Simone Indovino – Per un terzino che se ne va, un altro che si appresta a rientrare. Chiaro, è il caso di fare tutti gli scongiuri del caso, toccare ferro e chi più ne ha più ne metta. Karsdorp ed Emerson, un infortunio comune e una staffetta che Di Francesco sicuramente non si augurava di vedere. Sembra passata un’eternità da quel 28 maggio, data discretamente famosa in casa Roma a causa del ritiro di Francesco Totti. Parallelamente alla tristezza che ha avvolto tutti i tifosi capitolini a causa dell’addio al calcio dello storico Capitano, anche lo stop dell’italo-brasiliano per la rottura del crociato non è stato accolto, per usare un eufemismo, con piacere.
CRESCITA INTERROTTA – Il miglioramento esponenziale dell’ex Santos era sotto gli occhi di tutti nel corso della stagione passata. Tantissimo si deve certamente a Luciano Spalletti, a cui pur non essendosi lasciato in maniera eccelsa con la piazza romanista, si deve attribuire il merito di aver valorizzato diversi calciatori. A spiccare è proprio il classe ’94, che ha lavorato con abnegazione e disponibilità rivelandosi uno dei migliori terzini del campionato dello scorso anno, fino a guadagnarsi la convocazione di Ventura in Nazionale. Di Francesco, a causa dell’infortunio già citato, non ha ancora potuto testare le sue qualità. Conoscendo l’attuale mister, che predilige un calcio veloce e in verticale, l’italo brasiliano potrebbe rappresentare un profilo più che adatto.
UNA FASCIA PER DUE – Non vuole essere un sottotitolo provocatorio, sia ben chiaro, e con tutta probabilità Di Francesco non vede l’ora che Emerson sia nuovamente arruolabile. La stagione avanza, i momenti cruciali sono sempre più imminenti e la presenza di entrambi i terzini reputati titolari non può che beneficiare alla squadra capitolina. Campionato, Champions League e Coppa Italia sono ovviamente ancora in auge per la Roma, che necessita quindi di un’importante profondità di rosa. Il mister questo lo sa, e per tale ragione farà il massimo per inserire il prima possibile nei propri schemi il terzino classe ’94. Chissà che, facendo per qualche secondo il gioco di prendere il posto dell’allenatore, Emerson non venga schierato nella fascia destra, orfana nuovamente di Karsdorp e con Bruno Peres che non ha mai convinto fino in fondo in questo primo anno e mezzo romanista. D’altronde non sarebbe la prima volta: già con Spalletti per alcune gare della scorsa stagione questo esperimento è andato in atto anche con discreti risultati finali. Magari DiFra ricalcherà le idee del suo predecessore ma, come diceva l’immortale Lucio Battisti, lo scopriremo solo vivendo.