Luca Fantoni – Un muro. Julio Sergio, quel 7 febbraio 2010, gioca una delle sue più belle partite con la maglia della Roma. I giallorossi soffrono tutto il match, sembrano poter subire gol da un momento all’altro ma tutti gli attacchi della Fiorentina si infrangono sul brasiliano. In panchina siede Ranieri, subentrato a Spalletti alla 3° giornata, che sta facendo una rimonta pazzesca sull’Inter. Quella sulla Fiorentina è la quinta vittoria consecutiva. Ne arriveranno altre ma alla fine, per colpa di una doppietta di Pazzini, i capitolini non riusciranno a completare l’opera. Davanti al già citato Julio Sergio giocano Motta a destra, Riise a sinistra e Juan e Mexes al centro. Il centrocampo a tre è formato da De Rossi, Pizarro e Taddei. Perrotta agisce dietro alle due punte, Vucinic e Totti. I viola sono allenati da Prandelli. Non stanno facendo benissimo in campionato ma la squadra non è male. In porta c’è Frey. La difesa a 4 è formata da De Silvestri, Gamberini, Kroldrup e Pasqual. I due in mediana sono Montolivo e Bolatti mentre Marchionni, Vargas ed un giovane Jovetic supportano l’unica punta Gilardino.
LA PARTITA – La prima azione è della Roma con un tiro cross di Pizarro sul quale non arriva nessuno. Sarà l’unica di tutto il primo tempo. Al 18° Vargas si vede annullare un gol per un fuorigioco millimetrico. Dieci minuti dopo è Julio Sergio a compiere un miracolo prima su un tiro al volo del peruviano e, subito dopo, anche su Pasqual. Prima dell’intervallo il brasiliano si supera anche su Jovetic mentre De Silvestri calcia a lato da posizione favorevole. Nella ripresa Totti e compagni mostrano qualche segno di risveglio con Vucinic che si divora un gol già fatto lisciando la palla con il sinistro. È solo un fuoco di paglia. Gilardino si presenta davanti al portiere giallorosso ma si fa ipnotizzare. Il duello tra i due si ripete 20 minuti dopo ma il colpo di testa dell’italiano è centrale. A 10 minuti dalla fine succede l’impensabile. Calcio d’angolo, Mexes spizza di testa e la palla arriva a Vucinic che di destro calcia sotto la traversa battendo Frey. 1-0 immeritato ma fondamentale.
Quella Roma fu brutta ma cinica. Il campo di Firenze non è mai stato facile per i colori giallorossi e una vittoria come quella di 7 anni fa sarebbe importantissima anche per dimostrare la crescita mentale di una squadra che non deve sentirsi già arrivata. L’impresa contro il Chelsea non ha significato nulla, il bello viene adesso. Da Vucinic ad un altro ex Jugoslavo. Edin Dzeko è in astinenza di gol da 4 partite, molte per l’attaccante ammirato nell’ultimo anno e mezzo. L’ariete bosniaco ha voglia di tornare a sfondare le porte. La Fiorentina è avvisata.
Luca Fantoni