Lavinia Colasanto – Sorpasso e controsorpasso. Quello tra Roma e Napoli sembra un Gran Premio di Formula 1 che si trova a tre giri dal termine. I giallorossi sbancano San Siro con un netto 4 a 1 e tornano al secondo posto a 7 punti dalla Juventus trovando anche la sesta vittoria consecutiva in trasferta, mai successo nella storia romanista. Ma la domanda sorge spontanea: la Roma ha veramente vinto? Forse no perché le polemiche per il caso Totti, sempre più vicino alla fine della sua carriera, non si placano. Il mancato ingresso del capitano, a pochi minuti dalla fine, dai tifosi della Roma è stato preso come uno smacco verso il giocatore più importante della storia romanista. Spalletti, attaccato dal mondo del web, ha poi sbottato nel post partita: “Tornassi indietro non verrei ad allenare la Roma”. Momenti delicati nel punto di maggior tensione della stagione, quello dove si decide tutto.
La polemica si è incendiata quando Bruno Peres è subentrato a Dzeko. Il bosniaco, tornato mattatore dopo la pausa nel derby, ha messo le cose in chiaro dopo mezz’ora segnando i gol numero 26 e 27, in campionato, e 36 e 37 della sua incredibile stagione. In un colpo solo ha superato Totti, che nel 2007 si fermò a quota 26 in Serie A conquistando la Scarpa d’Oro, e se stesso quando al Wolfsburg segnò 36 reti in una sola annata calcistica.
Dzeko, inoltre, quest’anno ha contribuito anche al record di legni colpiti dalla Roma che con quelli incocciati da Perotti e Nainggolan contro il Milan, con complicità di Donnarumma, arriva a 21, una speciale classifica dove i giallorossi sono nettamente in testa.
Per raggiungere la testa del campionato, invece, sembra ormai troppo tardi anche se De Rossi ed El Shaarawy, andati in gol a San Siro, suonano la carica. Terz’ultimo giro per la Roma che domenica riceverà la Juventus: o si riapre tutto o i bianconeri vinceranno il sesto scudetto consecutivo. Con un occhio a Torino-Napoli, che si giocherà alle ore 15, i giallorossi tengono il piede sull’acceleratore cercando di non perdere pezzi preziosi, Perotti, Nainggolan e Dzeko sono usciti acciaccati da San Siro, di questa macchina che sembra aver ritrovato la velocità dei giorni migliori.
Lavinia Colasanto