Luca Fantoni – Dominazione spagnola. No, non parliamo di quella del XVI secolo, ma di una sera di marzo del 1999 in cui l’Atletico Madrid, all’epoca una squadra di medio-bassa classifica, annientò la Roma, vincendo solo 2-1 a causa di molta sfortunae di una punizione splendida di Di Biagio. Era il secondo anno di Zeman, non sicuramente una stagione da ricordare, terminata con il 6° posto in campionato, ma la differenza tecnica tra le due squadre, quella sera, fu veramente esagerata. I giallorossi schieravano Chimenti in porta. La difesa era formata da Cafu, Zago, Aldair e Candela. I tre di centrocampo erano Tommasi, Di Biagio e Di Francesco mentre Totti e Paulo Sergio sostenevano Delvecchio in avanti. I colchoneros di Aguiar rispondevano con Molina tra i pali. Serena a destra, Toni a sinistra e Chamot e Denia al centro. Nel centrocampo a 5, sulle fasce giocavano Baraja e Roberto mentre al centro Aguilera, Jugovic e Juninho Paulista. L’unica punta era quello spagnolo che poi fu acquistato per 20 milioni dal Milan, Josè Mari.
LA PARTITA – Nei primi minuti c’è subito un botta e risposta, con l’Atletico che si rende pericoloso con un tiro da fuori, mentre la Roma con un colpo di testa di Delvecchiodeviato in angolo. Al 13° minuto i colchoneros passano in vantaggio. Serena mette un cross per Jose Mari che di testa è bravissimo a battere Chimenti. La pressione dei padroni di casa si fa insistente ed è sempre l’attaccante spagnolo ad andare vicino al raddoppio con un destro a giro che si infrange sul palo. La seconda frazione si apre come peggio non avrebbe potuto. Candela perde un pallone sulla trequarti offensiva, sul capovolgimento di fronte Roberto mette a sedere due volte, con i suoi dribbling, lo stesso francese e poi lascia partire un destro che si infila sotto la traversa, è 2-0. A questo punto i giallorossi cercano di reagire, per salvare almeno la faccia. Totti impensierisce Molina con un tiro da fuori, mentre Di Francesco viene atterrato in area ma l’arbitro Sars lascia correre. Al 75° arriva la rete del 2-1. Di Biagio calcia una punizione da circa 30/35 metri e piazza il pallone sotto l’incrocio. Da questo momento le due formazioni abbassano il ritmo, senza creare ulteriori pericoli fino alla fine del match.
Sono passati quasi 18 anni. Oggi Di Francesco non è più in campo ma in panchina. Quel giorno, anche se ne è uscito sconfitto, ha imparato com’è giocare in un’atmosfera calda come quella del Vicente Calderòn allora, e del Wanda Metropolitano adesso. Il tecnico pescarese deve riscattare quella sconfitta bruciante in Coppa Uefa e ha un’occasione ghiotta perché la Roma, con un risultato positivo, si qualificherebbe agli ottavi di finale di Champions League. Si devono rivoltare le carte in tavola. Deve iniziare il dominio romano in Spagna. L’anno scorso i giallorossi hanno conquistato Vila-Real, ora è arrivato il momento di Madrid.
Luca Fantoni