Gabriele Conflitti – Finita la prima sessione di mercato guidata dal nuovo direttore sportivo Monchi, si cominciano a tirare le somme dei movimenti in entrata e in uscita fatti dalla Roma. In attesa di avere riscontri sul campo dai calciatori arrivati nella capitale, il mercato giallorosso si può riassumere in dieci numeri.
1 – Il calciatore di nazionalità italiana arrivato durante questa sessione di mercato. Lorenzo Pellegrini è infatti l’unico rinforzo che infoltisce l’esigua colonia italiana della Roma.
2 – I volti nuovi giunti dall’Eredivisie: dal Psv Eindhoven la Roma ha prelevato Héctor Moreno, primissimo acquisto dell’era Monchi, mentre dal Feyenoord è giunto Rick Karsdorp.
3 – Gli acquisti destinati alla difesa e all’attacco: nelle retrovie si è aggiunto Aleksandar Kolarov, mentre a rendere più pericolosa in zona gol la Roma ci penseranno Gregoire Defrel, Cengiz Under e Patrik Schick. Tre colpi che strizzano l’occhio al futuro.
4 – Un occhio la Roma l’ha dovuto tenere anche al Fair Play Finanziario, cedendo quattro pezzi dai quali il ds ha ricavato il denaro necessario per sistemare i conti e avere liquidità da investire: prima del 30 giugno hanno sono partiti sia Mohamed Salah sia Antonio Rudiger, uno approdato a Liverpool, l’altro al Chelsea dell’omonimo Conte. A salutare sono stati anche Leandro Paredes, accolto da Mancini allo Zenit, e Mario Rui,che ha esaudito il suo desiderio di ricongiungersi al maestro Sarri al Napoli.
5 – I milioni di euro investiti in tre operazioni di mercato: con questa cifra infatti la Roma si è aggiudicata prima Moreno, poi Maxime Gonalons dal Lione e infine Kolarov dal Manchester City.
6 – Nell’estate dei record, anche la Roma fa registrare l’acquisto più costoso della sua storia. È Patrik Schick, prelevato dalla Sampdoria per 42 milioni di euro, sei in più rispetto al costo del suo predecessore Gabriel Omar Batistuta. L’ultima volta che la Roma infranse il muro delle sue finanze arrivò il terzo e fin qui ultimo scudetto: le spalle del nuovo numero 14 sono dunque gravate di un fardello piuttosto pesante.
7 – E di pesi sulle spalle ne sa qualcosa anche Aleksandar Kolarov: il serbo paga ancora lo scotto del suo passato laziale, nonostante abbia lasciato i colori biancoazzurri ormai sette anni fa. Il destino ha voluto però che e i primi tre punti siano arrivati contro l’Atalanta proprio grazie ad una sua punizione al veleno con la quale ha trafitto Berisha, altro ex laziale.
8 – Tornando alle cessioni, oltre ai quattro già citati, sono altri otto i calciatori che hanno fatto le valige lasciando a Trigoria una dote più o meno sostanziosa in denaro. Seydou Doumbia e Juan Manuel Iturbe hanno trovato nello Sporting Lisbona e nel Tijuana le squadre dalle quali ripartire, mentre Frattesi, Marchizza e Ricci sono andati in cerca di fortuna a Sassuolo, terra dove poter crescere seguendo l’esempio di tanti romanisti come Politano, Antei e il rientrante Pellegrini. Zukanovic torna in Liguria, stavolta sponda Genoa, mente Sadiq farà da riserva al gallo Belotti al Torino. Esperienza turca all’Antalyaspor per Vainqueur.
9 – Gli acquisti complessivi. Uno di loro però è destinato alla Primavera. Si tratta dell’attaccante Zan Celar, arrivato per circa un milione di euro dal Maribor.
10 – Il numero di maglia rimasto riposto in un cassetto per la prima volta da 25 anni a questa parte. Malgrado l’entusiasmo dei tifosi per Schick, la Roma non ha ancora trovato un erede degno di indossare quel pezzo di stoffa con la quale Francesco Totti ha scritto e riscritto la storia del club giallorosso.
Gabriele Conflitti