta alo scudetto? Adesso c’è Juve-Roma…
Quest’anno c’è un buon campionato, sono tutti là davanti a lottare. Sabato una vittoria potrebbe dare morale ad entrambe le squadre.

Il Var?
Il Var è perfetto.

Il Mondiale a 48 squadre è una soluzione giusta?
Credo che 34 squadre bastassero, però se hanno deciso di metterne 48 pazienza. Io ritengo che già con 32 squadre fosse la soluzione migliore, vediamo come andrà.

La Polonia che Mondiale farà?
Siamo contenti di esserci qualificati, vogliamo uscire dal girone poi vediamo.

Le mancherà non vedere l’Italia al Mondiale?
Sempre.

Ore 12:45 – Termina la cerimonia.

Ore 12:40 – Sono stati consegnati i Collari d’Oro ai campioni del Mondo del’82.

Ore 12:10 – Gianni Infantino, presidente della Fifa, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso della premiazione sulla Var e sull‘Italia. Queste le sue parole:

Var? 
Sta andando benissimo anche e soprattutto grazie all’Italia.

Il Mondiale senza Italia? 
Da italiano è veramente tragico, però è così, chi c’è ha meritato di esserci. Ora bisogna lavorare, riformare, innovare e riportare l’Italia sul tetto del mondo dove merita di essere anche nel calcio.

Ore 11:30 – Da sottolineare che Bruno Conti, insieme alla Roma, al termine dell’evento, ha invitato tutti i campioni del Mondo del 1982 a pranzare a Trigoria. 

Ore 11:20 – E’ iniziata la cerimonia di premiazione della consegna dei Collari d’Oro al merito sportivo.

Ore 11:10 – Francesco ‘Ciccio’ Graziani, prima che iniziasse la cerimonia, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai cronisti presenti. Queste le sue parole:

Emozionato per il premio di oggi?
Quando ci sono questi premi ci si sente moto orgogliosi. Quando raggiungi un traguardo così importante, rappresentando la tua nazione indossando la maglia azzurra è ancora più bello, perché non abbiamo vinto solo noi, avete vinto anche tutti voi cittadini italiani.

Che effetto fa ricevere un premio come questo nell’anno in cui l’Italia non va ai Mondiali?
C’è grande rammarico e grande tristezza. Ma lo sport è questo: ci sono momenti esaltanti come quello che stiamo celebrando oggi, e momenti di depressione sportiva come quello che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo ancora, perché man mano che si avvicina il Mondiale il rammarico sarà sempre più grande.

C’è una ricetta per far ripartire il calcio italiano?
C’è sicuramente una ricetta. Innanzitutto l’umiltà, perché se è vero che sono stati commessi degli errori, anche i giocatori andati in campo non hanno reso per quelle che sono le loro potenzialità. Credo bisognerebbe investire di più nel calcio italiano: siamo diventati troppo esterofili, vedo squadre in Serie A con uno o due calciatori italiani, davvero troppi stranieri. Il calcio italiano di questo ne soffre perché bisognerebbe investire di più sui vivai e sui calciatori italiani, ci sono tanti talenti che si perdono per strada, questo invece secondo me è un patrimonio che dovremmo andare a recuperare.

Si aspettava un campionato così competitivo?
Il campionato è bellissimo, potenzialmente ci sono quattro o cinque squadre in lotta anche se la Lazio tra queste è quella tecnicamente meno attrezzata anche se sta giocando un buon calcio e sta divertendo. Devo dire che lo Scudetto è un discorso a quattro secondo me.

La favorita?
Io nei pronostici non ci prendo mai, ma dico la Juventus.

Juve-Roma?
Dico 3 a 1 per i bianconeri, tanto non ci indovino mai con i pronostici (ride, ndr).

Ore 11:00 – Beppe Bergomi e Alessandro Altobelli, prima che iniziasse la cerimonia, hanno rilasciato alcune dichiarazioni ai cronisti presenti. Queste le loro parole:

Zoff era visibilmente emozionato, non è facile riunirvi tutti assieme…
Altobelli: “Assolutamente vero, infatti ultimamente abbiamo creato una chat dove ci sentiamo spesso. Purtroppo credo che Zoff non sappia neanche cosa sia internet (ride, ndr), e quindi non lo sentiamo spesso. Tra l’altro oggi abbiamo un bel pranzo organizzato a Trigoria da Bruno Conti, devo dire che c’è tanto entusiasmo perché è molto tempo che non ci vediamo e abbiamo voglia di abbracciarci”.

E’ ora di vedere un ex calciatore ai vertici della Federazione?
Altobelli: “Sarebbe ora, ma gli ex giocatori non sono politici e per questo hanno poche possibilità”.

Oggi è presente anche Infantino, cosa vorreste dirgli in un momento così critico per il calcio italiano?
Bergomi: “Non è facile in poche parole trovare una soluzione al problema. Io recentemente ho parlato di interventi dal basso, a partire dai settori giovanili, per una rifondazione del nostro calcio con una mentalità diversa. Per il resto diventa difficile in questo momento giudicare e dare le giuste ricette”.
Altobelli: “Credo che sia il momento più basso del calcio italiano, almeno per quanto riguarda la Nazionale. Bisogna ripartire da zero”.

Come si chiama la vostra chat?
Altobelli: “L’ho creata io, almeno ho fatto qualcosa (ride, ndr). L’ho creata un anno fa, avevo tutti i numeri e li ho messi tutti insieme. Hanno apprezzato tutti molto, ma specialmente io perché avevo paura che non accettassero: la chat squilla continuamente, di notte e di giorno, e poi passa di tutto lì dentro”.

Quello che passa lì dentro è un segreto dello spogliatoio?
Bergomi: “Spillo (Altobelli, ndr) trova delle foto dell’82 introvabili”.
Altobelli: “Non posso dirgli dove prendo le foto, altrimenti che amministratore della chat sarei?”.

Dell’Inter cosa pensate?
Altobelli: “All’inizio dell’anno, se ci avessero detto che l’Inter a Natale sarebbe stata prima e che avrebbe lottato alla pari con la Juve, con la Roma e il Napoli ci avremmo messo la firma. Penso che le cose stiano andando bene, ha perso una sola partita ed ha una buona difesa – a parte i tre gol presi con l’Udinese-, ha il capocannoniere, Icardi, e perciò bisogna proseguire su questa squadra”.

E’ da scudetto?
Bergomi: “Io mi auguro che l’Inter arrivi tra le prime quattro, sarebbe il massimo”.

Simone Burioni

Male la prima

Margherita Bellecca – Male la prima. Questo è il titolo per l’esordio da titolare per una delle coppie più attese del campionato, quella formata da Dzeko e Schick. I due hanno inciso poco nella vittoria, tanto brutta quanto fondamentale, della Roma sul Cagliari per 1-0. Tre punti che permettono ai giallorossi di rimanere sul treno che conta, quello che porta allo Scudetto.

Se Di Francesco vorrà proseguire su questa strada dovrà lavorare tanto sull’intesa dei due attaccanti che sabato sera hanno dialogato poco. Il numero 9 sembra completamente un altro giocatore rispetto all’inizio del campionato dove svariava su tutto il fronte d’attacco, ma soprattutto, segnava a ripetizione: 7 gol nelle prime 7 partite e soltanto 1 nelle successive 10. Il calcio di rigore guadagnato contro il Cagliari, dove Dzeko ha dimostrato la voglia di aggredire il pallone, è soltanto una piccola luce in un cielo pieno di nuvole.

L’altro, il numero 14, è un lontano parente di quello visto con la maglia della Sampdoria. La condizione fisica scarseggia ed anche l’intesa con il resto dei compagni non è eccelsa. Ci sarà da lavorare come ammesso da Eusebio Di Francesco dopo il match contro il Cagliari

Tra i due c’è anche un terzo che porta il nome di Diego Perotti, spesso decisivo con i suoi calci di rigore. Questa volta proprio la sua arma principale l’ha tradito. La lenta rincorsa e lo sguardo fisso verso il portiere non hanno distratto Cragno a cui è bastato intuire l’angolo per bloccare il pallone. Tanta tensione per la Roma allentata allo scadere da Federico Fazio che, con una pettata, ha messo in ghiaccio la partita. Finale thriller anche per l’utilizzo del VAR che, dopo un paio di minuti, ha convalidato il gol del Comandante facendo gioire i tifosi per due volte. La decisione non è andata giù a Diego Lopez, tecnico del Cagliari.

Per la Roma ora la Coppa Italia contro il Torino e poi un’altra squadra piemontese: la Juventus che sabato sera, alle 20.45, ospiterà i giallorossi all’Allianz Stadium. Sarà una settimana di fuoco per Di Francesco che spera di passare un felice Natale e di farlo trascorrere ai tifosi della Roma. Non sarà facile, ma serve concentrazione massima per continuare a puntare in alto.

Margherita Bellecca

 

1980, Roma-Torino 0-0 (3-2 d.c.r). La serata magica di Tancredi che regala la 3° Coppa Italia ai giallorossi

Luca Fantoni – Non era un periodo facile. Erano gli anni di piombo. La strage di Ustica e della stazione di Bologna segnarono profondamente l’Italia e il mondo intero. Ma se dal punto di vista culturale e sociale la situazione era tragica, lo stesso non si può dire nell’ambito artistico. Gli AC DC pubblicavano “Back in Black e al cinema uscivano “Il tempo delle mele” e il musical di grande successo “Saranno Famosi (Fame)”. Un film, quest’ultimo, che rispecchia pienamente la Roma di quell’anno. Quel 17 maggio del 1980 infatti, con il successo in finale di Coppa Italia contro il Torino, Liedholm conquistò il suo primo trofeo sulla panchina giallorossa. Sarà il preludio allo scudetto del 1983 e alla finale di Coppa dei Campioni. I capitolini non sono ancora quella squadra dei sogni. Vengono da una salvezza conquistata all’ultimo con Valcareggi alla guida. Quella sera in porta c’era l’eroe, ancora inconsapevole, Tancredi. In difesa giocavano Maggiore, Amenta, Turone e Santarini. De Nadai, Giovannelli e Ancelotti erano i tre centrocampisti, mentre le due ali, Bruno Conti e Benetti, supportavano l’unica punta Pruzzo. Il Torino di Rabitti rispondeva con Terraneo tra i pali. Volpati, Vullo, Masi e Danova erano i difensori. A centrocampo giocavano Sala, Greco, Pecci e Zaccarelli mentre il temibile duo d’attacco era formato da Graziani e Pulici.

LA PARTITA – Da tabellino la partita si doveva giocare in campo neutro. Lo stadio scelto però è un Olimpico stracolmo di tifosi giallorossi, con gli spettatori paganti che sono più di 53 mila. Il Torino, conscio di essere in una situazione ambientale sfavorevole, si limita a difendere e ad amministrare il gioco. L’unica azione degna di nota del primo tempo è una combinazione tra Ancelotti-Pruzzo-Benetti, ben disinnescata da Danova. Nella seconda frazione il match diventa più frizzante con la Roma che ha un’occasione con Ancelotti che prende il palo mentre i granata vanno vicini alla rete con una girata di Pulici su cui però Tancredi si supera. Ai tempi supplementari, con le squadre più stanche, gli “ospiti” si rendono pericolosi con un paio di tiri di Pecci e Graziani mentre i giallorossi prendono un altro legno con una punizione di Di Bartolomei, subentrato all’inizio dell’extra time. L’incontro si trascina ai calci di rigore. Dopo 4 tiri dal dischetto dei capitolini, il Toro si trova in vantaggio 2-1, con due match point a disposizione. A quel punto però, Tancredi si trasforma in saracinesca e la fortuna comincia a girare anche dalla parte della squadra di Liedholm. Graziani calcia altissimo, Santarini segna e Pecci si fa parare il tiro. Parità, si va ad oltranza. Dagli undici metri si presenta Ancelotti che non sbaglia. Per il Torino va Zaccarelli il cui tiro però è intercettato da Tancrediche vola sulla sua sinistra e regala la 3° Coppa Italia alla Roma.

37 anni dopo la situazione è cambiata. Gli anni di piombo sono solo un lontano ricordo, “Back in Black” è il secondo album più venduto di sempre e quel gruppo di ragazzi è riuscito a diventare famoso. Tutto è partito da quella Coppa Italia. Qualcuno dice che è una competizione che diventa importante solo se arrivi in finale. Non è così. È dai successi che si costruiscono altri successi e la Roma di Di Francesco ne ha assoluto bisogno perché sono passati 10 anni dall’ultima volta che un trofeo è arrivato all’ombra del Colosseo. Si può fare anche turnover ma bisogna scendere in campo con la mentalità giusta, affrontando questo match come se fosse una qualsiasi altra partita di campionato. Se poi l’avversario si dimostrerà migliore sul campo verrà applaudito, ma i giallorossi devono dare il massimo per poter fare un passo in avanti verso la finale del 9 maggio e poter dire a tutti, come facevano gli AC DC, “I’ve been too long, I’m glad to be back”. Siamo stati via troppo tempo, dobbiamo tornare a vincere.

Luca Fantoni

Onorare la Coppa Italia

Lavinia Colasanto – Dopo la faticosa vittoria contro il Cagliari, la settimana che porta a Natale per la Roma prosegue con la Coppa Italia dove, allo Stadio Olimpico, mercoledì alle 17.30, affronterà il Torino nel match valido per gli ottavi di finale.

La competizione nazionale potrebbe essere un’ottima vetrina per molti giocatori e Di Francesco non vuole farsi scappare l’occasione. In porta ci sarà l’esordio stagionale per Skorupski che farà rifiatare Alisson. Grandi responsabilità per il polacco visto che il brasiliano non ha subito gol in 12 delle 22 partite giocate dai giallorossi. In difesa spazio a Peres ed Emerson sulle fasce, con il terzino sinistro alla prima da titolare dopo il terribile infortunio del 28 maggio scorso. In mezzo Jesus ed un altro che vuole stravolgere le gerarchie: Moreno. A centrocampo si rivedrà Gonalons, dopo le uscite non convincenti contro Spal e Chievo, dove è mancato De Rossi per squalifica. Col francese Strootman e Pellegrini, mentre Nainggolan riposerà in vista della partita contro la Juventus. Ampia scelta in attacco per Di Francesco che con ogni probabilità farà sedere in panchina Dzeko. Schick, quindi, potrebbe avere una nuova chance da prima punta, sugli esterni, invece, agiranno El Shaarawy ed uno tra Gerson e Under, col turco favorito dopo essere entrato con ottimo piglio contro il Cagliari.

Il Torino, che ha passato il precedente turno contro il Carpi non farà un grande turnover. Mihajlovic tiene a questa Coppa Italia ed è pronto ad affrontare la Roma con le sue migliori armi, mettendo in attacco il tridente composto da Belotti, Berenguer e l’ex romanista Iago Falque. In bilico la presenza dell’altro ex di turno, Ljajic, fattosi male contro il Napoli. A centrocampo il dinamismo di Acquah ed Obi, con la regia di Gustafson. A proteggere Milinkovic-Savic, portiere di Coppa e fratello del giocatore della Lazio, ci saranno De Silvestri, Nkoulou, Lyanco e Barreca. Soltanto panchina per Burdisso.

Partita secca e da vincere. Chi passerà il turno a gennaio se la vedrà con la vincente del match tra Juventus e Genoa. Pochi calcoli per la Roma anche se sabato sera ci sarà da fare visita ai bianconeri in uno scontro che vale una bella fetta di lotta al vertice. Di Francesco lo sa ma sa anche che contro il Torino non si potrà sbagliare perché i giallorossi, fermi a 9 Coppe Italia, vogliono conquistare la decima e il percorso per alzare il trofeo inizia proprio da casa sua.

Lavinia Colasanto

Mercato Roma. A Monchi piace Ante Coric, possibile incontro con l’agente in settimana

David Moresco – Trequartista naturale, Ante Coric è un giocatore estremamente duttile ed impiegabile anche nel ruolo di mezzala o di attaccante. Il giovane classe 1997, alla Dinamo Zagabria dal 2013, è un talento cristallino ed in patria è chiamato ‘Il nuovo Modric. Ha grandi qualità tecniche ed è molto elegante palla al piede. Il ventenne croato, da mesi, è monitorato da squadre di Premier League, come Liverpool e Manchester City, e di Serie A, con Juventus, Sampdoria e Roma in pole. 

CORIC-ROMA – Monchi ha messo gli occhi sul giocatore, che in questa stagione ha realizzato 3 gol e 2 assist in 12 partite ed ha il contratto fino al 2022. Il Direttore Sportivo ha contattato il procuratore, il papà di Ante, ed ha tentato un primo approccio per portare il giocatore alla corte di Eusebio Di Francesco a giugno, nella sessione di mercato estiva. In settimana è previsto un incontro tra il ds e l’agente-padre di Coric per studiare la fattibilità della trattativa. La cifra che la Roma avrebbe intenzione di mettere sul piatto sarebbe di circa 12 milioni di euro, mentre la Dinamo Zagabria ne vorrebbe almeno 15.

David Moresco

Roma non ti far scappare questa occasione!

Margherita Bellecca – Dopo la faticosa vittoria contro il Cagliari, la settimana che porta a Natale per la Roma prosegue con la Coppa Italia dove, allo Stadio Olimpico, mercoledì alle 17.30, affronterà il Torino nel match valido per gli ottavi di finale.

La competizione nazionale potrebbe essere un’ottima vetrina per molti giocatori e Di Francesco non vuole farsi scappare l’occasione. In porta ci sarà l’esordio stagionale per Skorupski che farà rifiatare Alisson. Grandi responsabilità per il polacco visto che il brasiliano non ha subito gol in 12 delle 22 partite giocate dai giallorossi. In difesa spazio a Peres ed Emerson sulle fasce, con il terzino sinistro alla prima da titolare dopo il terribile infortunio del 28 maggio scorso. In mezzo Jesus ed un altro che vuole stravolgere le gerarchie: Moreno. A centrocampo si rivedrà Gonalons, dopo le uscite non convincenti contro Spal e Chievo, dove è mancato De Rossi per squalifica. Col francese Strootman e Pellegrini, mentre Nainggolan riposerà in vista della partita contro la Juventus. Ampia scelta in attacco per Di Francesco che con ogni probabilità farà sedere in panchina Dzeko. Schick, quindi, potrebbe avere una nuova chance da prima punta, sugli esterni, invece, agiranno El Shaarawy ed uno tra Gerson e Under, col turco favorito dopo essere entrato con ottimo piglio contro il Cagliari.

Il Torino, che ha passato il precedente turno contro il Carpi non farà un grande turnover. Mihajlovic tiene a questa Coppa Italia ed è pronto ad affrontare la Roma con le sue migliori armi, mettendo in attacco il tridente composto da Belotti, Berenguer e l’ex romanista Iago Falque. In bilico la presenza dell’altro ex di turno, Ljajic, fattosi male contro il Napoli. A centrocampo il dinamismo di Acquah ed Obi, con la regia di Gustafson. A proteggere Milinkovic-Savic, portiere di Coppa e fratello del giocatore della Lazio, ci saranno De Silvestri, Nkoulou, Lyanco e Barreca. Soltanto panchina per Burdisso.

Partita secca e da vincere. Chi passerà il turno a gennaio se la vedrà con la vincente del match tra Juventus e Genoa. Pochi calcoli per la Roma anche se sabato sera ci sarà da fare visita ai bianconeri in uno scontro che vale una bella fetta di lotta al vertice. Di Francesco lo sa ma sa anche che contro il Torino non si potrà sbagliare perché i giallorossi, fermi a 9 Coppe Italia, vogliono conquistare la decima e il percorso per alzare il trofeo inizia proprio da casa sua.

Margherita Bellecca

 

Lorenzo, nipote di Lando Fiorini: “L’inno cantato dalla Curva Sud un’emozione unica. Mio nonno un’icona per tutta la città”

Gianluca Notari – Partita brutta e caotica quella di ieri tra Roma e Cagliari, decisa all’ultimo minuto da un gol di Fazio dopo il controllo al VAR da parte dell’arbitro Damato. La squadra non ha giocato al meglio, e certamente non sarà una partita da ricordare. O perlomeno non per tutti. Perché Roma-Cagliari è stata anche la partita in cui tutto il mondo giallorosso ha potuto salutare uno degli ultimi idoli di una romanità verace, popolare e calorosa che piano piano sta sempre più sparendo: Lando Fiorini. Ospiti per l’occasione i nipoti dello storico cantautore romano, Lorenzo, Gloria ed il piccolo Valerio, che dopo aver ricevuto cori ed applausi hanno cantato insieme alla Curva Sud lo storico inno scritto dal nonno, “Forza Roma“. Abbiamo parlato con il più grande dei tre, Lorenzo, che ci ha raccontato le emozioni vissute durante la partita e di tutti gli attestati di stima e di affetto ricevuti negli ultimi giorni. Le sue parole:

Partiamo dall’attualità, che emozione è stata ieri essere ospiti allo Stadio Olimpico in un’occasione così speciale?
Un’emozione indescrivibile, abbiamo ricevuto moltissimi messaggi in questi giorni da tutto l’ambiente romano e romanista. L’affetto della gente, l’inno di mio nonno cantato da tutti i tifosi con le bandiere sventolate al vento, una sensazione unica vissuta con i miei fratelli Gloria e Valerio che erano con me a bordo campo. Davvero molto emozionante, così come è stata la partita, tesa fino all’ultimo secondo.

Immagino che vivere da bordo campo l’inno di tuo nonno cantato dalla Curva Sud sia stato davvero toccante…
Assolutamente. Ci tengo a ringraziare in particolar modo Matteo Vespasiani, che è stato con noi ed ha elogiato più volte mio nonno Lando. Era in programma di camminare sotto la Curva Sud durante l’inno, ma purtroppo pioveva molto e non è stato possibile. Ma ripeto, per me ed i miei fratelli anche il solo fatto di essere presenti in una giornata così importante è stato molto emozionante.

Dalla Raggi a Malagò, passando per Totti: sono stati molti i messaggi di stima in questi giorni, vi aspettavate tanto affetto?
Non ce lo aspettavamo, per noi è stata una sorpresa. Solo in questo momento ci stiamo rendendo conto che cosa rappresentasse mio nonno per questa città: per noi è stato sempre e solo nonno, non avevamo questa percezione. Certamente tutti questi messaggi non possono che far piacere.

Qualcuno in particolare da ringraziare?
Non hai idea di quante persone abbiano manifestato in questi giorni il loro affetto per Lando Fiorini: abbiamo ricevuto montagne di messaggi, telegrammi, email, da parte di persone note e non. Tutto il mondo romano e romanista si è speso in questi giorni per farci sentire il proprio affetto. Ho notato in questo periodo che mio nonno era amato non solo dai romanisti, ma anche da moltissimi laziali. Noi sinceramente non lo immaginavamo, e questo ci ha reso davvero orgogliosi. Sai, in queste occasioni c’è sempre qualcuno che purtroppo parla male di chi non c’è più e spesso viene fuori del marcio: con lui invece tutto questo non è successo, mio nonno era amato indistintamente da tutti, al di là della fede calcistica o della città di nascita. Pensa, oltre che laziali e romanisti mio nonno ha messo d’accordo anche le diverse fazioni politiche: in Comune tutti i capogruppo dei partiti hanno osservato un minuto di silenzio ed all’unanimità hanno deciso che si intitolasse una via all’Aventino a suo nome. Un riconoscimento che ci inorgoglisce tantissimo.

Hai un ricordo particolare di tuo nonno?
Io e mia sorella Gloria siamo i nipoti più grandi e ce lo siamo vissuto sicuramente più di tutti. Mio fratello Valerio è ancora piccolo, quindi magari ancora non si rende conto di chi era il nonno. Io con mio nonno avevo un rapporto davvero speciale, anche se purtroppo non poteva essere sempre presente, ma per me è stato semplicemente nonno, e non faceva mai pesare la sua personalità all’interno dei rapporti che aveva all’interno della nostra famiglia. Come detto abbiamo ricevuto moltissimi attestati di stima e davvero tanto affetto da tutti quanti e ci tengo davvero a ringraziare tutti, mio nonno ne sarebbe stato molto orgoglioso.

Come proseguirà ora l’attività dello storico locale di tuo nonno Lando, il Puff?
Ora è mio padre Francesco ad aver preso le redini dell’attività. Abbiamo in mente un progetto davvero speciale che per ora non possiamo ancora svelare, ma è certo che mio padre e noi ci impegneremo al massimo per mandare avanti al meglio il suo locale. Per ora la stagione invernale sta andando avanti con gli spettacoli che avevamo già programmato da inizio anno, abbiamo in programma moltissime serate con tanti attori e comici romani che certamente non deluderanno il nostro pubblico. Poi mio nonno teneva particolarmente all’anno che sta per iniziare, perché il 14 febbraio ricorrerà il cinquantesimo anniversario del Puff, e noi dopo esserci ripresi dallo shock stiamo già preparando un evento bellissimo per qual giorno: sarà una grande festa per omaggiare tutti insieme il grande Lando Fiorini.

Gianluca Notari

Roma-Cagliari 1-0: le pagelle. Fazio man of the match. Male tutti gli attaccanti

Luca Fantoni – La Roma fatica ma vince 1-0, nel recupero, contro il Cagliari. I giallorossi hanno palesato, sopratutto nel primo tempo, la solita mancanza di freddezza sotto porta. Il rigore sbagliato di Perotti ha alimentato i fantasmi di un altro pareggio che sarebbe stato gravissimo ma ci ha pensato Federico Fazio, con il suo primo gol stagionale, a regalare i tre punti ai capitolini. La squadra di Di Francesco si porta a quota 38 in classifica, a -2 dall’Inter ma con ancora la partita con la Sampdoria da recuperare. Ora testa alla Coppa Italia per il match contro il Torino.

ROMA

Alisson s.v. – Nel tabellino a fine partita la voce “tiri in porta” del Cagliari recita il numero zero. Non si deve mai sporcare i guanti.

Florenzi 6 – Il terzino destro della Roma gioca 90 minuti discreti, cercando spesso la sovrapposizione sulla fascia, provando a creare potenziali palle gol. Dietro non subisce quasi mai gli attacchi del Cagliari. L’unico rischio lo regala nel primo tempo quando passa un pallone orizzontale che poteva creare dei problemi ai giallorossi.

Manolas 6 – La colonna greca gioca una partita attenta anche se non è particolarmente impegnato dagli avanti del Cagliari. Ha una sola disattenzione sul tiro alto di Farias, per il resto nessuna sbavatura.

Fazio 7 – Le partite si vincono anche così. Il difensore argentino corona un’ottima prestazione difensiva con un gol che definire importante poco. Senza questo gol la Roma si sarebbe trovata in una situazione difficile con la testa della classifica sempre più lontana. Sta diventando il vero comandante della difesa giallorossa.

Kolarov 6 – Il terzino serbo parte molto meglio nella prima frazione per poi calare nella ripresa. Nel primo tempo è una spina costante nella difesa rossoblu, andando più volte al cross che però spesso non trova nessuno in area. Ha il merito di battere la punizione per il gol di Fazio.

De Rossi 6 – Il capitano della Roma rientra in campo dopo la squalifica e gioca una partita sufficiente. Fà bene schermo davanti la difesa ma si limita al compitino in impostazione. Quanto meno mantiene la calma ed evita espulsioni.

Nainggolan 5.5 – Il belga gioca sicuramente meglio di Pellegrini ma anche lui risulta sottotono. Forse è uno dei più pericolosi della Roma con i suoi tiri da fuori che, però, non vanno mai a buon fine . Dietro si rende protagonista di alcuni buoni interventi in scivolata. Da lui ci si aspetta molto di più. Esce, stremato, per fare spazio a Strootman e anche per evitare eventuali squalifiche in vista della partita di Torino.

Pellegrini 5.5 – Brutta partita per il centrocampista romano. Sbaglia molti appoggi semplici e non dà il suo apporto nella fase offensiva, non tagliando quasi mai in area di rigore. Le cose migliori le fa vedere in interdizione dove sbroglia qualche situazione complicata. Esce al 72° per El Shaarawy.

Schick 5 – Il ceco ha tutte le scusanti del caso. Non è ancora in forma partita, è da poco che si allena con la squadra e non ha ancora recepito bene le indicazioni di Di Francesco ma resta il fatto che la partita di oggi è da dimenticare al più presto. Non trova mai il guizzo e non prova mai la giocata. Schick non è questo, o almeno si spera.

Dzeko 5 – Il bosniaco continua nel suo momento di scarsa forma. Non riesce ad essere incisivo in area di rigore e non aiuta neanche la squadra in fase di costruzione. Viene cercato poco ma anche lui non riesce a fare i movimenti giusti per ricevere il pallone. Ha bisogno di ritrovare la serenità mentale.

Perotti 5 – L’argentino completa il tridente dei “5” romanisti. Il bel periodo di qualche settimana fa sembra passato. Non salta quasi mai l’uomo e le poche volte che lo fa si porta il pallone sul fondo. A coronare questa prestazione deludente ci si mette anche il secondo rigore sbagliato in stagione, fondamentale perché era forse l’unico modo per poter sbloccare questa partita. Per sua fortuna ci pensa l’amico Fazio a salvarlo.

El Shaarawy s.v. – L’italiano gioca 18 minuti ma non lascia il segno. Entra al posto di Pellegrini ma non riesce ad incidere.

Strootman s.v. – Entra per far rifiatare Nainggolan e per evitargli un’ammonizione.

Under s.v. – Sostituisce Schick e conferisce vivacità alla manovra anche se risulta spesso confuso nella sua azione.

Di Francesco 6 – Il tecnico continua con il suo turnover controllato e il risultato gli dà ragione. Certo il problema del gol rimane ma questa vittoria può aiutare tantissimo a liberare i giocatori dal punto di vista mentale e permettergli di giocare con più serenità. Forse troppo tardivo il cambio di El Shaarawy.

Luca Fantoni

Roma, attenta ai passi falsi

Margherita Bellecca – Dopo il secondo pareggio consecutivo in trasferta in campionato, quello contro il Chievo, la Roma è pronta a tornare all’Olimpico per sfidare il Cagliari nell’anticipo delle 20.45 nel sabato di Serie A. I rossoblù viaggiano a metà classifica, a quota 17 punti, mentre i giallorossi non possono permettersi ulteriori passi falsi, essendo a 5 lunghezze dalla vetta, con una partita in meno.

Come sempre Di Francesco sta pensando ad alcuni cambi per far riposare i suoi giocatori e per far prendere ritmo ad altri. Questa volta potrebbe essere arrivato il momento di Emerson Palmieri, completamente recuperato dal brutto infortunio del 28 maggio scorso e voglioso di riprendersi quel posto che ora è sigillato da Kolarov. Il resto della difesa, che proteggerà Alisson, vedrà protagonisti Florenzi a destra, che metterà in panchina Peres, Manolas e Fazio in mezzo. A centrocampo un gradito rientro: quello di De Rossi che ha scontato le due giornate di squalifica dopo il rosso rimediato contro il Genoa. Al fianco del Capitano i tenenti Strootman e Pellegrini. Possibile un turno di riposo per Nainggolan anche per via della diffida che pende sulle spalle del belga che non vuole rischiare di saltare la partita contro la Juventus. Qualche dubbio in più in attacco per Di Francesco che potrebbe sorprendere tutti schierando insieme Dzeko e Schick. Il ceco ha dimostrato grandi qualità da esterno mentre il bosniaco cercherà il gol casalingo per la seconda partita di fila. A rischiare è El Shaarawy con Perotti che sembra in vantaggio sul Faraone. Poche chance per Gerson e Under.

Per il Cagliari Lopez rinuncerà a Dessena e al gioiellino Faragò, autore di due reti e 4 assist. La squadra si appoggerà su Pavoletti che costringerà ancora alla panchina Sau. Il folto centrocampo, guidato dal fantasista Joao Pedro, sarà composto da Padoin, Ionita, Cigarini e dall’altro talento Barella, su cui la Roma ha messo gli occhi. In difesa giocheranno Romagna, Pisacane, Andreolli e Van der Wiel, vicino a vestire la maglia giallorossa due estati fa. In porta ballottaggio tra il recuperato Cragno e Rafael.

Sono 84 i precedenti tra Roma e Cagliari con i giallorossi avanti per 34 a 23. La forbice si allarga all’Olimpico dove i capitolini comandano per 19 a 5. L’ultima sconfitta casalinga contro i sardi, invece, risale al primo febbraio 2013 quando sulla panchina romanista c’era Zeman. Quel match segnò il capolinea del boemo con la Roma. Un solo incontro tra Di Francesco e Lopez terminato in parità.

La partita contro la Juventus si avvicina sempre più e la Roma spera di approcciarsi al big match con una vittoria. E’ quello che vogliono i tifosi, i giocatori ed anche Di Francesco che alzerà al massimo l’attenzione dei ragazzi per non permettere errori. Non c’è più spazio per sbagliare perché il tempo per rimediare è sempre di meno in un campionato che è ad un passo dal giro di boa e che si deciderà sui dettagli.

Margherita Bellecca

 

2006, Roma-Cagliari 2-0. Decide Rodrigo Taddei, tra rovesciate e pugni sul cuore

Luca Fantoni – Bastano due parole per descrivere Rodrigo Taddei: cuore e tecnica. Celebre la sua esultanza in cui si batteva il pugno sullo stemma. Un giocatore passionale, rimasto legato a Roma a cui ha dato e da cui ha ricevuto tanto. Spesso sottovalutato, la sua tecnica nello stretto era di prima qualità. Ne sono un esempio le giocate che maggiormente vengono ricordate quando si parla di lui. L’Aurelio contro l’Olympiakos, il rigore guadagnato al derby e la splendida bicicletta volante contro il Cagliari. Proprio di questa partita vogliamo parlare. Esattamente come avverrà sabato, il match di 11 anni fa si giocò a dicembre. L’Italia aveva vinto il Mondiale ma la Serie A era stata rivoluzionata dallo scandalo di Calciopoli. Stava nascendo la rivalità tra i giallorossi e l’Inter, il duello per eccellenza a quei tempi. I capitolini, guidati da quel Luciano Spalletti che ora siede sulla panchina dei neroazzurri, contro i sardi schieravano il tipico 4-2-3-1 con Doni in porta. La difesa era formata da Panucci, Mexes, Chivu e Tonetto. De Rossi e Pizarro erano i due mediani mentre Rosi, Taddei e Mancini agivano alle spalle di Totti. Il Cagliari di Colomba rispondeva con un 4-4-2 con Fortin tra i pali. I due terzini erano Pisano e Del Grosso mentre Bianco e Bizera giocavano in mezzo. Il centrocampo era formato da Pepe, Biondini, Budel e Agostini mentre Suazo ed Esposito costituivano il tandem d’attacco.

LA PARTITA – L’inizio è scoppiettante. Suazo si rende subito pericoloso ma viene fermato in area da Pizarro. Al 4° minuto arriva il gioiello. Panucci scappa sulla fascia destra e mette un pallone morbido al centro sul quale Taddei si avvita in un’acrobazia tanto naturale quanto difficile, è 1-0 e pubblico dell’Olimpico in visibilio. I sardi provano ad impensierire Doni con le ripartenze in velocità di Suazo ma le occasioni migliori capitano sempre ai giallorossi con Rosi che impegna Fortin. Al 41° è Taddei che con una girata in area va vicino al raddoppio. Dopo un tiro vicino al palo di Pizarro, il secondo gol arriva nella ripresa grazie a Mancini che raccoglie un passaggio arretrato di Rosi e calcia in diagonale non lasciando scampo all’estremo difensore avversario. Al 59° lo stesso brasiliano avrebbe l’occasione per calare il tris ma è troppo lezioso e prova un pallonetto che viene intercettato. Il match si chiude senza altre particolari emozioni. Alla fine i punti di distacco furono 22 ma la Roma disputò comunque una grande stagione, chiudendo al secondo posto.

11 anni dopo l’Inter si trova nuovamente lì, in vetta alla classifica. Stavolta si sono aggiunte alla lotta anche Napoli e Juventus, all’epoca in Serie B, per uno scudetto che sarà incerto fino all’ultimo. La Roma di Di Francesco non deve più sprecare occasionicome quelle di Verona o di Genova. Con due vittorie i giallorossi sarebbero stati potenzialmente primi, recupero con la Sampdoria permettendo. Questa giornata non prevede sfide impossibili per le altre, con la Juve che andrà a Bologna, il Napoli a Torino e l’Inter in casa con l’Udinese. La cosa più importante però è che la Roma faccia il suo, perché i tre punti con il Cagliari sono obbligatori.

Luca Fantoni