Pellegrini: “A Sassuolo è stato un percorso di crescita. Ho avuto offerte, ma non ho avuto dubbi. Volevo tornare alla Roma”

Simone Burioni – Il centrocampista della Roma, Lorenzo Pellegrini, è intervenuto nella conferenza stampa di presentazione a Trigoria accompagnato dal direttore sportivo Monchi. Queste le sue parole:

Monchi: “Uno dei miei obiettivi quando sono arrivato a Roma era che Lorenzo tornasse a casa sua, Roma. Sono felice perché abbiamo preso un giocatore che è un potenziale campione per il futuro”.

A Pellegrini: l’amore per la Roma ha fatto la differenza per la tua scelta?
Era il mio obiettivo tornare a casa e proseguire il mio discorso. E’ stata importante la scelta di andare via due anni per poi tornare. Ho trovato una società come il Sassuolo che mi ha aiutato al 150% e mi ha dato la possibilità di esprimermi, oltre che per come calciatore, anche come uomo. Un ringraziamento al Sassuolo ed al Presidente che mi ha aiutato. Ora sono qui e penso solo a questo.

A Monchi: cosa può dare Lorenzo a questa squadra?
Può dare molto. Credo che sia un calciatore maturo, che già aveva una maturità calcistica, ma che è aumentata al Sassuolo. Lui ci può dare molta sostanza, visto che spicca in tutti i sensi e sotto ogni punto di vista. E’ un ottimo acquisto per la squadra.

A Pellegrini: in cosa ti senti cresciuto dopo gli anni a Sassuolo? 
In tutto credo. Sia a livello calcistico, perché se sono andato via è perché ancora avevo da crescere e da maturare. Se oggi sono qui è perché ho fatto un percorso che mi ha portato ad essere pronto. Anche come uomo, mi hanno fatto capire com’è il calcio vero e la vita vera. Molte persone mi hanno aiutato emotivamente, non è facile andare via a 18 anni dopo aver varcato per 10 anni la stessa porta. Ringrazio tutto il Sassuolo, i tifosi ed il Presidente che mi ha aiutato tanto.

A Monchi: Negli Stati Uniti la Roma ha avuto tre impegni importanti. Che sensazioni ha avuto?
Buone. Siamo sul cammino giusto per raggiungere quello che chiede il mister. Qualcosa va migliorato, ovviamente. Abbiamo affrontato grandi squadra come Tottenham, PSG, senza Neymar, e Juventus, e loro hanno tenuto sostanzialmente la stessa struttura, stesso allenatore e così via, noi abbiamo cambiato. Tuttavia abbiamo giocato alla pari e per me è un motivo di soddisfazione, malgrado mi renda conto che possiamo ancora migliorare.

A Pellegrini: il Mondiale in Russia è un obiettivo per te?
Sicuramente è un obiettivo, ognuno deve porsi degli obiettivi e cercare di fare il massimo. So che c’è il Mondiale e vedremo. Bisogna vedere come andrà, abbiamo un centrocampo forte. Bisogna vedere quanto giocherò perché abbiamo un centrocampo forte, ma non mi preoccupa tanto perché posso imparare dagli altri ragazzi. Devo rubare dai grandi. Io spero di fare bene e di giocarmi bene le mie possibilità.

A Monchi: possiamo fare il punto sull’attaccante esterno? A che punto è la trattativa per Mahrez? Emre Mor è un obiettivo?
La situazione per Mahrez non è cambiata per niente rispetto alla conferenza di Moreno negli Stati Uniti. Mi piacerebbe fare due riflessioni: per prima cosa, una squadra come la Roma, che ha giocatori come Pellegrini, Strootman, Nainggolan, Dzeko, Fazio, Kolarov e così via, non può pensare che il proprio rendimento dipenda dall’arrivo di uno o di un altro esterno destro. La garanzia del rendimento è la squadra intera. Per secondo, non so se sarà Mahrez o un altro giocatore, quello che arriverà sarà importante, che porterà qualità e che collaborerà con una squadra già magnifica.

A Pellegrini: cosa ti ha chiesto Di Francesco dal punto di vista tattico?
Lavoriamo molto sui movimenti negli allenamenti. Lui cerca di darci molte linee di passaggio, muovendoci tutti nella maniera in cui chiede lui. Nel campo è il giocatore che decide qual è la soluzione migliore, ma lui cerca sempre di darci la sua impronta così andando in campo sappiamo noi cosa potremmo e sappiamo fare. Alle mezzali chiede molti inserimenti, come bisogna correre in avanti, bisogna farlo anche indietro. Ci ho lavorato tanto io, non ero molto abituato. E’ una cosa su cui preme molto. Per il resto non è semplice da spiegare, sicuramente ci vorrà un po’ di tempo prima che tutti riescano ad interpretare bene le sue richieste. C’è grande disponibilità, riusciremo in breve tempo a fare bene quello che ci chiede il mister.

A Monchi: a che punto siamo col rinnovo di Manolas?
Ho parlato con lui e gli ho trasmesso la nostra idea, che non è quella che ho detto pubblicamente. I tempi li detterà il club, lui ha fiducia nella società ed il club ha dimostrato di meritarla questa fiducia già con De Rossi, con Strootman e con Nainggolan. Si parte da una fiducia reciproca.

A Pellegrini: ti piacerebbe diventare una bandiera della Roma?
Come già detto era il mio obiettivo tornare. Qui ci sono cresciuto, per me questa è casa. Ben vengano questo tipo di domande. Da parte mia c’è tutta la disponibilità, sono contentissimo di essere tornato in questa società così importante. Il resto vedremo, sia da parte mia che da parte di tutti c’è la disponibilità di continuare insieme.

A Monchi: ti piace Emre Mor? A che punto siamo con gli esuberi?
Oggi è Emre Mor, ieri era Rodrigo Caio. Non mi piace parlare dei nomi. Sono tutti interessanti e possibili obiettivi della Roma. E’ importante la discrezione per non creare confusione. In quanto alle partenze, stiamo lavorando per trovare il meglio per loro, parlo di Gyomber, Vainqueur, Castan e Iturbe. In alcuni casi siamo vicini ad una soluzione, in altri più lontani. Resta ancora un mese, sono ottimista, loro sono persone oltre che giocatori, non manderemo nessuno in una destinazione non gradita.

A Pellegrini: la differenza tra Di Francesco a Roma ed a Sassuolo?
Sinceramente nulla, il mister come il suo staff sono sempre gli stessi, lo dico davvero. Hanno sempre lo stesso modo di pensare, molti degli allenamenti si sviluppano come facevamo a Sassuolo, non è cambiato molto. Sono molto contento di questo, si dice sempre che non è facile gestire e vedere tante situazioni, quando alle volte basta essere sé stessi.

A Monchi: state cercando un esterno destro che sia per forza mancino o può anche essere destro?
Più che il piede, che preferiremmo fosse mancino, ci interessa il profilo. Serve un esterno che non giochi solo sulla linea laterale, ma che si accentri. Serve un mancino perché viene più naturale ai mancini accentrarsi, ma potrebbe essere anche un esterno che sia destro ma che abbia questa tendenza.

A Pellegrini: le offerte di Milan e Juventus ti hanno mai messo il dubbio di poter tornare alla Roma?
A gennaio non avevo il dubbio di andare via dal Sassuolo. Non era un buon momento, stavamo passando guai sia di classifica che di infortuni. Confrontandomi con i direttori abbiamo preso atto che c’erano state queste offerte, anche della Roma, ma abbiamo deciso insieme di rimanere lì fino a fine anno. Non era giusto lasciare il Sassuolo in un momento in cui non se lo meritava. Mi hanno dato tanto, mi sembrava normale dare qualcosa in cambio a loro che mi hanno cresciuto. So bene che ci sono state squadre interessate, ma a me premeva sapere se tra questi club c’era la Roma. Il Direttore (Monchi, ndr) mi ha aiutato molto, ci siamo sentiti molto durante l’anno. Non ho avuto dubbi, la mia strada era quella e basta.

A Monchi: oltre un esterno manca anche un difensore centrale alla Roma?
Io parlo tutto il giorno con Di Francesco. Tutti i passi che compio li faccio col mister. La nostra priorità è l’attaccante esterno, questo non vuol dire che non prenderemo un difensore, ma oggi la priorità è l’attaccante esterno. Avremo due amichevoli contro Siviglia e Celta Vigo, poi vedremo se e dove migliorare questa rosa. Partendo sempre dal presupposto che le scelte sono di comune accordo col mister.

A Pellegrini: da romano e romanista, che sensazioni ti dà non giocare con Totti?
Un pochino dispiace, potevamo farlo giocare un altro anno (ride, ndr). Sono contentissimo, stare qui per me è un onore. So e spero che Francesco continui ad essere qui, lo vedrà lui se vorrà. Già essere in questo spogliatoio, con Daniele e Alessandro, per me è essere a casa, come lo è per loro e come lo è stato per Francesco. Noi siamo nati e cresciuti qui, ci sentiamo in dovere di fare sempre qualcosina in più, spero che riusciremo a farlo.

A Monchi: può spiegare la clausola di Pellegrini?
No, è una clausola privata. Si può dire che è una clausola che cambia in base al suo rendimento, però sono convinto che Lorenzo resterà qui per altri anni.

Simone Burioni