Simone Indovino – Ruggiero Rizzitelli, sei anni trascorsi a Roma conditi da 211 presenze e 55 reti complessive, e un amore mai tramontato per la maglia giallorossa. L’ex attaccante è stato raggiunto sabato da Dzeko nello score di marcature nella Capitale, ma a dispetto di una possibile invidia, il classe ’67 dichiara che «Non si deve fermare, spero che mercoledì mi superi immediatamente». L’attuale opinionista per la tv ufficiale della società ha rilasciato alcune dichiarazioni alla nostra redazione, sottolineando la fiducia a Di Francesco e la possibilità della Roma di lottare per lo scudetto.
Partiamo dall’ultima partita della Roma, quella contro l’Udinese. Come hai visto i giallorossi alla sesta giornata di campionato?
L’ho vista bene, normale che qualcuno può dire che ultimamente la Roma abbia incontrato squadrette, quelle che non hanno né testa né coda, ma non è così. Per esempio, se guardiamo altre squadre come il Genoa con l’Inter, la Spal col Napoli, sono club che se non si affrontano con la testa giusta si rischia di incappare in figuracce. Vero, siamo superiori tecnicamente ma è normale che sia così, ma se la partita non si affronta con il piglio e la concentrazione giusta si rischia di fare brutta figura.
Un parere su Di Francesco? Si inizia a vedere il suo lavoro sui calciatori?
Assolutamente sì. Sul mister devo aprire una parentesi, penso sia stato accolto non bene dalla stampa e non capisco il motivo di questa perplessità. È stato Spalletti a voler andare via, quindi si volta pagina. Abbiamo preso un allenatore giovane, che ha fatto vedere di saper lavorare bene anche con le piccole squadre arrivando addirittura in Europa League. Quindi un po’ di chance prima di giudicare, lui è stato giudicato ancora prima che iniziasse il campionato e penso sia una cosa assurda, questo non mi è piaciuto. Adesso si inizia a vedere il suo gioco tutto in verticale, ci vuole del tempo come in tutte le situazioni. Di Francesco sta dimostrando che conosce la piazza, ha accettato queste critiche e adesso con i fatti, cioè sul campo, sta avendo ragione.
Chi può beneficiare di più del modulo usuale del mister?
Io vedo bene El Shaarawy, non per la doppietta nell’ultima partita ma perché è il classico giocatore che attacca la profondità, che ha velocità. Il gioco di Di Francesco parla di verticalizzazioni, quindi uno così è normale che sia più adatto. Non che Perotti non lo sia, per l’amor del cielo, però El Shaarawy ha dimostrato di adattarsi bene al modulo dell’allenatore, l’ha dimostrato anche domenica ma anche quando è subentrato. Ama attaccare gli spazi, ha velocità ed è un calciatore che quest’anno può fare benissimo.
Dzeko ti ha raggiunto a quota 55 reti in maglia capitolina. Contento per quello che Edin sta riuscendo a dare alla Roma?
Come dicono a Roma “Me rode er culo” (ride, ndr). Anzi, gli auguro subito che mercoledì mi superi, non si deve fermare. Sono felice per lui, aprirei un’altra parentesi. Non capisco perché ci sia ancora qualcuno che storce il naso su Dzeko, non capisco proprio il motivo. Questo giocatore non solo ha fatto benissimo l’anno scorso, quest’anno si sta riproponendo. La scorsa stagione ha fatto un gol ogni partita e mezza circa, adesso si è addirittura superato realizzandone 6 in 5 gare. Però c’è sempre qualcuno non convinto, e questa è curiosa come cosa. Dzeko è uno di quelli che si potrebbe togliere qualche sassolino dalle scarpe a causa delle critiche, ma non lo fa perché è un signore. Credo che faccia parlare il campo.
Rimanendo sempre in tema del reparto offensivo, qual è il tuo tridente ideale?
Adesso è difficile dirlo perché manca Schick, ancora dobbiamo vederlo all’opera. Rimane complicato anche perché ogni 3 giorni si gioca, quindi nessuno ha potuto giocare con continuità, è difficile quindi giudicare i calciatori, non si capisce se siano in condizione o meno. Io credo che la grande squadra non debba avere un tridente prediletto, è normale che per un allenatore esiste una tipologia ideale ma io credo che il tridente senza Dzeko faccia fatica, lo reputo il calciatore fondamentale e insostituibile perché non abbiamo un altro giocatore simile, anche se Defrel adesso sta giocando più come prima punta ma hanno caratteristiche diverse. Il francese può fare il finto nueve, non è il Dzeko della situazione. Quindi secondo me senza il bosniaco non si può fare un tridente. Sicuramente lui sarà inamovibile, gli altri si possono alternare. Come ho già detto El Shaarawy è ideale per il tipo di gioco di Di Francesco, staremo a vedere come si adatterà lo stesso Schick. Ma l’importante è avere il valore, e il ceco sicuramente ce l’ha.
In che aspetto può ancora migliorare questa squadra?
Secondo me le distrazioni e la sufficienza sono da evitare. Ho fatto anche questa domanda a Di Francesco, anche con le piccole alcune volte c’è difficoltà a rimanere concentrati per 90 minuti. Ma tutti sappiamo che purtroppo nel calcio non ci si può rilassare, se accade le piccole squadre possono anche non castigarti, ma le grandi ti fanno male. Non deve succedere, il mister infatti ha puntualizzato tutto ammettendo i momenti di relax con conseguenti rischi. In alcuni momenti della partita ci rilassiamo per quei 10 minuti, e infatti rischiamo parecchie volte. Alisson ha tolto spesso le castagne dal fuoco.
Dove può arrivare, a tuo parere, la Roma in campionato e in Champions League?
Al contrario di quanto affermato da alcuni giornali in cui si diceva che la Roma avrebbe gravitato dal quinto posto in giù, io credo invece che la squadra sia favorita per giocarsi il titolo con Juventus e Napoli. Poi è normale che lo scudetto dipende da diversi fattori, come la fortuna, di scelte giuste al momento giusto, di episodi. Prendiamo in esempio la partita con l’Inter, quella gara è tutta questione di episodi, questi ultimi possono dare la svolta nelle partite. Per quanto riguarda la Champions League, io guardo il primo tempo con l’Atletico che è stato grande e giocato alla pari. Non devo dire io cosa hanno fatto gli spagnoli negli ultimi 4-5 anni, sappiamo tutti che squadra sia. Aver disputato il primo tempo alla pari significa che si può competere con l’Atletico, è già tanta roba che si sia riusciti a pareggiare contro di loro. Questo dà il morale giusto per affrontare al meglio il girone.
Simone Indovino