Simone Indovino – Ci sono tante e svariate qualità attribuibili ai calciatori. Forza, tecnica, velocità, classe. Solo in pochi riescono tuttavia ad essere fortissimi mentalmente e a ribaltare le opinioni non positive dei tifosi. Ci è riuscito forse uno dei meno quotati nella testa di tutti: Juan Jesus, in giallorosso ormai da un anno e mezzo. Vero, le primissime prestazioni del brasiliano alla Roma non hanno di certo fatto brillare gli occhi ai supporter capitolini che, impazienti come sempre, non hanno di certo risparmiato le critiche e qualche battuta di troppo (sopratutto tramite i social) al difensore.
LAVORO, LAVORO E LAVORO – All’inizio della scorsa stagione con Luciano Spalletti in panchina, Jesus ha spesso ricoperto il ruolo di terzino sinistro. Gare non del tutto opache ma che lasciavano trasparire una certa insicurezza da parte sua. E così, non appena Fazio e Manolas hanno iniziato ad incrementare la loro intesa, la panchina era diventata la dimensione del classe ’91. Ma le tante partite da affrontare e la voglia mai tramontata hanno aperto al brasiliano una corsia preferenziale nelle gerarchie dell’allora tecnico, che ha potuto constatare i suoi miglioramenti gara dopo gara grazie al lavoro mai sottotono del centrale. Contemporaneamente iniziavano a riaffiorare gli apprezzamenti da parte dei tifosi, felici di doversi rimangiare quanto detto appena pochi mesi addietro.
CRESCITA GENERALE – Sono 904 i minuti disputati da Juan Jesus fino a questo momento tra campionato e Champions League. Testimonianza lampante della fiduciache il tecnico ripone nel difensore ma non solo. Tutta la squadra, eccezion fatta degli stoici Alisson, Kolarov e Dzeko, possiede un minutaggio simile. Contrariamente a quanto spesso si sospetta, i cambi di Di Francesco stanno solo facendo bene alla Roma che in tal modo è in grado di mantenere una certa brillantezza fisica e mentale. Consapevolezza espressa dallo stesso brasiliano: «Dobbiamo fare sempre meglio sia in campionato che in Champions: noi siamo la Roma e dobbiamo dimostrare che siamo una grande squadra e possiamo battere chiunque». Prossimo step, il tostissismo derby contro la Lazio del collaudato Immobile. Non si può ancora sapere se sarà Jesus a marcare l’attaccante italiano, ma se così dovesse essere, fiducia a un ragazzo che ha saputo trasformare le pesanti critiche in fragorosi apprezzamenti.
Simone Indovino